Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Penitenza, ma non troppa.
Può capitare di imbattersi nell’incauto zelo di un neofita che, prendendo tutto molto alla lettera, si butta con eccessivo zelo nel compito assegnatogli, rischiando di fare male a sé e agli altri. E così negli ambienti di lavoro e di vita in comune può succedere di provocare qualche scompenso che alla fine danneggerà le relazioni reciproche. A volte sono proprio i più zelanti a provocare scompensi e lacerazioni. – La virtù della prudenza invita a misurare e affrontare la realtà non con il passo del proprio ego, ma con il passo dei più deboli. La misericordia dovrà avere sempre la meglio sul sacrificio, anche quando si tratta di “cose sante”.
Rivotorto è una frazione del comune di Assisi; dista solo 3 km dalla città. Qui si sono svolti parecchi episodi della vita di san Francesco. Esiste un antico santuario che conserva al suo interno il Sacro Tugurio, che si dice sia stata una delle prime “dimore” di san Francesco.
♦ In questa dimora, nei primi tempi dell’Ordine francescano, una volta verso mezzanotte, mentre tutti dormivano nelle loro cellette, uno dei frati gridò:
– Muoio! Muoio!
Subito tutti i frati si svegliarono stupiti e atterriti.
♦ Anche il beato Francesco si svegliò e disse:
– Alzatevi, fratelli miei, e accendete un lume.
Così fu fatto.
Allora si avvicinò al letto del frate che si lamentava e chiese:
– Che hai, fratello? Di che cosa muori?
Il frate replicò:
– Muoio di fame!
♥ Il beato Francesco, pieno di carità e di discrezione, e affinché quel frate non si vergognasse di mangiare da solo, fece subito preparare la tavola e tutti mangiarono con lui.
♥ Dopo il pasto, il beato Francesco disse a tutti:
– Fratelli miei, ognuno deve calcolare le proprie forze anche nella penitenza e non esagerare nell’astinenza, perché il Signore vuole misericordia e non il sacrificio.
♥ Perciò ciascuno, d’ora in poi, si regoli secondo il bisogno di nutrimento e soprattutto secondo la benignità del nostro dolce Gesù.