Peccati e pietre

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

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Peccati e pietre.

Una coscienza sensibile e vigile sa riconoscere il peccato commesso, specie quando è grave. Una coscienza addormentata o distratta non riesce più a riconoscere i suoi peccati. Spesso il confessore si sente dire dal penitente: “Padre, che peccati posso avere? Io non rubo, non uccido, non faccio male a nessuno… “. E continua tranquillamente nei suoi “piccoli” peccati che non riesce o vuole vedere. Solo un bell’esame di coscienza, fatto fissando gli occhi in Gesù, aiuterà a riacquistare la vista. – Ecco una bella storia.

Due donne si recarono da un confessore, che aveva fama di santo, per chiedere qualche consiglio sulla vita spirituale.
Una pensava di essere una grande peccatrice. Nei primi anni del suo matrimonio aveva tradito la fiducia del marito. Non riusciva a dimenticare quella colpa, anche se poi si era sempre comportata in modo irreprensibile, e continuava a torturarsi per il rimorso.
La seconda invece, che era sempre vissuta nel rispetto delle leggi, si sentiva perfettamente innocente e in pace con se stessa.
♦ Il santo confessore si fece raccontare la vita di tutte e due.
La prima raccontò tra le lacrime la sua grossa colpa. Diceva, singhiozzando, che per lei non poteva esserci perdono, perché troppo grande era il suo peccato.
La seconda disse che non aveva particolari peccati da confessare.
♦ Il sant’uomo si rivolse alla prima: «Figliola, vai a cercare una pietra, la più pesante e grossa che riesci a sollevare e portamela qui». Poi, rivolto alla seconda: «E tu, portami tante pietre quante riesci a tenerne in grembo, ma che siano piccole».
♦ Le due donne sì affrettarono a eseguire l’ordine del confessore. La prima tornò con una grossa pietra, la seconda con un’enorme borsa piena di piccoli sassi.
Il saggio confessore guardò le pietre e poi disse: «Ora dovete fare un’altra cosa: riportate le pietre dove le avete prese, ma badate bene di rimettere ognuna di esse nel posto esatto dove l’avete presa. Poi tornate da me».
♦ Pazientemente, le due donne cercarono di eseguire l’ordine del confessore. La prima trovò facilmente il punto dove aveva preso la grossa pietra e la rimise a posto. La seconda invece girava invano, cercando di ricordarsi dove aveva raccattato le piccole pietre della sua borsa. Era chiaramente un compito impossibile e tornò mortificata dal confessore con tutte le sue pietre.
Il sant’uomo sorrise e disse: «Succede la stessa cosa con i peccati.
Tu, – disse rivolto alla prima donna – hai facilmente rimesso a posto la tua pietra perché sapevi dove l’avevi presa: hai riconosciuto il tuo peccato, hai ascoltato umilmente i rimproveri della gente e della tua coscienza, e hai riparato grazie al tuo pentimento.
Tu, invece, – disse alla seconda – non sai dove hai preso tutte le tue pietre, come non hai saputo accorgerti dei tuoi piccoli peccati. Magari hai condannato le grosse colpe degli altri e sei rimasta invischiata nelle tue, perché non hai saputo vederle».
(fonte: dal web).

Spesso il confessore si sente dire dal penitete: "Padre, che peccati posso avere: io non rubo, non uccido, non faccio male a nessuno... ". E continua tranquillamente nei suoi "piccoli" peccati che non riesce o vuole vedere. Solo un bell'esame di coscienza, fatto fissando gli occhi in Gesù, aiuterà a riacquistare la vista.
Spesso il confessore si sente dire dal penitente: “Padre, che peccati posso avere: io non rubo, non uccido, non faccio male a nessuno… “. E continua tranquillamente nei suoi “piccoli” peccati che non riesce o vuole vedere. Solo un bell’esame di coscienza, fatto fissando gli occhi in Gesù, aiuterà a riacquistare la vista.

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