L’opposizione chiede che non venga messa in atto
Presentata una mozione per il prossimo Consiglio Comunale
A Tropea torna a fare capolino l’argomento Tassa di soggiorno. Stavolta è “Passione Tropea” ad introdurre il tema, con una mozione oggetto del prossimo Consiglio Comunale.
Secondo l’opposizione, l’eventuale introduzione del balzello da parte dell’amministrazione Vallone sarebbe «orientata ad una visione arcaica dei sistemi turistici. In un momento di crisi – prosegue la nota -, quale quello che si vive nel vecchio continente, una tassa è sempre qualcosa che scoraggia l’utente, perché avvertita come odiosa. Se poi si considera che a fronte di una tassa occorre un servizio da parte della Pubblica Amministrazione, nel caso di specie la tassa sarebbe ancora meno accetta, vista la carenza di servizi».
Il documento prosegue individuando un ostacolo all’inserimento del tributo nelle ristrette dimensioni del territorio tropeano, motivo di spostamento delle presenze turistiche nei comuni adiacenti.
L’attenzione si sposta poi sugli eventuali introiti provenienti dalla tassa: «Neanche una parola è stata spesa per comprendere quali investimenti in servizi dovrebbero essere realizzati con le ipotetiche nuove risorse. Non si è compreso perché detta decisione non sia stata concertata con i Comuni della fascia costiera che va da Pizzo a Nicotera. Tropea deve essere il motore trainante degli altri Comuni, ma non può pensare di isolarsi da questi ultimi. Se non si vuole condannare la città ad un impietoso isolamento bisogna abbandonare definitivamente politiche di campanile ed intraprendere con i Comuni viciniori un dialogo che tenda a scelte condivise. In tal senso è necessario che il tavolo tecnico sulla valutazione dell’introduzione della tassa di soggiorno sia allargato agli altri comuni della costa e possa vedere la presenza, non tanto dei consiglieri di minoranza alla Provincia, senza alcuna competenza specifica in materia, ma di chi può determinare scelte in politica del turismo, ossia gli assessori provinciali e regionali».
I consiglieri di minoranza ipotizzano poi i possibili scenari futuri per il territorio: «Se solo Tropea dovesse applicare la tassa di soggiorno, l’effetto sarebbe quello di racimolare qualche euro a fronte del gravissimo danno dovuto allo spostamento di un numero esorbitante di villeggianti nei comuni limitrofi, distanti appena qualche chilometro».
L’opposizione vede, dunque, il provvedimento come «un regalo per i proprietari delle strutture alberghiere adiacenti al Comune di Tropea e una mannaia per gli albergatori tropeani» e, di conseguenza, chiede «che il Consiglio Comunale, approvando la presente mozione voglia dare mandato alla Giunta Comunale per non dare corso al proposito di introduzione della cosiddetta Tassa di soggiorno».