Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Parole di vita eterna.
– Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna. – Il discorso di Gesù Cristo sul pane è per molti uno scandalo. Anche oggi, credere che l’Eucaristia sia il Memoriale del Mistero pasquale, in cui il Signore è presente in tutta la sua realtà di uomo e di Dio, richiede il coraggio della fede.
– Accettare la proposta di Gesù è una vera e propria sfida se ci si lascia coinvolgere dalla sua vicenda e dall’esito di passione e morte. Per questo il suo messaggio anche oggi resta sconvolgente e non sono pochi coloro che, come molti discepoli di un tempo, si allontanano da lui.
– Gesù si propone come maestro, non con la pretesa di suggerire solo modelli morali o intellettuali, ma proferendo parole che sono “spirito e vita”.
– Pietro perciò comprende che, nonostante il linguaggio di Gesù sia duro, la promessa di vita che egli annuncia può sempre dare rinnovate energie, perché Lui ha “parole di vita eterna” – Forse Pietro non aveva ancora compreso il vero mistero di Gesù, ma certamente si era accorto che la presenza del maestro aveva ribaltato completamente la sua esistenza. E questo, forse, è l’unico modo per mettere davvero ordine nella vita.
Dal Vangelo di questa domenica (Gv 6,60-69)
♦ In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
♦ Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
♦ Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
♥ Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio»
Tu hai parole di vita eterna.
♦ La ricerca di maestri e di modelli è una costante nella vita umana, non solo nel periodo giovanile, ma in ogni sua fase, anche quando si è adulti o anziani.
♦ Anche Gesù si propone come maestro, non con la pretesa di suggerire solo modelli morali o intellettuali, ma proferendo parole che sono “spirito e vita”. Egli è infatti l’effusione stessa dello Spirito che vivifica attraverso il dono della sua vita.
♦ Accettare la proposta di Gesù è entusiasmante se la si considera in maniera asettica e generale; è invece una vera e propria sfida se ci si lascia coinvolgere dalla sua vicenda e dall’esito di passione e morte.
♦ Per questo il suo messaggio anche oggi resta sconvolgente e non sono pochi coloro che, come molti discepoli di un tempo, si allontanano da lui.
♥ Pietro comprende però che, nonostante il linguaggio di Gesù sia duro, la promessa di vita che egli annuncia può sempre dare rinnovate energie, perché lui ha “parole di vita eterna”, chiede una scelta radicale, che instrada verso un’esistenza pienamente realizzata e definitiva.
La scelta è netta: vivere secondo lo Spirito o lasciarsi dominare dalla carne!
(don Tiberio Cantaboni, in la domenica.it).
Non è facile credere nel nostro mondo d’oggi.
♦ La verità che ci è rivelata da Dio in Gesù Cristo, agli uomini e alle donne del nostro tempo appare spesso un “discorso insostenibile”, a cui non si può chiedere a nessuno dei nostri sapienti contemporanei di credere.
♦ Così è, per esempio, per la dottrina della presenza reale del corpo e del sangue del Signore nella santa Eucaristia. Essa sembra essere una sfida al buon senso, alla ragione, alla scienza. Noi diciamo: “Vedere per credere”, esattamente quello che disse san Tommaso: “Se non vedo… e non metto la mia mano, non crederò”.
♦ Gesù ci ricorda che il corpo di cui parla è il suo corpo risorto e salito al cielo, liberatosi, nella risurrezione, dai limiti dello spazio e del tempo, riempito e trasformato dallo Spirito Santo.
♦ Questo corpo non è meno reale del suo corpo in carne ed ossa, anzi lo è di più. Questo corpo risorto può essere toccato e afferrato personalmente da ogni uomo e donna di ogni tempo e luogo, perché lo Spirito si estende, potente, da un’estremità all’altra.
♦ In Gesù Cristo e tramite Gesù Cristo, credere significa vedere e toccare: un modo di vedere più profondo, più vero e più sicuro di quello degli occhi; un modo di toccare più in profondità e un modo di afferrare con una stretta più salda di quanto si possa fare con le mani.
♥ Credere significa vedere la realtà al di là del visibile; significa toccare la verità eterna.
In questa fede e grazie ad essa, possiamo dire con Pietro; “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.
Il Meeting di Rimini 20-25 agosto 2021 fiera di Rimini.
♥ Tema = Il coraggio di dire “io” (Kierkegaard)
Il Meeting di Rimini è luogo di incontro, di amicizia, di riflessione, di cultura per tanti; per i giovani in particolare.
♦ È innanzitutto a loro che desidero rivolgere il saluto più caloroso e l’incoraggiamento a trarre da questa esperienza una spinta a raccogliere e a trasmettere passione, solidarietà, capacità di ascolto e di dialogo; valori fondamentali in tutti gli ambiti della vita quotidiana.
♦ Abbiamo compreso di aver bisogno degli altri.
♦ Avere il coraggio di dire io richiama la necessità di rivolgersi ad altri, a uno o a tanti tu.
Si tratta, anche per i credenti, della chiave del rapporto con Dio.
L’io ha bisogno di avvertire la propria responsabilità e di riconoscere gli altri per comporre il noi della comunità.
(Parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, collegato in video dal Quirinale, nel suo intervento di apertura del Meeting di Rimini).