Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Papa Francesco e i giovani carcerati a Panama.
Durante la GMG di Panama, conclusasi ieri, Papa Francesco ha voluto incontrare i giovani carcerati dando loro un messaggio pieno di dignità e di speranza: “Dio vi vede come figli”. E poi ne ha confessato alcuni.
– Un evento davvero unico con preghiere, riflessioni, canti, emozioni intense. Così per la prima volta la liturgia penitenziale di una GMG si è svolta in un carcere minorile, “Las Garzas” de Pacora, dove ci sono 180 giovani.
– Moltissimi ragazzi della GMG portavano il rosario al collo e per accogliere il Pontefice cantavano: “Questa è la gioventù del Papa”.
– Un incontro speciale volutamente inserito nel programma della Gmg per testimoniare che a tutti può essere data una nuova possibilità. – Una società è feconda quando sa generare dinamiche capaci di includere e integrare”, dando “nuove possibilità ai suoi figli”.
Confessati dal Papa in carcere. Quattro ragazzi e una ragazza, quest’ultima condannata per omicidio.
Uno di loro non aveva una gamba e portava le stampelle. Papa Francesco ha dovuto confessarlo in piedi. Sono le immagini di uno dei momenti più intensi della Gmg di Panama.
♦ Per la prima volta infatti la liturgia penitenziale di una Giornata mondiale della Gioventù si è svolta in un luogo di detenzione, il carcere minorile “Las Garzas” de Pacora, dove ci sono 180 giovani. Un incontro speciale volutamente inserito nel programma della Gmg per testimoniare che a tutti può essere data una nuova possibilità.
♦ Il Pontefice, infatti, ha portato all’interno di questo luogo di rieducazione una parola di speranza: “Abbiamo un Padre che ci ama. Che bella cosa… Tutti abbiamo un orizzonte. Aprite la finestra del cuore e guardatelo”.
Il Papa ha invitato i giovani reclusi a combattere “la cultura delle etichette, che squalificano le persone”, come pure il tarlo del “non puoi farcela”: “Voi potete farcela, perché Gesù vi può dare la forza”.
♥ Il Papa si è fatto prossimo ai giovani reclusi invitandoli ad accogliere la possibilità del riscatto.
Infatti in questo carcere gli ospiti possono imparare un mestiere (panetteria, falegname) ed essi stessi hanno costruito i confessionali della Gmg.
♥ Il giovane Luis che ha saluta a nome degli altri il Santo Padre, ha confermato le parole del Papa, ricordando il momento in cui udì una voce interiore gli disse: “Non tutto è finito”. “Allora – ha aggiunto – compresi che Dio mi era vicino”. E ha confidato che vorrebbe diventare uno chef internazionale, per riprendere la propria vita. “Non ho parole – ha concluso – per descrivere la libertà che sento in questo momento”. Una nuova possibilità.
♦ Emma Alba Tejada, la direttrice dell’Istituto, si è rivolta al Papa al termine della visita con queste parole:
♥ “Grazie per aver assicurato a questi giovani che Dio li ama e che un futuro senza violenza e trasgressione è possibile. Grazie per aver testimoniato che siamo tutti uguali e che lungo il cammino del bene indicato da Gesù lei ci accompagna”. Ne sono testimoni i doni offerti al Papa dai ragazzi: tra gli altri un quadro che raffigura Panama e una cesta di pane fatto con una ricetta tipica dell’Argentina.
♥ Il Papa infatti ha invitato i ragazzi a guardare avanti. Cambiare è possibile. “Non credete a chi vi sussurra continuamente ‘Non puoi farcela, non puoi farcela’. Attenti a questo tarlo che vi rode dentro”. E’ la posizione di chi è intimamente convinto che chi è nato ‘pubblicano’ deve morire ‘pubblicano’, ma questo non è vero.
♥ Il Vangelo ci dice tutto il contrario”. Gesù ci ricorda che “si fa più festa in cielo per un peccatore pentito, che per 99 giusti che non hanno bisogno di conversione”. Il Signore in voi non vede un’etichetta messa dagli altri, ma vede dei figli che possono cambiare.
♦ Una società si ammala quando non è capace di far festa per la trasformazione dei suoi figli… Una società è feconda quando sa generare dinamiche capaci di includere e integrare, dando “nuove possibilità ai suoi figli”, impegnandosi a “creare futuro con comunità, educazione e lavoro.
(fonte: cf avvenire.it, 25 gennaio 2019).