Fede e dintorni

Papa Francesco amplia le Litanie Lauretane

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Papa Francesco amplia le Litanie Lauretane.

-Nel giorno del Cuore Immacolato di Maria, che quest’anno è caduto il 20 giugno scorso, Papa Francesco ha aggiunto tre invocazioni alle Litanie Lauretane, di cui una una per i migranti: “Mater Misericordiae”, “Mater Spei” e “Solacium migrantium”, ovvero conforto, aiuto dei migranti.
– Queste tre nuove invocazioni sono inserite nell’elenco delle Litanie Lauretane. Monsignor Roche del dicastero per il Culto Divino ha commentato: sono preghiere legate all’attualità della vita.
– Colpisce soprattutto il titolo di “Aiuto dei migranti”, tema molto caro a Papa Francesco. La notizia giunge tra l’altro nel giorno in cui si celebra la “Giornata mondiale dei rifugiati. E richiama ancora una volta l’attenzione della Chiesa e del mondo sul dramma (quando non proprio la tragedia) di chi emigra. – Le Litanie si aprono con le suppliche a Cristo, seguite dalle invocazioni alla Trinità. Quindi vengono le invocazioni mariane vere e proprie, che con le ultime tre introdotte da papa Francesco sono attualmente 55. Infine l’Agnus Dei e le preghiere di conclusione.

Un sole del quale si scoprono ogni tanto nuovi raggi.
Si potrebbero pensare così le Litanie Lauretane, le secolari invocazioni alla Vergine che concludono tradizionalmente la recita del Rosario. A quelle già note Papa Francesco ha deciso di aggiungerne tre nuove: “Mater Misericordiae”, “Mater Spei” e “Solacium migrantium”, ovvero “Madre della Misericordia”, “Madre della Speranza” “Conforto” ma anche “Aiuto” dei migranti.

Le nuove invocazioni.
♦ A comunicare questa disposizione del Papa è stata la Congregazione per Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in una lettera indirizzata ai presidenti delle Conferenze episcopali. “Innumerevoli sono i titoli e le invocazioni che la pietà cristiana, nel corso dei secoli, ha riservato alla Vergine Maria, via privilegiata e sicura all’incontro con Cristo”, scrivono nella lettera il cardinale Robert Sarah e l’arcivescovo Arhur Roche, prefetto e segretario del dicastero vaticano. Ora, precisano, “la prima invocazione sarà collocata dopo Mater Ecclesiae, la seconda dopo Mater divinae gratiae, la terza dopo Refugium peccatorum”.

Mons. Roche: preghiere nate dalle “sfide” della vita.
♦ Anche se antiche, le litanie – dette “Lauretane” dal Santuario della Santa Casa di Loreto che le ha rese celebri – hanno un forte aggancio con i momenti vita della Chiesa e dell’umanità.
Lo affermano i vertici del Culto Divino sottolineando che “anche nel tempo presente, attraversato da motivi di incertezza e di smarrimento”, il ricorso “colmo di affetto e di fiducia” alla Madonna “è particolarmente sentito dal popolo di Dio”.

♦ Monsignor Arthur Roche ribadisce a Vatican News questo vincolo tra spiritualità e concretezza del tempo, della quotidianità: “Vari Papi hanno deciso di includere invocazioni nelle Litanie, per esempio Giovanni Paolo II ha aggiunto l’invocazione alla ‘Madre della famiglia’.
Rispondono al momento reale, un momento che presenta una sfida per la gente… Il Rosario – lo sappiamo – è una preghiera dotata di una grande potenza e dunque in questo momento le invocazioni alla Vergine sono molto importanti per chi sta soffrendo per il Covid-19 e, fra loro, i migranti che hanno anche lasciato la loro terra”.
(fonte: vatican news, 20 giugno 2020).

♦ Non è la prima volta che un Papa inserisce nuove invocazioni nelle Litanie Lauretane.
L’ultima in ordine di tempo si deve a san Giovanni Paolo II che nel 1995 introdusse “Regina Familiae”, dopo l’Anno dedicato proprio alla Famiglia.
♦ Altri precedenti riguardano Paolo VI che nel 1965 aggiunse “Mater Ecclesiae” a conclusione del Concilio Vaticano II, mentre Benedetto XV aggiunse Regina Pacis durante la Prima Guerra mondiale e Pio XII “Regina in coelum assumpta” nel 1950 anno di definizione del dogma dell’Assunzione.
♦ In alcuni casi le invocazioni hanno preceduto persino l’introduzione dei dogmi nella Chiesa cattolica.
Nel 1768 fu inserita da Clemente XIII Mater immaculata, mentre nel 1854, in seguito alla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione Pio IX rese obbligatoria la definizione Regina sine labe originali concepta.
Nel 1903 Leone XIII introdusse anche Mater boni consilii come omaggio al santuario di Genazzano suo paese natale.

Le Litanie Lauretane sono così chiamate in riferimento al luogo, il santuario di Loreto appunto, che le ha rese popolari all’interno della Chiesa e dove si cantavano già nella prima metà del XVI secolo. Le invocazioni, infatti, sono ben più antiche e risalirebbero al XII secolo.
L’11 luglio 1587 Sisto V le approvò con la bolla Reddituri. In precedenza era stato san Pio V a farle aggiungere alla recita del Rosario, dopo la vittoria di Lepanto. Secondo fonti non confermate lo stesso Pontefice avrebbe fatto inserire il titolo di “Ausilio dei cristiani“.

Le Litanie si aprono con le suppliche a Cristo, seguite dalle invocazioni alla Trinità. Quindi vengono le invocazioni mariane vere e proprie, che con le tre introdotte da papa Francesco sono attualmente 55. Infine l’Agnus Dei e le preghiere di conclusione.
(fonte: Avvenire.it, 20 giugno 2020).

Papa Francesco ha aggiunto tre invocazioni alle Litanie Lauretane, di cui una una per i migranti: “Mater Misericordiae”, “Mater Spei” e “Solacium migrantium”, ovvero conforto, aiuto dei migranti. Queste tre nuove invocazioni sono inserite nell’elenco delle Litanie Lauretane. Colpisce soprattutto il titolo di “Aiuto dei migranti”, tema molto caro a Papa Francesco. La notizia giunge tra l’altro nel giorno in cui si celebra la “Giornata mondiale dei rifugiati. E richiama ancora una volta l’attenzione della Chiesa e del mondo sul dramma (quando non proprio la tragedia) di chi emigra.

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