Nessuno di noi vive da solo. Oltre alla presenza di Dio e dei santi, abbiamo i nostri Patroni personali, i nostri parenti defunti, vissuti santamente. Gesù ci ha assicurato: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;”(Giovanni 11,25). – Anche i piccoli defunti rientrano nel numero di questi Patroni personali; numerose sono le associazioni che si riferiscono ai piccoli defunti come “Angeli in cielo”. Regina assunta in cielo, prega per noi.
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Il bene e il male nelle mani dell’uomo
Nelle mani dell’uomo c’è la vita e la morte a secondo di come sceglie. Scegliendo la vita, rispondiamo alla chiamata di compiere la volontà di Dio, nella consapevolezza che tutti abbiamo uguale bisogno della sua grazia. Soprattutto nei cammini di riconciliazione, come quello tra luterani e cattolici avviato con la Dichiarazione congiunta che papa Francesco e il vescovo Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale (Flm) hanno firmato il 31 ottobre 2016 a Lund in Svezia.
Nhà Chica la schiava brasiliana beata
Nhá Chica, (in portoghese “Zia Francesca”, al secolo Francisca de Paula de Jesus è stata una laica brasiliana, portata alla gloria degli altari il 4 maggio 2013. Nacque nel 1810 da umilissima famiglia: era figlia di schiavi. Rimasta orfana a dieci anni, dovette dedicarsi alla famiglia. Devota alla Madonna Nossa Senhora da Conceição, passò la vita in preghiera e facendo la carità ai poveri. Costruì, nei pressi della sua casa una cappellina dedicata alla Madonna Nossa Senhora da Conceição, dove venne sepolta nel 1895. – Simpatico ed affettuoso avere una “zia” come Beata.
26 settembre 1983 disastro nucleare scampato. Si ripeterà ancora?
Chissà quanti esseri umani hanno vissuto e continuano a vivere grazie al colonnello sovietico Stanislav Evgrafovich Petrov (morto il maggio scorso) che nel 1983 salvò il pianeta dall’apocalisse nucleare. Infatti con coraggio preferì agire con la sua intelligenza e capacità di deduzione di fronte alla segnalazione lanciata da un super-cervellone elettronico russo di un attacco nucleare americano in corso. La macchina in effetti aveva sbagliato. E se il militare faceva quanto aveva avuto in rigida consegna?… Meglio non pensarci, anzi sì, perché al comando ci sono ancora pazzi amanti delle soluzioni nucleari.
Il bambino e la paura del divorzio
ome reagiscono i figli e cosa provano di fronte alla crisi familiare, in particolare rispetto all’evento della separazione? Non lo si può negare: i bambini spesso vivono un trauma che porta con sé paura, solitudine, sentimenti di abbandono e paura di perdere l’amore del genitore e di essere abbandonati. Purtroppo si fa più affidamento all’aiuto di uno psicologo da fare intervenire per riparare il dramma, anziché sulla possibilità il dramma stesso possa essere rispariato al bambino. Ma questo richiede un vero e spirituale ripensamento al proprio matrimonio. Ma, visto che siamo nel tema, non è superfluo pensarci un po’.
Missionario martire proclamato Beato
Il beato Stanley Francis Rother (27 marzo 1935 – 28 luglio 1981) è stato un sacerdote cattolico americano di Oklahoma martirizzato in Guatemala. Ordinato sacerdote per l’Arcidiocesi di Oklahoma City nel 1963, tenne diversi incarichi parrocchiali fino al 1968, quando fu assegnato come sacerdote missionario in Guatemala, dove fu ucciso nel 1981 nella sua sede missionaria guatemalteca. – E’ il primo martire Beato nativo americano.
Non tutti pregano
Lungi dall’assumere atteggiamenti di ostentazione ipocrita, nella vita quotidiana ci sono molti momenti in cui elevare una breve preghiera o almeno un segno è come una “confessione di fede”: prego perché credo, perché spero, perché amo Dio.
Pronti all’appuntamento
Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano Storie belle… per vivere meglio Pronti all’appuntamento. Pregare… Per molti resta un problema, perché non sanno come pregare, cosa dire, come comportarsi con Dio. Al contrario ci son altri che trovano naturale trattenersi con Dio e, come dice S. Alfonso Maria de Liguori, “alla familiare”, cioè come se si […]
In nome di una tradizione incapace di rinnovarsi
La LAV chiede inoltre ai cittadini di non comprare biglietti Anche quest’anno il 27 settembre a Brattirò di Drapia, per la festa dei SS. Cosma e Damiano, si terrà una riffa in cui il primo premio è una vitellina Anche quest’anno il 27 settembre a Brattirò di Drapia, per la festa dei SS. Cosma e […]
Come amano gli ultimi
Se è vero che il tuo prossimo comincia da chi ti sta più vicino, è vero anche che non si ferma ad essi. Il tuo prossimo sono tutti gli altri, e a tutti gli altri devi fare arrivare il tuo amore attraverso la preghiera, a volte scordandoti anche di te stesso.
La vera religione non maledice
Piccolo Abdamaran, le nostre preghiere vanno nello stesso cielo, perché Dio è uno solo. E il mio Dio è il tuo Dio. E’ lui che ci ha creati, ci nutre, ci ama… Se osserveremo i comandamenti, tu ed io andremo nello stesso paradiso… (Fratel Carlo Carretto).
Prigionieri nella rete
Il XXIV Congresso mondiale dell’Apostolato del Mare, che si terrà a Kaohsiung, Taiwan, dal 1° al 7 ottobre 2017, metterà in risalto l’attenzione alle persone che lavorano sul mare e i pericoli che costantemente incombono su di esse. Il riferimento è in particolare ai pescatori e alle loro famiglie, ai pericoli a cui sono esposti e alle condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare. Accade così che la vita di molti pescatori scivoli nelle mani della criminalità organizzata.
Come trovare sempre Gesù
Mettersi alla sequela del Redentore significa seguire le sue orme segnate dal sangue. Nella graziosa leggenda così fa la vedova di Naim: segue le tracce del suo sangue e lo ritrova glorioso e risorto. – I semplici sanno intuire e andare diritto alla meta.
Mezza maratona per una Pace intera
Domenica 17 settembre a Roma si è corsa la semi-maratona per la Via Pacis, con un percorso simbolico che ha toccato cinque punti diversi per cultura, religione e storia. Hanno partecipato tremila runner, rappresentanti di quarantadue Paesi. Tra loro anche famiglie, anziani e bambini. Non pochi erano i passeggini spinti da genitori podisti, disabili e anche un gruppo di rifugiati che hanno animato la corsa non competitiva. Una parte da leone l’ha fatta la comunità colombiana in Italia che si è mobilitata per dire «grazie al Papa» per il recente viaggio nel loro Paese. Spettacolo di una nuova umanità.
L’importanza del primo passo
“Il primo passo” bisogna impararlo in famiglia, e impararlo presto, a cominciare dalle cose più semplici, come rifarsi il letto. Le cose crescono lentamente in noi. Il servizio agli altri è come una grande strada: all’inizio sta il rifare il proprio letto; alla fine della strada c’è il gesto di Gesù che si dona trasformandosi in cibo.
Un vaso senza fiori per la mamma
L’educazione avviene sempre, che ne siamo consapevoli o meno. «I figli fanno sempre il loro mestiere, e lo fanno bene: i figli ci guardano. Ci guardano sempre; e vedono quale concezione, quale sentimento abbiamo della vita. Perciò l’attenzione a come si vive, diventa di per se stessa attenzione a come si educa. – “Come si fa a educare?”. Vivendo in positivo la vita.
Perdonare sempre per non morire
Perdonare non è facile, ma è la più grande virtù che porta benefici a questo nostro mondo. Se vi fosse il perdono nella società, nella famiglia, nella comunità, la terra non sarebbe più come una gabbia di belve feroci ma una piccola oasi di pace, di Paradiso. Il perdono ci rende simili a Dio che ci ama fino al punto di perdonare sempre, perdonare tutto.
Colombia, la storia di Claudia
Tra i momenti importanti vissuti nella quarta giornata da Papa Francesco in Colombia è da ricordare la visita alla casa famiglia Hogar San José, in Medellín, per bambini abbandonati o in situazioni disagiate. Il Pontefice è rimasto commosso da una delle testimonianze più dure, quella di Claudia Yesenia, una bella ragazzina con lunghi capelli, che a due anni ha perso la sua famiglia in un massacro provocato dalla guerriglia, ed oggi rinata alla vita e alla famiglia grazie all’azione umanitaria di casa famiglia Hogar San José in Medellín.
Sulla Croce bisogna salirci
La Croce di Cristo fu da subito esaltata e onorata quale trofeo della sua vittoria pasquale e quale segno che apparirà in cielo ad annunciare a tutti la seconda venuta del Signore. – Sebbene susciti comprensibili e contrastanti reazioni al solo nominarla, la croce è per il cristiano l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della nuova alleanza.
Liberato padre Tom Uzhunnalil
Yemen: liberato finalmente padre Tom Uzhunnalil, salesiano, e la notizia è stata confermata dalla Santa Sede. – Il religioso salesiano era stato rapito il 4 marzo 2016 fa durante un sanguinoso raid di terroristi dell’ISIS presso la sede delle Missionarie della Carità casa in Yemen. E la minaccia mortale fece stare il mondo con fiato sospeso: sarà torturato e crocifisso Venerdì Santo”.