Fede e dintorni

Pescatori di vite, custodire ogni vita

Disse Gesù: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Egli non fa violenza sui suoi discepoli ma, chiamandoli a sé, ne “converte” i desideri e i propositi. – Non saremo chiamati a fare altre cose, ma a farle per un altro scopo. – Così Pietro continuerà ad essere pescatore, ma da allora in poi sarà pescatore di uomini. – I giovani di oggi lascino che il Signore sconvolga i loro piani per farne suoi apostoli per servire la Vita – Oggi ricorre la 44a Giornata per la vita “Custodire ogni vita”. – E l’11 febbraio sarà la XXX Giornata mondiale del malato: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità.

Fede e dintorni

Aiutare con la carità e la legalità

Portare il vangelo nelle strade. – A Roma, da 8 anni, un sacerdote, don Antonio Coluccia (46 anni) , che era stato operaio di un calzaturificio, si reca tutti i giorni a San Basilio, un quartiere della periferia della capitale soggetto al controllo della criminalità organizzata. – Accompagnato dalla scorta che gli è stata assegnata, il sacerdote, insieme ai collaboratori, si reca nella borgata romana per stare vicino, attraverso una processione di preghiera per le strade, a tutti i cittadini onesti che la abitano. – Don Antonio Coluccia lotta da anni per restituire dignità agli uomini della sua parrocchia e non solo, affrontando gli ostacoli incontrati lungo il percorso. E’ stato nominato poliziotto ad honorem perché sta portando molti ragazzi di San Basilio lontano dalla strada del male.

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Le mani sporche di vangelo

Grazie a chi ha le mani sporche di vangelo. Monsignor Battaglia, arcivescovo di Napoli, nella lettera intitolata “Voi, come fiumi carsici” ringrazia i parroci, i giovani presbiteri, i religiosi, le religiose, i laici, e tutti coloro che percorrono ogni giorno «a testa alta e senza paura il sentiero della giustizia, della denuncia, della solidarietà, senza grandi proclami, ma con azioni piccole e quotidiane che, goccia dopo goccia, scavano nuovi spazi e possibilità di rinascita tra i detriti lasciati qua e là dalle mafie». – L’Arcivescovo paragona tutte queste persone ai fiumi carsici: tutto avviene sotto la superficie, ma i benefici poi si notano a vista. I frutti verranno e saranno abbondanti.

Fede e dintorni

San Biagio e i mali della gola

San Biagio e i mali della gola. – Un Santo “familiare”, perché continuamente invocato dalle mamme per i loro figli, perché siano preservati dal mal di gola: quasi un’assicurazione sulla salute dei bambini – Infatti Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, viene invocato come protettore per i mali di gola. A questo risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate. – Le reliquie di San Biagio sono custodite nella Basilica di Maratea (PZ), città di cui è santo protettore.

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XXVI Giornata della Vita consacrata

Oggi, 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore al tempio ed è la giornata dei consacrati. – Sono migliaia i consacrati e le consacrate in tutto il mondo che accolgono il dono della vocazione con gioia e disponibilità nei molteplici carismi, che nella loro vita cercano il volto di Dio, impegnandosi a costruire la pace e la fraternità, nonostante le difficoltà. – Il mondo sembra non capire la loro scelta, però resta stupito e guarda con rispetto tutti quelli che seguono con coerenza la loro vocazione, consacrandosi all’amore per Dio e per il prossimo, non da solitari navigatori ma insieme, perché “chiamati a diventare una Chiesa sinodale”. “Il Signore ci ha chiamati per una missione di gioia!”. Quella gioia che scaturisce dall’esperienza intima di Dio che riempie il nostro cuore e rende davvero felici» (Papa Francesco).

Fede e dintorni

Una tendopoli da smantellare

La tendopoli di San Ferdinando (RC) verso lo smantellamento. Essa accoglie i migranti impegnati nei lavori agricoli nella Piana di Gioia Tauro: una emergenza diventata “urgenza quotidiana per l’abbandono delle istituzioni e per lo sfruttamento dei migranti dal punto di vista sociale-burocratico (documenti e permessi) ed economico (paga troppo bassa). «Chi vi arriva trova l’inferno». La Chiesa invoca la solidarietà e si impegna perché venga restituita la dignità ai braccianti. – Nel 2020, tempo di pandemia, Papa Francesco, ha inviato attraverso l’Elemosineria Apostolica, un importante aiuto e il cardinale Konrad Krajewski portò alla tendopoli i doni del Santo Padre: i viveri, un contributo generoso in denaro, molti rosari destinati ai volontari e l’enciclica “Fratelli tutti”. Opera sociale, opera di solidarietà, opera di carità.

Fede e dintorni

Don Bosco, il grande educatore

Don Bosco, un Santo sempre allegro, una personalità straripante, con una genialità educativa che ha cambiato la vita dei giovani e di chiunque lo incontrasse. Un Padre, un Maestro, un sacerdote, un apostolo mosso dal continuo desiderio di bene per l’uomo, sin da piccolo. – Nei suoi ragazzi sapeva suscitare il desiderio di santità: Domenico Savio (1842 – 1857) allievo di Don Bosco , a 15 anni fu maturo per il cielo: “La morte, ma non peccati!”.

Fede e dintorni

Con Gesù, profeta rifiutato

Gesù Cristo è più che profeta: lui è la Parola stessa di Dio, la Buona Notizia per tutti. Ma molti non vogliono ascoltare e Gesù, come i profeti, trova rifiuto. Perché gli uomini rifiutano il profeta che parla in nome di Dio? Perché avvertono in lui un personaggio “scomodo”. A Nazaret rifiutano Gesù, perché chiedeva un cambiamento radicale di vita, di abitudini, di mentalità.- Il mondo ha bisogno di profeti del vangelo e di Gesù. Oggi più di ieri. – Non solo: anche noi siamo invitati ad essere profeti, cioè a testimoniare il vangelo con la vita e la parola, in tutte le situazioni di ogni giorno: famiglia, lavoro, scuola, letture, conversazioni, impegno di carità, attenzione all’uomo. – Oggi ricorre la 69a Giornata mondiale dei malati di lebbra.

Fede e dintorni

Ascoltare con l’orecchio del cuore

«Ciò che rende la comunicazione buona e pienamente umana è l’ascolto di chi abbiamo di fronte» E’ il centro dell’annuale messaggio rivolto da Papa Francesco agli operatori delle comunicazioni sociali in vista della Giornata mondiale, la cui 56a edizione si celebrerà nel giorno dell’Ascensione (il 29 maggio da noi). – Il messaggio ha come tema: «Ascoltare con l’orecchio del cuore». Un ascolto autentico e attento, da non confondere con il curiosare e produrre pettegolezzi al fine di soddisfare quell’audience, che permette di incassare soldi, molti soldi.

Attualità

Lingua che ama il pettegolezzo

Le parole dette senza pensare, riferite per sentito dire, ascoltate da persone che non mostrano segni di affidabilità possono causare un po’ di disordine e tanti dispiaceri. Un tempo ci si impegnava a migliorarsi come persone e cristiani; nelle scuole si insegnava l’educazione civica, il galateo veniva ripetuto con garbo e senza finzioni. Oggi è diventato difficile parlare bene e parlarsi bene. Ma è necessario che la parola ritorni ad essere buona e sia costruttiva; è necessario imparare a frenare la lingua e a usarla per dire cose buone.

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Murati nel sottotetto della chiesa per sopravvivere

P. Antonio Dréssino redentorista, parroco della chiesa di S. Gioacchino in Roma durante la seconda guerra mondiale. Guidò l’operazione salvataggio di alcuni perseguitati dai nazisti, salvandoli nella cupola di San Gioacchino (25 ottobre 1943 – 7 giugno 1944). – Lì dentro, fra indicibili disagi e privazioni, vissero, ogni giorno, dalla dieci alle quindici persone, avendo come unico mezzo di contatto col mondo esterno, e soltanto di notte, una finestra rotonda apribile al centro del timpano, a 50 metri da terra. Attraverso quella finestra passavano uomini e cose: cibo, vestiti, lettere, giornali, passatempi e anche rifiuti organici. – Il Governo israeliano ha insignito del titolo di “Giusto tra le Nazioni” il redentorista p. Antonio Dréssino, una suora, un ingegnere e una studentessa che rischiarono la loro vita in questa operazione.- Il dato nuovo è che la chiesa di San Gioacchino è stata insignita del titolo di “Casa di vita”. – Il redentorista P. Ezio Marcelli è stato colui che ha scoperto la storia qui riportata ed che ha rintracciato alcuni dei salvati.

Fede e dintorni

Beati quattro martiri di El Salvador

Sabato 22 gennaio i quattro martiri di El Salvador, “rappresentanti di innumerevoli martiri anonimi”, nella Piazza Divino Salvador del Mundo della capitale, sono stati proclamati Beati durante la Messa celebrata pomeriggio dal cardinale di San Salvador, Gregorio Rosa Chavez, in gioventù molto vicino all’arcivescovo Romero e testimone degli anni più tragici dell’El Salvador. – Essi sono: il gesuita Rutilio Grande, due suoi compagni laici Manuel Solórzano e Nelson Rutilio Lemus uccisi nel 1977, e il francescano padre Cosma Spessotto, ucciso nel 1980. – Il il cardinale Rosa Chavez ha incoraggiato le migliaia di fedeli: “I nostri martiri possono aiutarci a recuperare la memoria e la speranza per non rinunciare al sogno di un Paese riconciliato e pacifico, un Paese come lo vuole il nostro Dio: giusto, fraterno e solidale”. – Lo storico e biografo Rodolfo Cardenal ha detto: “Il contributo più importante di questi martiri è di essere stati al fianco dei poveri in un momento di crisi e violenze”.

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Conversione di san Paolo Apostolo

Oggi è la festa della Conversione di san Paolo Apostolo, un appuntamento solenne, crocevia per gli impegni ecumenici (Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani) e per i vari itinerari spirituali che fanno riferimento al grande evento che ha trasformato il persecutore dei cristiani in Apostolo delle genti. Gli Atti degli Apostoli narrano l’evento al capitolo 9. – Gesù in persona si manifestò glorioso lungo la strada affinché Saulo, colmo di Spirito Santo, annunciasse il Vangelo della salvezza alle genti, patendo molto per il nome di Cristo. – Saulo così divenne così un uomo nuovo, con un amore che nulla e nessuno potrà togliere: “Nessuno lo separerà dall’amore di Cristo”.

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Francesco di Sales, santo forte e vescovo cortese

A volte tentiamo tutte le strade per superare le difficoltà della vita, trascurando però la principale: affidarsi a Dio. E questo non per sfuggire al proprio impegno: rimane sempre valido il detto popolare “Aiutati, che Dio ti aiuta”. Ma per non cadere nello stress che ci leva la pace, e che favorisce il gioco del Maligno. – Dobbiamo imparare ad abbandonarci, mettendo nelle mani di Dio il risultato della nostra lotta quotidiana, perché soltanto la fiducia in Lui può avere ragione delle nostre inquietudini. E la gioia, mite ed umile, ci accompagnerà sempre. San Francesco di Sales fu un esempio di fiducia in Dio. La mitezza e il sorriso lo accompagnavano anche in mezzo alle difficoltà della vita.

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Domenica della Parola

Il 30 settembre 2019, nella memoria liturgica di San Girolamo, con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis”, Papa Francesco stabilì che la terza Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Un giorno da vivere in modo solenne per riscoprire il senso salvifico della Parola di Dio, la quale ci spinge in modo sempre rinnovato ad uscire dall’individualismo per rinascere nella carità. – La Domenica della Parola di Dio ci fa scoprire la ricchezza della nostra fede.

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Lettorato, Accolitato, Catechista: ministeri veri per i Laici

E’ stato promulgato il nuovo rito per i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato e quello di Catechista da dare ai Laici, non per benigna concessione, ma come diritto e chiamata a servire il popolo di Dio. – Domani, 23 gennaio, Domenica della Parola di Dio, Papa Francesco darà il Lettorato e l’Accolitato ai primi laici, anche donne. – Papa Francesco conferirà per la prima volta a laici il ministero del Lettorato e dell’Accolitato e anche quello del Catechista a uomini e donne di diversi Paesi del mondo. Ministeri veri, preparati con opportuna formazione e non frutti di improvvisazioni dettate dalle circostanze.

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Musulmani onorano la defunta sorella Barbara di Gesù

A Hermel, in Libano, la morte di suor Barbara ha unito cristiani e musulmani. – Questi hanno onorato la defunta, partecipando commossi ai suoi funerali: «Hermel ha perso un esempio di dedizione, amore e purezza. Per la grande misericordia di Dio, vai piccola sorella Barbara!» – E così, il sogno di vedere in preghiera spontanea, e non formale, cristiani e musulmani si realizza come grande frutto della piccola sorella Barbara di Gesù, vissuta per più di 30 anni in Hermel, cittadina libanese interamente musulmana.

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Un angelo di profonda umanità sulla Costa Concordia

Nella tragedia del naufragio della Costa Concordia nel 2012, un giovane musicista, Giuseppe Girolamo lasciò il suo posto sulla scialuppa di salvataggio ad una mamma, Antonella Bologna e al suo bimbo, anche se non li conosceva. – Un angelo sulla Costa Concordia che ha sacrificato la sua vita per salvare una mamma e il suo bimbo. – Papà Giovanni a dieci anni di distanza confida: “Giuseppe mi manca e prego sempre per lui” -.Antonella Bologna, la mamma salvata, dice commossa: “Ha dato la sua vita per noi, è il nostro angelo!” – Gesù aveva detto: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici” (Gv 15,12-17)”. – Sembra che Giuseppe Girolamo non abbia ancora ricevuto una vera onorificenza da parte dello Stato italiano per il suo gesto eroico: sarebbe ora di pensarci.

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Incontro al vaccino col padre in spalla per 12 ore

In Brasile nella foresta amazzonica un giovane, Tawy, 24 anni, con il padre sulle spalle ha camminato per 12 ore per farlo vaccinare. La foto è di un medico addetto alle vaccinazioni, Erik Jennings Simoes, che l’ha pubblicata su sul social Instagram. – Il lungo viaggio di Tawy contro il Covid e lo scatto fotografico stanno facendo il giro del mondo: un giovane che porta sulle spalle il padre 67enne per 12 lunghe ore per consentire all’anziano di ricevere il vaccino contro il Covid. – La coppia degli «Enea e Anchise amazzonici» dà un segnale di speranza nel mezzo della nuova ondata di contagi nel mondo.

Fede e dintorni

Il parroco che confessa in strada

Testimonianza di don Michele Madonna, parroco a Napoli: “A causa della pandemia, sempre meno gente va in chiesa per partecipare alla Messa ed accostarsi al Sacramento della penitenza. Eppure, quando scendo in strada per confessare, io sperimento quanto la gente ha bisogno di Dio, e quando sono lì in tanti si riconciliano… Il mio stile non è altro che lo stile di Gesù: la strada il luogo privilegiato del suo annuncio. Questo non vuol dire sminuire i luoghi sacri. È sbagliato stare solo dentro le nostre chiese. Allo stesso modo sarebbe sbagliato anche stare solo fuori… Tutto deve portare a fare comunione con Gesù e tra noi».