In attesa di un incontro con Scopelliti
Intanto il tempi stringono: la data del 1 gennaio si avvicina e con essa l’attuazione del decreto regionale 106
Ancora nessuna novità in merito alla richiesta di incontro con il Commissario ad acta avanzata in sede di Conferenza dei sindaci della Provincia di Vibo Valentia. Venerdì scorso, infatti, alla presenza di 24 sindaci del territorio vibonese, il confronto in merito alle problematiche della rete ospedaliera, tenutosi presso la sala consiliare del comune di Vibo Valentia, aveva dato vita ad una decisione unanime che si doveva concretizzare in un documento- richiesta da inoltrare direttamente al Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. Di questa richiesta però non si hanno notizie certe; contattato telefonicamente il presidente della Conferenza provinciale dei sindaci, Carmelo Nobile, ha riferito che già in sede di riunione un altro Primo cittadino, del quale il sindaco di Francavilla non ha voluto fare nome, si era reso disponibile a richiedere nel più breve tempo possibile un incontro direttamente al Presidente di Regione. Intanto il tempi stringono: la data del 1 gennaio si avvicina e con essa l’attuazione del decreto regionale 106 e soprattutto le ristrettezze dei servizi offerti all’utenza imposte dai numeri in esso riportati. “Il vibonese è stato fatto oggetto di una discriminazione soprattutto in riferimento alla percentuale con cui sono stati assegnati i posti letto- ha detto Nobile- se la richiesta dell’incontro dovesse essere elusa passeremo ad azioni più eclatanti di rimostranza così come stabilito in sede di Conferenza dei Sindaci. Inoltre avevamo, anche, stabilito che i distretti sanitari compilassero dei documenti con proposte alternative da presentare alla Regione”. Ieri nel frattempo pare si sia tenuto un incontro tra i rappresentanti della Regione ed i sindaci degli ospedali montani e da questo si spera, ha sostenuto sempre Nobile, sia venuta fuori un appuntamento con i sindaci tutti della provincia vibonese. Contemporaneamente alle azioni intraprese dalle Istituzioni che, in verità, appaiono ancora poco incisive e concrete, le diverse anime dei comitati civici e quelle delle Associazioni più interessate al problema cercano di offrire il loro contributo alla risoluzione del problema: l’associazione Parte Attiva con la sua Presidente Caterina Forelli aveva fatto richiesta di essere ascoltata in sede di Commissione Sanitaria regionale, mentre il Comitato “No allo Smantellamento dell’ospedale di Tropea” ha inoltrato sempre nella giornata di venerdì richiesta di un incontro con il Prefetto Luisa LaTella anche per dare voce alle 5300 firme raccolte sul territorio tropeano a corredo di una richiesta di modifica del decreto 106. Ancora non si conosce l’esito dell’invio del nuovo Atto Aziendale dell’Asl di Vibo in sede regionale, atto già modificato una volta in quanto sottoposto a bocciatura proprio dalla Conferenza dei sindaci, che però nella nuova stesura non si discosta affatto da quella precedente. Resta il fatto che del documento che doveva essere redatto dai sindaci non vi è traccia, della richiesta di convocazione del Governatore non è dato sapere il nome di chi si è assunto questo compito e che l’azione eclatante annunciata, anche la più estrema politicamente come quella delle dimissioni in massa dei 50 sindaci della provincia, sia lungi dall’essere anche solo valutata una seconda volta. Ai sindaci però, dovessero fallire nell’intento di ridare ai propri concittadini pari dignità nel godere dei servizi sanitari rispetto al resto degli abitanti della regione, rimarrà questa macchia politica, consci di aver fallito nel proprio incarico affidatogli dal popolo.