Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Orgoglio duro da bruciare.
A badarci bene, tutti siamo un po’ schiavi del nostro “io”: quell’orgoglio che ci fa sentire migliori e superiori all’altro; che pretende di avere sempre ragione; che fatica a riconoscere i meriti dell’altro… Diceva un eremita: “Il tuo “io” morirà e sarà sepolto mezzora dopo che sarai morto e sepolto tu”. – Non conviene bruciarlo prima? Ma sarà facile?
Un giorno Dio prese per mano un uomo orgoglioso, che si sentiva superiore a tutti: “Vieni! Saliremo sul monte, porterai la tua piccola fiaccola e in cima al monte appiccheremo una grossa fiamma che sarà vista da lontano. Ed Io e Te ci scalderemo e canteremo intorno al fuoco”.
L’uomo, pieno di gioia, prese a seguirlo e tra sé pensava: “Proprio io! Che onore, esser scelto da Dio!
Egli finalmente ha visto la mia fedeltà e la mia devozione. Proprio io! Dio ha riconosciuto la mia pazienza e la mia bontà!”.
Salirono insieme sino alla cima. Ma lassù non vi era nulla da bruciare.
— Con che cosa dunque faremo il fuoco? — chiese.
— Come! — gli rispose Dio — non hai forse portato fin qui la tua fiammella?
— Certamente! Ma a cosa darà fuoco?
— Come! — continuò Dio — Non hai forse con te il legno indurito del tuo vecchio io?
(fonte. Il secondo libro degli esempi – fiabe, parabole, episodi per migliorare la propria vita – a cura di Pier D’Aubrigy – Gribaudi editore).