Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Onestà a prova di fame.
Onestà, onestà, onestà… Tutti l’invocano, non tutti la osservano. Anzi una sorta di mal costume sta ingenerando un pericoloso accomodamento della coscienza ai fenomeni diffusi di una disonestà senza freni. Oggi, questa rubrica propone una storia “eroica”, da Libro Cuore per intenderci. Essa potrà sollevare un sorriso impacciato o ironico… Ma è bello pensare che si può restare onesti fino alla fine. Quando si ama non si ha paura di mantenere la parola data, anche a costo della vita. E se vero che basta un istante per fare un eroe, è necessaria una vita intera per fare un uomo onesto!
♦ Durante la seconda guerra mondiale, in un campo di concentramento siberiano fu internato un ragazzo di nome Vladimir. Egli sapeva che da quel luogo pochi uscivano vivi a causa del cibo assolutamente insufficiente e dei lavori forzati.
Egli aveva, in una piccola scatola, alcuni biscotti, un po’ di burro e prosciutto, che sua madre gli aveva mandato clandestinamente. Guardava quel cibo quando la fame diventatava insopportabile. Poichè la scatola non aveva chiave, egli la portava sempre con sé.
♦ Un giorno, Vladimir fu assegnato ad un lavoro temporaneo in un altro campo. Non avendo dove lasciare la scatola, chiese ad un compagno di prigione, chiamato Andrea, di tenerla con sé fino al suo ritorno. Andrea accettò di farlo.
♦ Il giorno dopo la partenza di Vladimir, una tempesta di neve rese impraticabili tutte le strade, rendendo impossibile l’arrivo dei rifornimenti. Vladimir sapeva che nel campo di concentramento da cui era partito, la fame era aumentata.
♦ Una settimana più tardi, finì il lavoro temporaneo, le strade furono riaperte e Vladimir tornò al suo campo. Non trovando Andrea, Vladimir chiese di lui al sergente capo del gruppo dei prigionieri.
Egli rispose:
♥ – Lo abbiamo seppellito ieri, insieme ad altri venti, tutti morti di fame. Ma prima di morire, Andrea mi ha chiesto di conservare questo per te.
E gli diede la scatola. Vladimir aprì e vide che entrambi i biscotti, il burro e il prosciutto erano intatti.
Sulla parte superiore del cibo c’era una nota: “Caro Vladimir, ti scrivo mentre posso ancora muovere le mani. Non so se vivrò fino al tuo ritorno, perché sono terribilmente debole. Lascio la tua roba al sergente. Spero la riceverai intatta. Andrea“.
♥ Dio è sempre presente nella nostra vita. Poiché solo lui sa cosa è meglio per noi, dobbiamo fidarci di lui senza esitazione e mantenere la parola data al nostro prossimo
Alcune citazioni
- La prova dell’onestà è ciò che fai quando nessuno ti sta guardando. (Denis Waitley)
- Il peccato più grave è convincervi dell’inutilità dell’onestà. (Beppe Severgnini)
- L’onestà è il primo capitolo del libro della saggezza.