Un’atmosfera sobria ed elegante, quella di ieri sera offerta dall’Accademia degli Affaticati al teatro “La Pace” di Drapia. La prima delle tre serate del Premio Letterario Città di Tropea ha avuto per tema i sentimenti più belli. La passione per la lettura, l’impegno per la cultura, l’amore per la Calabria e per la propria terra, i sentimenti che spingono ad opere caritatevoli verso i meno fortunati, il ricordo di chi non c’è più.
Splendida la cornice della manifestazione, ricolma, per l’occasione, di cameraman, fotoreporter, e rappresentanti di tutta la stampa. Primi fra tutti Livia Blasi e Pasqualino Pandullo, tra l’altro presidente dell’associazione promotrice dell’evento. Spetterà anche a lui, grazie anche ad iniziative come questa, restituire nuovo lustro al buon nome dell’antica Accademia degli Affaticati.
Ai tanti e famosi ospiti della serata è stata destinata la prima fila, dalla quale sono stati poi invitati un po’ per volta a calcare la scena del “La Pace” per diventarne i protagonisti.
A fare da madrina alla serata è stata la scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della giuria. Dopo un primo intervento delle autorità locali, con i rappresentanti politici e religiosi, è stata la volta dell’ assessore alla Cultura della Regione Calabria Sandro Principe, che ha lodato l’iniziativa dicendo che l’impegno per la cultura non deve essere un piacere che i politici fanno, «ma deve essere un dovere». Principe, smorzando i toni seri del suo discorso si è complimentato con Pandullo per aver dato sfoggio di una linea invidiabile, ottenendo da questi la divertita risposta che «i premi fanno bene alla salute». Principe ha poi concluso il suo intervento dicendo che «pensare ad uno sviluppo della Calabria senza uno sviluppo della cultura è impensabile. La Regione sta investendo in cultura, con manifestazioni come Magna Grecia» una rassegna di teatro lirico, sia antico che contemporaneo, «mirata alla valorizzazione dei siti archeologici della Regione, che avrà ben cinque rappresentazioni nella Provincia di Vibo Valentia».
Si è poi passato al ricordo di un grande, figlio di questa terra, che non è più fra noi. Grazie ad una intervista di archivio fatta proprio da Pandullo, a parlare della cultura come l’unica vera scommessa su cui dover puntare per far rialzare questa terra è stato il grande attore Raf Vallone. Uno dei suoi sogni era quello di vedere la sua Tropea come una città aperta, tanto da fargli dire che «affinché essa possa diventare un grande centro culturale, bisogna dare spazio agli scrittori, agli artisti ed agli intellettuali». Dal ricordo del grande Vallone al ricordo della piccola Federica Monteleone, che ha regalato un momento di riflessione e commozione tra i presenti. Proprio dal palco del grande premio letterario è stato sottolineato che il suo ricordo verrà mantenuto grazie al libro a cura di Vittoria Saccà “Federica Monteleone per la vita”. La Saccà, insegnante di Federica, ha infatti raccolto gli scritti della giovane assieme al padre, senza cedere al dolore ma con tanta forza, impegnandosi affinché grazie anche ad un libro «la sua scomparsa non passi invano».
Sul finire della serata gli interventi di Pino Nano e dell’attesissimo Michele Cucuzza, che hanno entrambi avuto modo di parlare dei ragazzi di Locri. Cucuzza è comunque giunto a Tropea in veste di scrittore per presentare il suo nuovo libro.
A richiamare l’attenzione sui libri a concorso è poi intervenuto nuovamente Pandullo, che ha ricordato che i finalisti del “Premio Tropea” sono entrati anche nella cinquina della XLV edizione dello storico e assai rinomato “Premio Campiello” e questo ha spinto Pandullo a definirlo «una vera garanzia». Il primo dei tre libri, protagonista di questa prima serata, è stato “Mille anni che sto qui”, di Mariolina Venezia.
Tra i ringraziamenti finali quello dell’assessore alla Cultura del Comune di Tropea Michele Accorinti, che ha regalato a Isabella Bossi Fedigrotti un gioiello del maestro orafo calabrese Gerardo Sacco raffigurante il codice purpureo di Rossano. L’appuntamento è rinviato a domani, quando verrà presentato il secondo dei tre libri a concorso.