Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Olimpiadi per l’umanità.
Sono iniziate le Olimpiadi: una festa di popoli, non solo di atleti. Ma i timori che l’accompagneranno sono tanti: dal virus zika alla minaccia di attentati terroristici. Ma il rischio di fermarsi alla spettacolarità dell’evento, vanificando attese giustificate frena alquanto l’entusiasmo. Il timore di tanti, brasiliani e non, è che queste Olimpiadi, conquistate nel 2009 battendo la concorrenza di Chicago, Madrid e Tokyo, non facciano altro che confermare la pesante crisi economica e politica nella quale il Paese è caduto da diversi anni. – Papa Francesco ha augurato che il vero premio delle Olimpiadi non sia una medaglia ma «la realizzazione di una civiltà in cui regna la solidarietà.
♦ Dal Vangelo di questa domenica (forma breve: Luca 12, 35-40)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
♦ Olimpiadi di solidarietà
Il vero premio delle olimpiadi non dovrà essere solo una medaglia ma «la realizzazione di una civiltà in cui regna la solidarietà». È l’auspicio di Papa Francesco in vista dell’apertura dei giochi di Rio de Janeiro. Lo ha espresso mercoledì 3 agosto durante l’udienza generale, rivolgendosi ai fedeli di lingua portoghese.
♥ “In un mondo che ha sete di pace, tolleranza e riconciliazione auguro che lo spirito dei Giochi Olimpici possa ispirare tutti, partecipanti e spettatori, a combattere ‘la buona battaglia’ e terminare insieme la corsa (cfr. 2 Tm 4, 7-8), desiderando conseguire come premio non una medaglia, ma qualcosa di molto più prezioso: la realizzazione di una civiltà in cui regna la solidarietà, fondata sul riconoscimento che tutti siamo membri di un’unica famiglia umana, indipendentemente dalle differenze di cultura, colore della pelle o religione”.
♦ E rivolgendosi ai brasiliani: “Auspico che questa sia un’opportunità per superare i momenti difficili e impegnarsi nel ‘lavoro di squadra’ per la costruzione di un paese più giusto e più sicuro, scommettendo su un futuro pieno di speranza e di gioia. Dio vi benedica tutti!”