Nacque a Tropea il 3 gennaio 1901. Morì, a 68 anni, il 29 giugno 1969. Nel 1930 fondò la Famiglia degli oblati e delle oblate del Sacro Cuore. Il 5 aprile 2024 ricorreranno i 100 anni della sua ordinazione sacerdotale. In vista di quella ricorrenza, il 10 ottobre scorso si è aperto l’anno giubilare mottoliano. La sua costante attenzione verso i “nujiu” (i nessuno), gli ultimi del mondo.
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Una parrocchia nel carcere
Visitare i carcerati; uno degli atti di carità auspicati da Papa Francesci per il giubileo. – Suscita rinnovata speranza la notizia che è stata inaugurata una parrocchia nel carcere di Asunción in Paraguay.
Finché morte non ci separi
Gesù ha insegnato espressamente che nella resurrezione gli umani “non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli” (Marco 12,25). Quindi non ci saranno né uomini e né donne, né mariti e né mogli, perché tutti saranno come gli angeli di Dio. Ma i fedeli cristiani amano pensare all’amore eterno come prolungamento di quello terreno. E’ vero che San Paolo avverte che tutto finisce e solo l’Amore resterà. L’Amore è Dio, nel quale tutti saremmo immersi in piena felicità. Siamo stati creati per Dio, e Lui sarà la nostra eterna felicità che godremo INSIEME”.
Come riconoscersi peccatori
Riconoscersi peccatori è necessario, anche se cambia il modo di esprimerlo. C’è chi si batte il petto, c’è chi si mette in ginocchio, c’è chi non osa alzare lo sguardo per incrociare quello di Cristo o andando in chiesa rimane discretamente dietro una colonna. L’apostolo Pietro arrivò perfino a dire a Gesù: “Signore, allontanati da me perché sono un peccatore” (Lc 5,11). Ognuno può esprimersi con i gesti che gli facilitano la “personale confessione”. Un celebre pittore, Rembrandt, trovò il suo personalissimo modo.