Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Oggi Divina Misericordia per tutti.
– Divina Misericordia per tutti in questo tempo di pandemia: per i tanti morti causati dal coronavirus e per i vivi che vivono nell’angoscia del pericolo sempre incombente.
– E così celebriamo ancora nelle nostre case, diventate piccole chiese domestiche, questa seconda Domenica di Pasqua, chiamata Domenica della Divina Misericordia.
– Fu istituita da san Giovanni Paolo II (1920-2005), il quale si ispirò alla spiritualità di Suor Maria Faustina Kovalska (1905-1938).
– Quest’anno i cristiani e tutti gli uomini del mondo sentono un bisogno straordinario della Divina Misericordia che li salvi da una pandemia micidiale che ancora non arretra.
– Per tutti noi è l’occasione di andare in profondità nella misericordia infinita di Dio che rifulge nelle nostre fragilità. Forse potremo conoscere attese lunghe in cui sembra che Dio non voglia più concederci i suoi doni. – Ma Egli non rinuncia mai ad affidarci i tesori della sua misericordia. – Oggi, con il forte desiderio di conversione, con la comunione spirituale e la preghiera per le intenzioni del Papa, si può ottenere la indulgenza plenaria.
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Dal Vangelo di questa domenica (Gv 20,19-31).
♦ La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!».
Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
♦ Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
♦ Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
♥ Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
♥ Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
«Mio Signore e mio Dio!»
♦ “Con il rinnegamento di Pietro, con il tradimento di Giuda, con le nostre infedeltà, sarà tutto finito”: forse così avranno pensato gli apostoli. Perché è sera, e Gesù non è venuto.
♥ Ma la sera di quel giorno, il primo della settimana, Gesù venne dai suoi, ed essi lo riconobbero dai segni della passione. La misericordia divina è più grande di tutte le nostre debolezze umane. Ha una capacità, che non immaginiamo, di rigenerarci.
♥ Come? Mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti. Infatti Gesù venne quella sera, e affidò agli Undici proprio il ministero della Riconciliazione. “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”, cioè nella medesima misericordia di Dio, nello stesso Spirito. E i primi frutti si vedono nella nascente Chiesa di Gerusalemme
♥ Anche noi, come singoli o come comunità, possiamo conoscere attese lunghe, in cui sembra che Dio non voglia più concederci i suoi doni. Ma Dio non rinuncia mai ad affidarci i tesori della sua misericordia. Egli, però, sa scavare in noi uno spazio più grande, usando le nostre fragilità, perché risplenda più chiaramente la gratuità del suo amore.
♥ Così impariamo a esultare di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguiamo la meta della nostra fede, cioè la salvezza delle anime. Non solo della nostra anima. Ma delle anime. Gioia indicibile e gloriosa perché la letizia pasquale entra in tante anime!
(fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze).
Santuari: le cliniche dello Spirito. (fonte: ladomenica.it)
Il “miracolo” della Misericordia di Dio.
♦ Nei Santuari capita spesso di incontrare fedeli che – confidando nelle parole del Signore (“chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto”) domandano miracoli, invocando l’intercessione della Madonna e dei santi. E questo sta avvenendo soprattutto in questi giorni di pandemia. Lo stesso Papa Francesco ci sta dando l’esempio, invocando misericordia dal Crocifisso e dalla Madonna.
♥ I miracoli di Dio accadono sempre, anche quando non ce ne accorgiamo, e la Chiesa, sovente, riconosce prodigi, più o meno eclatanti, che segnano la vita di ogni giorno. Ma il miracolo più grande, il miracolo dei miracoli è quello della Misericordia di Dio che, come dice papa Francesco, “perdona e perdona sempre!”.
♥ La Misericordia di Dio è il dono sconfinato a cui possiamo attingere come ad una fontana perenne. E’ il dono offertoci da Dio Padre sulla croce di Gesù che, con la sua morte e risurrezione, ha ucciso la morte e ha sconfitto il peccato che mortificava l’umanità.
♦ La vittoria pasquale di Gesù Risorto, col soffio dello Spirito Santo, si perpetua nella Chiesa che dispensa i sacramenti per la vita dei cristiani. Il sacramento della Penitenza è il dono sempre disponibile della Misericordia di Dio che accoglie il peccatore pentito, lo libera dalle catene del male, lo rimette in piedi, lo riveste di bellezza e lo rimette in cammino.
♥ La confessione è il miracolo della Misericordia di Dio che ci abbraccia e ci permette di vivere nel suo amore, che è una forza che non si arrende mai! Lo Spirito Santo, infatti, ci accompagna e sostiene in questo necessario e faticoso cammino di conversione e di restaurazione della immagine di Dio in noi.
♥ Le nostre Chiese e i nostri Santuari debbono diventare, come ha detto papa Francesco, “i luoghi privilegiati per sperimentare la Misericordia che non conosce confini”.
♥ Pasqua è la morte e la risurrezione di Gesù, ed è la morte del peccato e la risurrezione dei figli di Dio. Essi, nella confessione, possono sempre sperimentare la forza di questo amore infinito.
(don Aurelio Roberto Russo, Rettore del Santuario, Madonna delle Lacrime, Siracusa).