Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Secondo le Nazioni Unite oltre 250 milioni di persone hanno lasciato lo scorso anno il proprio paese alla ricerca di un futuro.
Papa Francesco domenica 14 gennaio ha celebrato la messa per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato con un buon gruppo di migranti e rifugiati residenti nella diocesi di Roma.
Presenti alla messa rappresentanze di 49 Paesi con i loro migranti e rifugiati: “La paura di accogliere i migranti è legittima, ma non condizioni le scelte” – Spesso rinunciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere per difenderci. Ma la speranza non deluderà.
♥ Sono circa 258 milioni le persone in tutto il mondo che, nel 2017, sono state costrette ad abbandonare il proprio paese alla ricerca di un futuro migliore: un aumento del 49 per cento rispetto al 2000. Molti di loro fuggono da guerre, fame e miseria: queste persone rischiano la vita e sono vittime di abusi e sfruttamenti di ogni tipo.
♥ La risposta a tale sfida globale, come ha sottolineato Papa Francesco, deve articolarsi intorno a «quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare» secondo quanto si legge nel messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato, celebrata domenica 14 gennaio. Il Pontefice ha presieduto la messa in San Pietro dedicata ai migranti e ai rifugiati e all’Angelus ha detto:
“Oggi ricorre la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Questa mattina ho celebrato la Messa con un buon gruppo di migranti e rifugiati residenti nella diocesi di Roma… Le paure di accogliere i migranti, ma anche di chi arriva, sono legittime, fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano. Avere dubbi e timori non è un peccato. Il peccato è lasciare che queste paure determinino le nostre risposte, condizionino le nostre scelte, compromettano il rispetto e la generosità, alimentino l’odio e il rifiuto”.
Nel mio messaggio per questa Giornata ho sottolineato che le migrazioni sono oggi un segno dei tempi. «Ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca… D’ora in poi, per motivi pastorali, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sarà celebrata la seconda domenica di settembre. La prossima, cioè la 105.ma, sarà domenica 8 settembre 2019».
Il 15 gennaio Papa Francesco è partito per il viaggio apostolico in Cile e Perù ed ha chiesto di accompagnarlo con la preghiera in questo viaggio.
I numeri non fanno paura. Fa paura la chiusura del cuore.
♦ I dati forniti dalle Nazioni Unite dipingono un quadro complesso e diversificato.
Oltre il sessanta per cento di tutti i migranti vive in Asia (80 milioni) ed Europa (78 milioni). Nel Nord America se ne contano 58 milioni, in Africa 25.
È significativo che due terzi di questi immigrati viva in appena venti paesi: il numero più elevato (50 milioni) si trova negli Stati Uniti; vengono poi Arabia Saudita, Germania e Russia, che ne ospitano ciascuno attorno ai dodici milioni. Segue la Gran Bretagna con nove milioni.
Molto grave è la situazione degli aiuti e delle politiche messi in atto.
♦ Tutte le maggiori agenzie dell’Onu lamentano gravi tagli ai bilanci che impediscono di realizzare un’azione efficace. E questi tagli pesano soprattutto nelle situazioni più difficili, come ad esempio nello Yemen dilaniato da una feroce guerra civile che ha costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie case.
♦ Di recente, in una dichiarazione congiunta, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il Fondo dell’Onu per l’infanzia (Unicef) e il Programma alimentare mondiale (Pam) hanno chiesto la fine delle violenze per consentire l’assistenza.
(fonte: cf Osservatore Romano, passim)