Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Novena e festa di San Gerardo a Tropea.
E’ ritornata, attesa come ogni anno, la novena di San Gerardo Majella, umile fraticello redentorista. La novena, dal 7 al 15 ottobre, prepara alla devota festa in onore di questo bel Santo che i tropeani hanno imparato ad amare fin da quando nel 1904 gli dedicarono la cappella con la bella statua, in occasione della di lui canonizzazione (11 dicembre 1904). Allora fu la nobildonna Antonietta Barone a distinguersi in maniera particolare per la devozione al caro Santo, fondando l’Associazione Gerardina che tanti frutti di vita cristiana ha portato a Tropea.
– Oggi è soprattutto la sente semplice a sentire vicina la protezione di questo Santo nelle varie sofferenze della vita e soprattutto per la vita nascente. Ancora oggi i tanti fiocchi di colore rosa e azzurro stanno a testimoniare una grazia per la maternità ricevuta.
– E si sente sempre echeggiare: “San Gerardo mio, prega per me!” – La festa del Santo ricorre il 16 ottobre.
Profilo biografico e preghiere
Un aiuto ai fedeli di Tropea e dintorni perché possano esprimere la loro devozione.
Profilo biografico
Gerardo Maiella nacque a Muro Lucano (Potenza) il 6 aprile 1726, in una famiglia di umili condizioni; il papà Domenico e la mamma Benedetta in compenso erano ferventi cristiani; alla loro scuola Gerardo imparò l’amore alla preghiera e al sacrificio. Rimasto ben presto orfano del padre, ed essendo l’unico figlio maschio, dovette provvedere alle necessità della famiglia lavorando come sarto. A 14 anni chiese di entrare nel convento dei Cappuccini dove si trovava lo zio materno, ma venne respinto per la sua malferma salute.
Dopo una breve esperienza come domestico del vescovo di Lacedonia, tornò a fare il sarto, ma con scarso profitto.
Nell’aprile del 1749, dimostrando una tenacia e una deteminazione non comune, riuscì a farsi accettare dai Redentoristi che avevano predicato una missione popolare a Muro.
Dopo un periodo di prova e l’anno di noviziato, trascorsi nella casa di Deliceto, emise la professione religiosa, il 26 luglio 1752.
Pur osservando fedelmente la Regola, andò in giro questuando nei paesi circostanti per sovvenire ai bisogni materiali della comunità.
La sua presenza tra le persone mortificate dalla miseria e dall’ignoranza, soggette alle epidemie e alle crisi dei raccolti era vista come un segno di speranza. Gerardo ne capiva lo stato d’animo e dava a tutti un segno di fiducia nell’amore e nella misericordia di Dio.
Visse nella Congregazione per 5 anni come fratello coadiutore, distinguendosi per lo zelo apostolico, la pazienza nelle infermità, la carità verso i poveri, la profonda umiltà nel periodo di una infamante calunnia, l’eroica obbedienza, le penitenze e la preghiera costante.
Scrisse numerose lettere di direzione spirituale e un “Regolamento di vita”.
Il Signore lo favorì di carismi, tra cui la profezia, l’intelligenza dei cuori e il dono dei miracoli. Morì il 16 ottobre 1755 a Materdomini (Avellino).
Fu beatificato da Leone XIII il 29 gennaio 1893 e canonizzato da Pio X l’11 dicembre 1904.
Nell’animo popolare la figura sempre amica di Gerardo Maiella è vista come segno di patrocinio, particolarmente per le mamme, i bambini e le partorienti.
(dal Messale proprio redentorista)
Le preghiere della Novena
1 – O san Gerardo, hai fatto della tua vita un giglio purissimo di candore e di virtù; hai riempito la tua mente e il tuo cuore di pensieri puri, parole sante e opere buone.
Tutto hai visto alla luce di Dio, hai accettato come un dono di Dio le mortificazioni dei superiori, le incomprensioni dei confratelli, le avversità della vita.
Nel tuo eroico cammino verso la santità, ti fu di conforto lo sguardo materno di Maria. L’amasti fin dalla tenera età. La proclamasti tua sposa. Hai avuto la gioia di chiudere gli occhi sotto il suo materno sguardo.
O san Gerardo, ottienici con la tua preghiera di amare con tutto il cuore Gesù e Maria. Fa’ che la nostra vita, come la tua, sia un canto perenne di amore a Gesù e a Maria Santissima.
Gloria al Padre…
Strofetta tradizionale del 1905 (C. Petrone -L. Carnevali, 1905)
Volgi a noi, Gerardo, i rai;
spira in noi l’odor dei gigli,
che fan belli i tuoi rosai
d’innocenza e di virtù.
Fanne teco amanti figli
di Maria e di Gesù.
2 – O san Gerardo, immagine perfettissima di Gesù crocifisso, la croce per te è stata inesauribile sorgente di gloria. Nella croce hai visto lo strumento della salvezza e la vittoria contro le insidie del diavolo. L’hai cercata con santa ostinazione, abbracciandola con serena rassegnazione nelle continue contrarietà della vita.
Perfino nella tremenda calunnia, con la quale il Signore ha voluto provare la tua fedeltà, sei riuscito a ripetere: “Se Dio vuole la mia mortificazione, perché debbo uscire dalla sua volontà? Faccia dunque Dio, perché io non voglio se non quello che vuole Dio”.
Hai martoriato il tuo corpo con veglie, digiuni e penitenze sempre più aspre.
Illumina, o san Gerardo, la nostra mente a comprendere il valore della mortificazione della carne e del cuore; fortifica la nostra volontà ad accettare quelle umiliazioni, che la vita ci presenta; impetraci dal Signore che, sul tuo esempio, sappiamo intraprendere e percorrere la via stretta che conduce al cielo.
Gloria al Padre…
3 – O san Gerardo, Gesù eucaristia è stato per te l’amico, il fratello, il padre da visitare, amare e ricevere nel tuo cuore. Al tabernacolo sono stati fissi i tuoi occhi, il tuo cuore. Sei diventato l’amico inseparabile di Gesù eucaristia, fino a trascorrere notti intere ai suoi piedi. Fin da bambino lo hai desiderato tanto ardentemente da ottenere dal cielo la prima comunione dall’arcangelo san Michele. Nell’Eucaristia hai trovato il conforto nei giorni tristi. Dall’Eucaristia, pane di vita eterna, hai attinto l’ardore missionario per convertire, se fosse stato possibile, tanti peccatori quanti sono i granelli di sabbia del mare, le stelle del cielo.
Glorioso Santo, rendici innamorati, come te, di Gesù, amore infinito.
Per il tuo ardente amore all’eucaristico Signore, fa’ che anche noi sappiamo trovare nell’Eucaristia l’alimento necessario che nutre la nostra anima, la medicina infallibile che sana e corrobora le nostre deboli forze, la guida sicura che può introdurci alla visione radiosa del cielo.
Gloria al Padre…
SUPPLICA
O san Gerardo,
con le tue grazie e la tua intercessione
hai guidato a Dio tanti cuori,
e sei diventato sollievo degli afflitti,
sostegno dei poveri, aiuto dei malati.
Tu che conosci il mio dolore,
muoviti a pietà della mia sofferenza.
Tu che nel pianto consoli i tuoi devoti,
ascolta la mia umile preghiera.
Leggi nel mio cuore, vedi quanto soffro.
Leggi nell’anima mia
e sanami, confortami, consolami.
Gerardo, vieni presto in mio aiuto!
Gerardo, fa’ che io sia tra quelli
che con te lodano e ringraziano Dio.
Che ti costa accogliere la mia preghiera?
Non cesserò di invocarti
fino a quando non mi avrai pienamente esaudito.
E’ vero che non merito le tue grazie,
ma ascoltami per l’amore che porti a Gesù,
per l’amore che porti a Maria santissima.
Amen.
Il canto del pellegrino
(versione ampliata)
1. Sono pellegrino, – non risento del cammino.
Rit. San Gerardo mio, prega per me.
2. Vengo alla tua chiesa, – l’alma mia d’incanto è presa.
3. Alla Madonnina – tu n’andavi ogni mattina.
4. Bianco il bel panino – dava a te Gesù Bambino.
5. Scese l’angioletto, – ti portò Gesù diletto.
6. Stretto al Crocifisso – l’occhio avevi in alto fisso.
7. Oh! Con quale ardore – tu guardavi al Redentore.
8. Tutto amor divino, – apparivi un serafino.
9. Il mister del cielo – contemplavi senza velo.
10. Tu il poverello – accoglievi qual fratello
11. Con ardente zelo – additavi a tutti il cielo.
12. Per virtù divina – a te il diavolo si china
13. Tu “con due ditella” – tiri via la navicella.
14. Le pesanti travi – come piume trascinavi.
15. Alla prepotenza – tu rispondi con clemenza.
16. Nella cruda pena – la tua anima è serena.
17. Con amor fedele – ti protegge San Michele.
18. La celeste Mamma – in te accese immensa fiamma
19. Fosti grande santo – alla Vergine d’accanto.
20. Nostro Protettore, – tu ci porti nel tuo cuore.
21. Tergi il nostro pianto; – tu l’ascolta il mesto canto.
22. Vispi fanciulletti, – deh li serba a Dio diletti.
23. Tu all’innocente – deh! sorridi dolcemente.
24. Quanti derelitti: – sono mille cuori afflitti.
25. Dona tu, Beato, – la salute all’ammalato.
26. Su chi è nel dolore – tu ti chini con amore.
27. Leggi nel mio cuore: – qui nascosto è il mio dolore.
28. Nostro gran tesoro, – benedici ogni lavoro.
29. Scendi dal tuo trono – ed impetraci il perdono.
30. Sopra i pellegrini – amorevole ti chini
31. Una immensa schiera – a te innalza la preghiera
32. Volgi, o San Gerardo, – su noi tenero lo sguardo
33. E coi tuoi favori – dona tanta gioia ai cuori.
34. Dona il tuo sorriso: – gioia sei di paradiso.
35. Torno alla mia casa: – l’alma mia di grazia è invasa.