Novena a Santa Domenica, VIII

La glorificazione di Domenica

«Mi protendo in avanti» (Fil 3,13)

Riferimento biblico
«Non ho certo raggiunto la meta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta davanti, corro verso la meta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù». (Fil 3,12-14)

Dalla vita di S. Domenica – La vittoria della Chiesa e la glorificazione di Domenica.
La persecuzione continuava ad infierire e non lasciava ai cristiani un istante di riposo, passando dall’Italia all’Africa, dall’alta Asia alla Palestina e all’Egitto e in Armenia, non lasciando pace in nessun luogo! La Chiesa però cresceva e prosperava, sfidando questo secolo di corruzione. Il sangue dei Martiri e le loro preghiere davano i primi frutti !
Morivano i martiri, ma morivano anche i persecutori. E così la Chiesa, di cui i persecutori avevano giurato la distruzione, apparve più giovane, più florida che mai. L’anno 313 Costantino diede piena libertà alla Chiesa; decretò che fossero restituite tutte le proprietà confiscate ai cristiani. In breve tempo la Chiesa potè celebrare i suoi riti e le sue cerimonie e furono edificate splendide basiliche ovunque.
Anche per Domenica venne rapida e spontanea la glorificazione. Già durante il suo martirio alcuni angeli presero umane sembianze, fra la commozione generale degli astanti. Mentre il suo spirito saliva giubilando allo Sposo celeste, il suo corpo, per sublime ministero degli angeli, veniva portato a Tropea, sua patria. Alla vista degli angioli che facevano ossequio, settecento soldati e tremila cittadini, ripudiarono il culto degli dei e si fecero cristiani e devoti della invitta Martire Domenica.
In breve tempo si elevarono in suo onore templi sontuosi. Belle chiese o altari ebbe ed ha la santa in Fiumefreddo Bruzio, Messina, Zara, Saluzzo, Gambara, Castelnuovo di Cattaro, S. Domenica di Ricadi, Longobardi, Cassano Jonio, Nola, Campagna, Tremestieri, Aprigliano, S. Domenica di Gallico, Monreale, Vizzini, Orra, Caraffa, Sitizzano, Ruggero, Scorrano, Caltanisetta, e altrove.
Il culto di S. Domenica si estese ben presto e divenne popolarissimo oltrecché in Occidente anche in Oriente, dove alla sua diffusione influirono la morte gloriosa dei suoi santi genitori, avvenuta in Armenia, e le relazioni che sorsero tra quelle regioni e le nostre, attraverso i monaci Basiliani.

Acclamazione corale (tutti)
Lode e gloria a te, o Cristo, causa e modello di ogni martirio, * perché ci hai amati sino alla fine: la Chiesa ti offre il sangue della nuova ed eterna alleanza, sparso per la remissione dei peccati. – Lode e gloria a te, o Cristo, perché hai associato molti fratelli alla tua morte redentrice e ci dai la grazia di perseverare nella fede.

Riflessione
A che cosa danno testimonianza i miracoli avvenuti nei luoghi destinati al culto dei martiri, se non a questa fede che predica la risurrezione di Cristo nella carne e la sua ascensione al cielo con la carne? Gli stessi martiri infatti furono «martiri» di questa fede, cioè suoi testimoni: a questa fede dettero testimonianza davanti al mondo che vinsero non combattendo, ma morendo. Per questa fede sono morti, e ora possono impetrarla al Signore, per il cui nome furono uccisi. E per questa fede che essi hanno anzitutto sofferto con una ammirevole pazienza affinché in seguito potessero manifestare questa grande potenza.
È questa la fede che annuncia la risurrezione della carne per l’eternità. (S. Agostino, De civit. Dei., 22, 9)

Preghiera
· Salvati dal tuo sangue generoso e rivestiti di una veste pura, un canto nuovo noi ti rivolgiamo, Gesù Signore, Agnello senza macchia.
· Ci chiami a celebrare le tue nozze con la tua Chiesa, nata dalla croce: la vergine tua sposa è preparata, radiosa e lieta nella sua bellezza.
· In questo giorno, con un casto abbraccio, tu sposi Domenica, vergine fedele, che nel fiorire della giovinezza conosce nel tuo incontro il primo amore.
· Adorna della splendida corona che la speranza pone sulla fronte, Domenica a te si dona nella fede, bagnando con il sangue la sua veste.
· In lei riconosciamo il nostro volto, tutto il cammino della nostra vita; con lei ti supplichiamo, Re glorioso, di custodirci nel tuo santo amore.
· Sia gloria a te, Gesù, nato per noi dal grembo verginale di Maria; sia gloria a te, che regni con il Padre nell’unità divina dello Spirito. Amen.

Impegno – Essere martiri nella vita
Vi è una certa persecuzione di Satana più occulta ed insidiosa di quella che vi fu un tempo. Giace un fedele nel letto, è tormentato dai dolori, prega, ma non è esaudito. Quando sè tormentato dai dolori, giunge la tentazione della lingua. Diventa martire nel letto, mentre lo corona colui che pende dalla croce per lui. (Agostino, Sermome 286, 7).

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