Massimiano, il crudele
«Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio» (1 Pt 2, 21)
Riferimento biblico
Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti. (1 Pt 2, 21-24)
Dalla vita di S. Domenica – Massimiano.
Mentre Diocleziano infieriva contro i seguaci di Gesù Cristo, le cose d’Oriente fecero sentire il bisogno della sua presenza, ed egli senza ritardo dovette abbandonare l’Occidente a Massimiano che sin dal 286 si era associato all’Impero.
Quest’altro mostro, ricevuto l’incarico di pervertire o di stritolare l’eroica fanciulla di Tropea, per vendicare la maestà imperiale umiliata al cospetto di un popolo intero dalla sua fermezza e da tanta costanza, la fece venire dalla Campania a Roma, pensando di conquistarla in breve tempo.
L’intrepida Domenica fu dunque condotta a Massimiano che provò ad incuterle spavento; ma le sue incantevoli fattezze, rese ancor più maestose dai patimenti e dall’interna ingenuità, e il dignitoso e fiero sguardo di Domenica lo conquistarono; anzi si sentì vinto, ed affettando galanteria prese a tentarla in mille modi nella speranza di sedurla col suo prestigio. Ma non riuscì a destare in Domenica alcuna emozione che indicasse un indebolimento nel suo proposito. I cortigiani inoltre le indicavano la sconvenienza di contraddire la maestà dell’imperatore e la sollecitavano a piegarsi ai comandi, alle premure, alle promesse di Massimiano. Ma la santa con l’aspetto d’un angelo, con poche parole, suggerite da quello Spirito che mette sulle labbra, a tempo propizio, quello che si ha da dire, confuse talmente l’Imperatore e quanti le prodigavano consigli insulsi, che tutti ammutolirono.
Massimiano allora diede ordine che fosse rinchiusa in oscura prigione a morir di fame, sperando che la solitudine e l’inedia avrebbero snervata e resa domabile quella tempra adamantina. Ma Iddio confortò talmente la santa Vergine che i custodi dovettero ben presto riferire al monarca che gli orrori del carcere non avevano alcuna efficacia sul cuore della giovine; anzi servivano a renderla più salda. Per vincerla, bisognava prendere un’altra via.
Acclamazione corale (tutti)
Non temo le torture, non cedo alle lusinghe: io sono vergine di Cristo. * A Cristo, mio sposo, rimango fedele; * mi dono a lui con tutto il mio amore.* Con il suo anello Gesù mi ha impegnata, * ha posto sul mio capo la corona di gloria.
Riflessione – Lode del martirio
Cosa mai di più glorioso, cosa mai di più felice può toccare a un uomo, dalla divina degnazione, che confessare intrepido il Signore Iddio tra gli stessi carnefici? Che professare fedeltà a Cristo, Figlio di Dio con lo spirito libero, anche se sul punto di andarsene, tra i tormenti vari e ricercati della crudele potestà secolare, col corpo slogato, tribolato e scarnificato? Che abbandonare il mondo e dirigersi verso il cielo, che lasciare gli uomini e abitare tra gli angeli, che rompere tutti i legami del mondo e stare ormai libero al cospetto di Dio, che possedere ormai senza dubbio alcuno il regno dei cieli? Che essere divenuto socio di Cristo nella passione per il nome di Cristo, che essersi reso, per divina degnazione, giudice dei propri giudici, che aver mantenuto la coscienza immacolata nella professione del nome cristiano che aver rifiutato obbedienza a leggi umane, sacrileghe e contrarie alla fede, che aver attestato a gran voce, in pubblico, la verità, che aver sottomesso, morendo, la morte stessa da tutti temuta, che aver con essa acquistato l’immortalità? (San Cipriano di Cartagine)
Preghiera
· Martiri e testimoni di Cristo, voi confermaste col vostro sangue l’annunzio della fede.
· Amici del Signore, voi giungeste alla gloria per la via della croce.
· La luce dei tuoi martiri, o Signore, ci guidi nel cammino verso la meta eterna.
· Nel nome dei tuoi martiri, Signore, perdona i nostri debiti, rinnova i nostri cuori.
Impegno
Mi impegnerò a valorizzare ogni occasione della mia vita offrendo la mia preghiera e le mie sofferenze. La fedeltà che i Martiri hanno testimoniato nel momento estremo, m’impegno a viverla nei piccoli momenti quotidiani.