L’editoriale di Vittoria Saccà
La nostra speranza per la scuola tropeana
La mia attenzione, nonché preoccupazione, in questo novembre è rivolta al mondo della scuola, a tutti i nostri studenti e alle loro famiglie, ai docenti e ai dirigenti scolastici. Nel volgere di tre stagioni, primavera, estate, autunno, è scoppiata la grana delle strutture scolastiche non a norma. Sconvolgente pensare che i nostri figli, per giorni, per tanti giorni, hanno fatto l’ingresso, sorridenti, dentro scatole di cemento oggi dichiarate inagibili e quindi a rischio crollo. Lì dentro hanno trascorso diverse ore delle loro giornate. Ma la fortuna, o qualcun altro, ha voluto stendere la sua mano protettrice e nulla di grave si è verificato. Sia la scuola media, quanto l’elementare, oggi sono chiuse. Dovranno essere rase al suolo e rifatte, stavolta con più cemento e con sistemi antisismici. Nelle sistemazioni d’emergenza trovate per garantite il diritto allo studio ai nostri ragazzi, i disagi non mancano, come è stato scritto nelle cronache e come potrete rilevare nella ricostruzione dei vari momenti della vicenda anche all’interno di questo nostro mensile. Disagi che si ripercuotono nelle loro famiglie e negli stessi docenti, i quali, comunque, con quello spirito di abnegazione che contraddistingue la classe insegnante, affrontano qualsiasi sacrificio senza dire più di tanto. Alla luce delle nuove e sconfortanti scoperte, e di fronte a quanto i nostri figli hanno rischiato, è sicuramente meglio sopportare un periodo di disagio più o meno breve, che un infinito periodo di dolore e lacrime. E nella speranza che il comitato genitori trovi la serenità e l’accordo necessario almeno fino al 31 dicembre, data in cui dovrà essere consegnato palazzo Collareto, vi offriamo la lettura di tanti altri argomenti come le interviste a Pippo Callipo e a Michele Accorinti, le recensioni di libri, l’inaugurazione del Mei (Museo dell’Emigrazione Italiana) a Roma, dove è presente anche il nostro territorio grazie a Franco Vallone; vi parliamo ancora della festa del Ciao, di come si giocava una volta e quale giochi si preferiscono oggi; della nave dei veleni che preoccupa tutta la Calabria, e di altro ancora.