Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Non scartiamo gli anziani.
– Nel ciclo di catechesi che sta facendo in questi ultimi mercoledì sugli anziani Papa Francesco ha osservato che non sempre nelle società c’è l’attenzione a restituire ai nostri vecchi l’amore ricevuto, con la tenerezza e il rispetto dovuti.
– Gli anziani vanno onorati, così si riconosce la loro dignità. La nostra è una società che va sempre più di fretta e tende ad emarginare i più lenti…
– Tra questi ci sono gli ammalati e gli anziani. Tra gli anziani ci sono i nonni che, in tempo di crisi economica come la presente, sono anche una importante risorsa per la famiglia. Ma quando la “risorsa” cessa di essere tale, allora l’emarginazione diventa la soluzione più sbrigativa: case di riposo, ospizi o il confino in un angolo della casa.
– Stati di fragilità, osserva Papa Francesco, possono presentarsi in tutte le fasi della vita, ma quando toccano l’età anziana provocano negli altri una sorta di assuefazione, se non di fastidio, perché comunque si pensa che la vita gli anziani “se l’hanno già vissuta”.
La sacralità dell’anziano.
♥ “Chi onora il padre espia i peccati, chi onora sua madre è come chi accumula tesori. (…) Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore, chi insulta sua madre è maledetto dal Signore (dalla Bibbia, Libro del Siracide)”.
♥ Quando la debolezza è rimproverata, e addirittura punita, come fosse una colpa. Quando lo smarrimento e la confusione diventano un varco per l’irrisione e l’aggressività. Può accadere persino fra le pareti domestiche, nelle case di cura, come anche negli uffici o negli spazi aperti della città.
♦ Incoraggiare nei giovani, anche indirettamente, un atteggiamento di sufficienza – e persino di disprezzo – nei confronti dell’età anziana, delle sue debolezze e della sua precarietà, produce cose orribili.
♦♦ E tra le conseguenze orribili Papa francesco ha ricorda il caso di alcuni ragazzi che sono arrivati a dare fuoco ad un “barbone”, vedendo in lui nient’altro che “uno scarto umano”.
La ciotola del nonno
♦ C’era una volta un uomo molto anziano che camminava a fatica; le ginocchia gli tremavano, ci vedeva poco e non aveva più neanche un dente. Quando sedeva a tavola, reggeva a malapena il cucchiaio e versava sempre il brodo sulla tovaglia; spesso gliene colava anche dall’angolo della bocca.
♦ Il figlio e la nuora provavano disgusto, perciò costringevano il vecchio a sedersi nell’angolo dietro la stufa e gli davano da mangiare in una brutta ciotola di terracotta. Il poveretto guardava sconsolato il loro tavolo, con gli occhi lucidi.
♦♦ Un giorno le sue mani, sempre tremanti, non riuscirono a reggere la ciotola, che cadde a terra e andò in pezzi. La donna lo rimproverò, ma il vecchio non disse nulla e sospirò. Allora per pochi soldi gli comprarono una ciotola di legno.
♥ Mentre sedevano in cucina, si accorsero che il figlioletto di quattro anni armeggiava per terra con dei pezzetti di terracotta. «Che cosa stai combinando?» gli domandò il padre. «Ecco… – rispose il bambino – sto accomodando la ciotola per farci mangiare te e la mamma quando sarete vecchi».
♥♥ I genitori allora si guardarono e scoppiarono in lacrime. Fecero subito sedere il vecchio nonno al loro tavolo e da quel giorno lo lasciarono mangiare sempre assieme a loro. E quando versava il brodo non dicevano più nulla.
(Fiaba dei fratelli Grimm, raccolta su Facebook).
Bibbia. Dal libro del Siracide
Chi onora il padre espia i peccati; chi riverisce la madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi riverisce il padre vivrà a lungo;
chi obbedisce al Signore dà consolazione alla madre. (cap. 3,3-6)