Fede e dintorni

Non rimandare la risposta alla chiamata di Dio

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Non rimandare la risposta alla chiamata di Dio.

– Frammiste alle storie di dolore dei giorni della pandemia del coronavirus ci sono state storie belle di vocazioni risvegliate:
medici in pensione sono ritornati a fare il medico sul campo, infermieri che non si sono preoccupati dell’orario di lavoro, ma solo dei malati da assistere;  sacerdoti, pastori secondo il cuore di Cristo, hanno visitato e confortato i contagiati a rischio della loro vita.
– Ma anche operatori sanitari e umanitari che hanno risposto alla chiamata di Dio di impegnarsi da vicino verso i fratelli sofferenti. Imprenditori che hanno sospeso la produzione dei loro prodotti per venire incontro alle necessità dei malati e cuochi e panificatori per dare da mangiare a chi era in difficoltà. – Una vittoria dell’umanità bella sulla indifferenza e indolenza di impegnarsi per gli altri. – Ma ora che passerà la crisi sanitaria, durerà lo stesso spirito? – Non diamolo per scontato e preghiamo perché impariamo ad essere sempre generosi di fronte alla chiamata di Dio.

Un ragazzo rimanda la sua risposta.
♦ Un giorno Dio bussò alla porta di un ragazzo e lo chiamò, dicendo: “Alzati e vai a prenderti cura della mia gente”.
Il ragazzo rispose: “Signore, ci vado, ma non ora! Sono ancora giovane e ho poca esperienza nella vita.
Vieni a chiamarmi tra circa tre anni, e ti risponderò”. – Dio disse: “Va bene”.
♦ Tre anni dopo, Dio tornò e lo chiamò: “Coraggio, vai a prenderti cura della mia gente”.
Egli rispose: “Oh, Signore! Mi sono sposato e ho figli piccoli. La mia famiglia occupa tutto il mio tempo. Quando i bambini cresceranno, puoi chiamarmi e io risponderò ”.
♦ Molti anni dopo, tutti i suoi figli si erano sposati, per la terza volta Dio tornò e lo chiamò, dicendo: “Così, hai cresciuto i tuoi figli, e sono tutti sposati. Tu e tua moglie siete soli a casa. Vai a prenderti cura della mia gente”.
E quello rispose: “Signore, io sono stanco. In questo tempo voglio solo riposare. Ripassa, Signore, e io risponderò alla tua chiamata”.
Anni dopo, Dio tornò e lo chiamò, dicendo: “Ora hai riposato. Vai a prenderti cura della mia gente”.
E quello ancora rispose: “Signore, scusami, ma ora non posso più farlo. Sono già vecchio, malato e non ho la forza di rispondere alla tua chiamata”.

Che differenza tra questo signore e le vocazioni bibliche: Mosè, Samuele, Ester, gli Apostoli …
Isaia disse a Dio che era pieno di peccati, ma Dio risolvette il problema sul momento, mettendo un carbone acceso sulle sue labbra e bruciando i suoi peccati. Quindi Isaia disse: “Eccomi! Mandami ”(Is 6,5-8).
La risposta vocazionale più bella è quella di Gesù: “ Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.(Eb 10,6-7).
Maria Santissima ha dato una risposta insuperabile. Nessuno, dopo Gesù, fu pronto e disponibile nel suo sì a Dio Padre: “Eccomi, sono la serva del Signore. Si faccia in me secondo la tua parola ”.
Impariamo ad essere più generosi di fronte alla chiamata di Dio.

(Fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).

Rispondere alla chiamata di Dio diventa per l’uomo la sua vocazione: una vocazione che si attua in ogni campo della vita e dove ogni uomo possa manifestare ai tutti i fratelli dell’umanità l’amore ricevuto dallo stesso Dio. Allora la sua vita avrà il suo pieno senso. Dio continua a chiamare fino alla fine… perché l’amore non ha fine. Impariamo tutti ad essere sempre generosi di fronte alla chiamata di Dio.

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