Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Non per soldi, ma per amore.
“Non per soldi, ma per amore” fu una commedia romantica di successo del 1989. Il titolo invita ad una riflessione sulla gratuità del bene, che nasce dall’amore. L’uomo di oggi sembra chiuso nella potente logica del profitto: “sì, lo faccio, ma che ne ricavo?” – L’amore viene a liberare la persona da queste catene, restituendole la gioia di relazione nella gratuità, e non quella soddisfazione mutuata dall’utile, che non apre al futuro. Nel mondo di Dio non c’è posto per l’io che fa di sé e dell’avere il proprio «dio»: io posso tutto, perché ho i soldi. – Gesù maestro di sapienza, che ha a cuore il bene presente e futuro dell’uomo, mette in guardia dai falsi miti: «Fate attenzione: dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore» (Lc 12,34). E invita: “Bisogna arricchire presso Dio” (Lc 12,21), imparando a fare il bene con i beni materiali, ma mettendoci tanto amore. Questo fa accumulare un tesoro che dà senso non solo al vivere quotidiano, ma apre le porte del cielo. Chi agisce per amore entra già nell’eterno.
Una volta una suora ospedaliera era nella infermeria dell’ospedale in cui lavorava, e si stava prendendo cura di un paziente. Era un uomo pieno di brutte piaghe aperte, purulente e maleodoranti.
♦ Un distinto signore, in giacca e cravatta, entrò nell’infermeria. Era uno dei benefattori dell’ospedale. Una persona “di bene”!
Vedendo la suora china sul paziente, mentre lo fasciava amorevolmente con le bende, commentò: “Io non lo farei neanche per mille dollari!”
♥ Ella lo guardò e, con un sorriso, rispose semplicemente, “Neanche io!”
La stessa risposta la possiamo dare quando facciamo un servizio di beneficenza.
♥ I soldi non valgono l’amore, ma possono e debbono aiutarlo.
(fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).
♦ Madre Teresa di Calcutta, ora santa, ha conquistato l’attenzione del mondo per il suo amore totalmente gratuito per i più abbandonati.
♦ Già presso i romani c’era la convinzione di fare il bene gratuitamente. “L’uomo non è mai così vicino agli dei di quando fa del bene al proprio prossimo” (Cicerone) – L’imperatore Tito, quando passava un giorno senza aver fatto del bene, esclamava: “Ho perduto un giorno!”.