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Non c’è amore dentro

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Non c’è amore dentro.

144a-regaloA tutti piace ricevere un regalo. Ma sappiamo che esso non è tutto. Quante volte sono solo un gesto sbrigativo, mentre ci vorrebbe ben altro: l’amore, soprattutto quando si tratta di genitori o figli. Infatti, fare un regalo illude di aver fatto il “proprio dovere” verso un genitore anziano che ha voglia della presenza del suo figlio o verso un bambino che ha voglia della presenza del suo papà. Il regalo deve contenere l’amore, non sostituire l’amore, come insegna la storia dei regali nello sgabuzzino.

Il postino suonò due volte. Mancavano cinque giorni a Natale.
Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta preziosamente disegnata e legato con nastri dorati.
“Avanti”, disse una voce dall’interno.
Il postino entrò. Era una casa malandata: si trovò in una stanza piena d’ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c’era un vecchio.
♦ “Guardi che stupendo pacco di Natale!” disse allegramente il postino.
“Grazie. Lo metta pure per terra”, disse il vecchio con la voce più triste che mai. “Non c’è amore dentro”.
Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano. Sentiva benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non aveva certo l’aria di passarsela male. Allora, perché era così triste?
♦ “Ma, signore, non dovrebbe fare un po’ di festa a questo magnifico regalo?”.
“Non posso… Non posso proprio”, disse il vecchio con le lacrime agli occhi.

E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata nella città vicina ed era diventata ricca. Tutti gli anni gli mandava un pacco per Natale, con un bigliettino: “Da tua figlia Luisa e marito”. Mai un augurio personale, una visita, un invito: “Vieni a passare il Natale con noi”.
“Venga a vedere”, aggiunse il vecchio e si alzò stancamente.
Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino. Il vecchio aprì la porta.
“Ma … ” fece il postino.
Lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi. Erano tutti quelli dei Natali precedenti. Intatti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti.
“Ma non li ha neanche aperti!” esclamò il postino allibito.
“No”, disse mestamente il vecchio.
“Non c’è amore dentro”.

Onorare i genitori significa amarli, rispettarli e avere riconoscenza verso di loro per tutto l’amore che ci hanno donato. I genitori hanno il diritto di essere amati in modo speciale, perché ci hanno dato la vita, perché sono i nostri benefattori, i nostri veri e autentici amici che ci aiutano nel cammino della vita.

A volte un regalo si llude di aver fatto il "proprio dovere" verso un genitore anziano che ha voglia della presenza del suo figlio o un bambino che ha voglia della presenza del suo papà. Il regalo deve contenere l'amore, non sostituire l'amore.
A volte fare un regalo illude di aver fatto il “proprio dovere” verso un genitore anziano che ha voglia della presenza del suo figlio o verso un bambino che ha voglia della presenza del suo papà. Il regalo deve contenere l’amore, non sostituire l’amore.

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