Fede e dintorni

Noi siamo la Chiesa, sposa amata di Dio

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Noi siamo la Chiesa, sposa amata di Dio.

Dio gioisce per il suo popolo come fa lo sposo per la sua sposa: come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.
– La Bibbia spesso ci parla della gioia di Dio con l’immagine della festa di nozze, nella quale viene celebrato il suo amore per il popolo-sposa, simboleggiato dalla città di Gerusalemme, dove il Signore manifesta la sua giustizia e la sua salvezza.
– E il vertice di questo amore è Cristo, il Figlio di Dio incarnato, nel quale l’umanità è assunta dalla divinità.
– Il miracolo di Cana è il primo “segno” col quale Gesù si manifesta agli uomini nella sua gloria divina. Ma questo sarà compreso solo da cuori puri, come quello di Maria, che qui si presenta come mediatrice tra gli uomini e il Figlio di Dio.
– O Dio, grande nell’amore, che nel sangue di Cristo versato sulla croce hai stipulato con il tuo popolo l’alleanza nuova ed eterna, fa’ che la Chiesa sia segno del tuo amore fedele, e tutta l’umanità possa bere il vino nuovo nel tuo regno. Amen.

Dal Vangelo di questa domenica (Gv 2,1-11).
♦ In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E ♦ Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Noi siamo Chiesa, la sposa amatissima di Dio.
♦ Il rapporto tra Dio e il suo popolo è presentato dalla Scrittura in termini di una “alleanza” che nel tempo assume chiaramente i tratti dell’unione sponsale.
Dio gioisce per il suo popolo come fa lo sposo per la sua sposa e l’infedeltà di questa ne suscita la “gelosia”, come dice Isaia nella prima lettura: ci parla della gioia di Dio con l’immagine della festa di nozze, nella quale viene celebrato il suo amore per il popolo-sposa, simboleggiato dalla città di Gerusalemme, dove il Signore manifesta la sua giustizia e la sua salvezza.
Il vertice di questo amore è Cristo, il Figlio di Dio incarnato, nel quale l’umanità è assunta dalla divinità.
♦ Durante le nozze a Cana, accondiscendendo alla richiesta della Madre, Gesù manifesta la sua gloria compiendo il primo dei tanti “segni” , attraverso i quali intende suscitare la fede dei discepoli, soprattutto in vista dell’ora suprema della Croce.
♦ Tutti i segni sono garanzia che Gesù è il Segno di Dio che rivoluziona la storia: il Padre sigilla nel Figlio un patto di eterna amicizia con l’intera umanità che ora procede sotto il segno dello Spirito (Dei Verbum 2).
E lo Spirito, per il quale Cristo continua a vivere e operare tra noi, è l’unica sorgente della pluralità dei carismi e dei ministeri della Chiesa come ci fa conoscere San Paolo nella seconda lettura.
(Don Pietro Roberto Minali, ssp, in la domenica.it).

Per la preghiera.
* O Dio dell’alleanza concedici di camminare sempre sulle sue vie e ascolta la nostra preghiera.
* O Spirito Santo, guida la Chiesa, Sposa di Cristo, perché sappia sempre generare nuovi figli di Dio, con l’annuncio e la testimonianza.
* O Padre, benedici coloro che ci governano, perché siano pronti a sostenere la famiglia e a proteggere i piccoli.
* Cristo Signore, guarda coloro che soffrono per il fallimento del loro matrimonio: la tua misericordia li sostenga e li conforti.
* Cristo Signore, raduna tutti i tuoi fratelli cristiani, perché crescano nel cammino verso la comunione e nel dialogo di tutti i battezzati nell’unica fede.
* O Padre Santo, tu sei sempre attento a tutte le nostre necessità, esaudisci le preghiere dei tuoi figli e aiutaci a riconoscere i segni del tuo amore provvidente. Amen.

18-25 gennaio 2022 – Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
«In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo» (Matteo 2,2)
♦ Quest’anno il tema e i sussidi per la preghiera per l’unità dei cristiani sono stati elaborati dal Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, nelle difficili condizioni che il Libano ha dovuto affrontare negli ultimi anni.
Qui i cristiani hanno trovato nella stella un’immagine della loro vocazione . Essa è il segno che guida i Magi da diversi luoghi e culture verso Gesù bambino, ed è immagine di come i cristiani, avvicinandosi a Cristo, si avvicinino tra loro.
Essi stessi devono essere il segno che conduce tutti i popoli all’unità in Cristo, innanzitutto facendo come i Magi che, inginocchiati in preghiera, rendono omaggio al Signore presentandogli i loro doni preziosi.

L’intervento di Maria presso il suo Figlio alle nozze di Cana mostra la cura della Madre verso gli uomini. È una cura attenta ai nostri bisogni più veri: Maria sa di che cosa abbiamo bisogno! Lei si prende cura di noi, intercedendo presso Gesù e chiedendo per ciascuno il dono del “vino nuovo”, cioè l’amore, la grazia che ci salva. – Lei intercede sempre e prega per noi, specialmente nell’ora della difficoltà e della debolezza, nell’ora dello sconforto e dello smarrimento, soprattutto nell’ora del peccato («Prega per noi, peccatori»). – Nei prossimi giorni comincerà la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) col tema: «In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo» (Matteo 2,2).

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