Sagra della cipolla sì, sagra della cipolla no? È un ritornello che si sente ripetere da giorni tra le strade del centro storico, ed è quasi diventato il tormentone della settimana. La risposta è ormai scontata: la sagra della ci-polla, quest’anno, non si farà. Lo ha deciso il sindaco di Tropea, che di sagre paesane, nella “Capi-tale delle vacanze”, non vuol sen-tirne proprio parlare. Alla sede della Pro loco di Tropea, che ogni anno organizza l’atteso evento gastronomico, sono ormai con-sapevoli che bisognerà aspettare tempi migliori, per poter dar vita alla XXVIII edizione della “Sagra della cipolla rossa di Tropea e del pesce azzurro”. Eppure i più importanti canali di informazio-ne, sia quelli specializzati del set-tore turistico che quelli generali-sti, continuano ad annunciare la rinomata sagra del 27 luglio. Per questo stesso motivo, allo sportello di Informazione e assi-stenza turistica (Iat) della Pro loco continuano ad arrivare tele-fonate di chi vorrebbe capirci qualcosa. Il tempo per avvisare tutti, del resto, proprio non c’era. E così la sagra è stata annunciata anche dal telegiornale regionale della Rai e lo hanno riportato i più visitati portali web e siti de-dicati ai turisti, come quelli del calibro di Trivago.it (il compara-tore di prezzi per hotel leader in Europa) o le guide di Supereva.it, giusto per citare i maggiori. Sta di fatto che i turisti che hanno scelto di trascorrere l’ultima set-timana di luglio a Tropea non po-tranno degustare la cipolla dolce e il pesce azzurro. Anche se la questione sta scate-nando molti pareri contrastanti, il sindaco Adolfo Repice, da parte sua, è convinto della linea intra-presa. Questo tipo di eventi, a parer suo, non servirebbero a innalzare la qualità dell’offerta turistica né a promuovere i pro-dotti gastronomici del territorio, ma solo a far guadagnare i soliti noti. Dall’altro lato, invece, c’è chi ritiene la sagra una tradizione importantissima, e chi invece la prende con ironia, ricordando che a primavera vennero spese decine di migliaia di euro con un finanziamento regionale per or-ganizzare il “Carnevale con gu-sto”, iniziativa che poi venne molto criticata soprattutto per i soldi sprecati in ballerine brasi-liane, che con il buon gusto ave-vano poco a che fare.
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