Rubriche

“Nelle mani della mafia”

Intimidazioni ad alcune attività commerciali

Rompere i legami con il passato in ogni senso

(Tropea piazza Cannone - foto Libertino)
(Tropea piazza Cannone - foto Libertino)

Tropea è nelle mani della mafia. Le intimidazioni di questi ultimi giorni a varie attività commerciali sono solo l’aspetto più evidente di un paese che è monopolizzato dalla ‘ndrangheta.
Chi vive in questi luoghi ed in Calabria in generale, si scontra ogni giorno con la mentalità mafiosa: quella del sopruso e del “favore” chiesto al potente di turno.
Fare parte di associazioni che propugnano la legalità, ascoltare autorevoli personaggi disquisire sul tema mafia alle volte non è sufficiente. Si ha la sensazione di perder tempo, di non fare abbastanza. Sì, perché con certi poteri forti le parole sciorinate a mo’ di spot e di propaganda servono solo a generare disillusione nella coscienza di tutti. Alle parole devono seguire impegno civile ed onestà nelle proprie azioni. Siamo in un paese allo sbando, che vive sulla base del do ut des. Tropea è solo l’osservatorio più vicino a noi di una Calabria che muore, una regione che rimane immobile davanti ai continui scandali sulla sanità e che vive in un contesto di dilagante criminalità organizzata. Nulla però sembra scalfire la dirigenza politica. Ma quale onestà possiamo pretendere da chi rimane attaccato alla poltrona? Quale cambiamento possiamo sperare da questa classe dirigente così legata al compromesso?
Ciò che aleggia nell’aria attualmente è una sensazione di torpore misto a sottomissione ed angoscia. Sottostare a certe sopraffazioni dei diritti e della libertà non può essere una condizione perenne in cui il nostro paese deve versare. Il senso di inadeguatezza che agita l’animo di tanti cittadini tropeani non può lasciare indifferente, ancora per molto, quella parte di comunità forse già rassegnata e disincantata.
Se oggi le speranze di rinnovamento sono proiettate tutte verso i giovani, ciò non significa che gli adulti sono esonerati dal riconoscere le responsabilità di quanto ora sta accadendo a Tropea e in Italia in generale. Credo sia necessario rompere i legami con il passato in ogni senso. È per questo che solo una cosa può salvare questa nostra città in decadenza: il dialogo. Dunque, per il futuro della nostra città non dobbiamo pensare a “personaggi” in grado di riportare allo splendore la nostra città. E’ necessario invece credere nell’impegno di uomini e di donne che sappiano mettersi in gioco.
Abbiamo l’urgenza e la necessità di confrontarci, guardarci in faccia e ove sia necessario cambiare idea per non rimanere fossilizzati ciascuno sulle proprie posizioni.
Riconoscere che siamo in un paese sotto scacco della mafia è dovere di tutti. Ed è dovere di ciascun cittadino indignarsi per quello che sta succedendo nella nostra città.
La libertà e la dignità sono i valori più alti che ogni uomo deve salvaguardare; ciò può avvenire solo ricordandoci che siamo in democrazia e che abbiamo libertà di pensiero e di azione.

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