Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Nella tempesta restare accanto a Gesù.
– I discepoli sono impauriti per la tempesta che si scatenata sballottando la loro piccola barca. E intanto Gesù dorme. Nella paura ricorrono a Lui: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
– Gesù, con autorità, fa cessare il vento e calma il mare in tempesta. Ma richiama i discepoli, la cui paura è dovuta alla poca fede. – Essi sono stupiti dall’autorità con cui comanda gli elementi e, presi da grande timore, iniziano a intuire nel Maestro il mistero della sua identità di Figlio di Dio. – Come i discepoli, anche noi ci rivolgiamo con fiducia al Signore Gesù, morto e risorto per noi, perché con la sua pace doni forza e coraggio per resistere alle tempeste della vita.
– Salva e benedici il tuo popolo, o Signore, che è tua eredità: tu sei per sempre il suo sostegno! – Questa è la nostra situazione: la debolezza della nostra imbarcazione trae forza dalla presenza di Cristo: egli ci farà passare oltre.
Dal Vangelo di questa domenica (Mc 4,35-41).
♦ In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
♦ Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
♥ Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
♦ E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Rimanere saldi nella tempesta: Gesù è con noi.
♦ «Perché avete paura?», chiede anche a noi oggi Gesù. – È vero che ci sono grandi tempeste: il mare della storia è così agitato e ci sentiamo tanto vulnerabili… Ma non siamo soli: c’è Gesù sulla “nostra” barca, sulla “tua” barca.
♦ Anche se la sua presenza spesso è impercettibile, egli non scende mai dalla barca. E non c’è nessuna tempesta che non sia sotto la sua signoria. Anzi, sul suo amore misericordioso sempre s’infrange l’orgoglio delle onde del male. Allora perché abbiamo paura?
♥ Oggi, consegniamo a Gesù la paura che ci logora e spegne in noi l’amore. E, crediamolo fermamente, per pura misericordia Gesù verrà a sostenerci nella fede. Una fede gioiosa e luminosa in Gesù vincitore di ogni male, perché l’ha interamente assunto su di sé sulla Croce.
♥ Davvero, «Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ne sono nate di nuove!». È uno che, in Cristo, tende la mano e ridona speranza a chiunque abbia perduto il coraggio nelle tempeste del nostro tempo.
(fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze, in ladomenica.it)
Dio non mi salva “dalla” tempesta ma “nella” tempesta.
♦ La barca nella tempesta è simbolo della nostra vita fragile in balia delle vicende umane.
A noi pare di essere abbandonati appena si alza il vento di una malattia, di una crisi familiare, di relazioni che dolgono, di questa pandemia che sta durando fin troppo.
♦ Ci sentiamo naufraghi in una storia dove Dio sembra dormire, anziché intervenire subito, ai primi segni della fatica, al primo morso della paura, appena il dolore ci artiglia come un predatore.
♥ Ed ecco il grido: Non ti importa che moriamo? E davanti a questo grido Gesù si desta, minaccia il vento e il mare e sembra dire: «Sì che mi importa di voi… Mi importano i passeri del cielo e voi valete più di molti passeri; mi importano i gigli del campo e voi siete più belli di tutti i fiori.del mondo…
♥ E a ciascuno di noi: «Tu mi importi al punto che ti ho contato i capelli in capo e tutta la paura che porti nel cuore. E sono con te, a farmi argine al buio, luce nel riflesso più profondo delle tue lacrime».
♥ Ecco allora: nelle mie notti Dio è con me; intreccia il suo respiro con il mio, e «non mi salva “dalla” tempesta ma “nella” tempesta. Non protegge dal dolore ma nel dolore. Dio non salva il Figlio dalla croce ma nella croce» (D. Bonhoeffer). Dio è con noi, a salvarci da tutti i nostri naufragi, è qui nelle braccia forti degli uomini sui remi; nella presa salda del timoniere…
♥ Dio è in tutti coloro che, insieme, compiono i gesti esatti e semplici che proteggono la vita.
(padre Ermes Ronchi).
Per la preghiera e l’impegno personale.
♦ Come i discepoli, anche noi ci rivolgiamo con fiducia al Signore Gesù, morto e risorto per noi, perché con la sua pace doni forza e coraggio per resistere alle tempeste della vita.
♦ Il Padre in Gesù ci dona la vittoria su tutte le tempeste della storia. E in Gesù ognuno di noi diventa “nuovo” capace di vittoria sul male.
♦ Chi chi diventa “nuovo in Cristo” può tendere la mano e ridonare speranza a chiunque abbia perduto il coraggio nelle tempeste del nostro tempo.
♥ O Padre accogli la nostra preghiera: te la presentiamo nel nome di Gesù, Signore nostro, al quale il vento e il mare obbediscono.
♥ O Padre, aiutaci a crescere come comunità e luogo di accoglienza, di compassione e di tenerezza, in cui nessuno sia mai abbandonato alla solitudine e alla paura.