Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Nel segno della croce.
“Nel segno della croce” è il tema della Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri celebrata ieri 24 marzo in tutto il mondo. Tra il 2001 e il 2014 sono stati 343 i missionari e gli operatori pastorali uccisi nel mondo. Solo l’anno scorso sono morte ventisei persone, di cui diciassette sacerdoti, un religioso, sei religiose, un seminarista e un laico.
Sono queste le cifre, tragiche, che hanno accompagnato la celebrazione della Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, promossa dal Movimento giovanile delle Pontificie Opere Missionarie (POM).
Sono cifre da considerarsi per difetto, poiché si riferiscono solo ai casi accertati e di cui si è avuta notizia.
Nel decennio 1980-1989 — riferisce l’agenzia Fides — hanno perso la vita in modo violento 115 missionari. Il quadro riassuntivo degli anni 1990-2000 presenta un totale di 604 missionari uccisi.
Il numero risulta sensibilmente più elevato rispetto al decennio precedente soprattutto in conseguenza del genocidio del Rwanda, del 1994, che ha provocato 248 vittime accertate tra il personale ecclesiastico.
Dal 1980 al 2014 le vittime sono invece state 1.062.
La Giornata per i missionari martiri, che si tiene ogni anno il 24 marzo, in coincidenza con l’anniversario dell’uccisione dell’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, nasce per ricordare, con la preghiera e con il digiuno, tutti gli operatori pastorali che sono stati uccisi nel mondo versando il loro sangue per testimoniare il Vangelo.
Il tema scelto per quest’anno è stato pertanto “Nel segno della croce”.
(da L’Osservatore Romano)
Bibbia. Vangelo di Matteo.
«Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna» (cap. 10, 22.28)..