Natale: la piccolezza di Gesù

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

345a-piccolezza

Natale: la piccolezza di Gesù.

Oggi diamoci gli auguri di Buon Natale con le parole rivolte da Papa Francesco al termine del discorso a cardinali e superiori della Curia Romana per la presentazione degli auguri natalizi. Il Papa ha recitato una preghiera di padre Matta el Meskin, monaco egiziano, igumeno del monastero di San Macario il Grande, deserto di Scete, dal 1969 alla morte. 

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Invocazione natalizia al Signore Gesù, nato a Betlemme
di padre Matta el Meskin

  • «Figlio di Dio, se per noi l’esperienza dell’infanzia è cosa difficile, per te non lo è.
  • Se inciampiamo sulla via che porta alla comunione con te secondo questa piccola statura, tu sei capace di togliere tutti gli ostacoli che ci impediscono di fare questo. Sappiamo che non avrai pace finché non ci troverai secondo la tua somiglianza e con questa statura.
  • Figlio di Dio fatto uomo, permettici di avvicinarci al tuo cuore. Donaci di non crederci grandi nelle nostre esperienze. Donaci, invece, di diventare piccoli come te affinché possiamo esserti vicini e ricevere da te umiltà e mitezza in abbondanza.
  • Non ci privare della tua rivelazione, l’epifania della tua infanzia nei nostri cuori, affinché con essa possiamo curare ogni orgoglio e ogni arroganza. Abbiamo estremo bisogno che tu riveli in noi la tua semplicità avvicinando noi, anzi la chiesa e il mondo tutto, a te.
  • Il mondo è stanco e sfinito perché fa a gara a chi è il più grande. C’è una concorrenza spietata tra governi, tra chiese, tra popoli, all’interno delle famiglie, tra una parrocchia e un’altra: chi è il più grande tra di noi?
  • Il mondo è piagato da ferite dolorose perché il suo grande morbo è: chi è il più grande?
    Ma oggi abbiamo trovato in te il nostro unico medicamento, Figlio di Dio.
  • Noi e il mondo tutto non troveremo né salvezza né pace, se non torniamo a incontrarti di nuovo nella mangiatoia di Betlemme. Amen».

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Filius datus est nobis, Princeps pacis
Ci è stato dato un figlio, Principe della pace (Isaia 9, 5).
AUGURI A TUTTO IL MONDO!.

Figlio di Dio fatto uomo, permettici di avvicinarci al tuo cuore. Donaci di non crederci grandi nelle nostre esperienze. Donaci, invece, di diventare piccoli come te affinché possiamo esserti vicini e ricevere da te umiltà e mitezza in abbondanza. Noi e il mondo tutto non troveremo né salvezza né pace, se non torniamo a incontrarti di nuovo nella mangiatoia di Betlemme  (particolari della tela di Giuseppe Grimaldi nella chiesa del Gesù in Tropea (VV).
Figlio di Dio fatto uomo, permettici di avvicinarci al tuo cuore. Donaci di non crederci grandi nelle nostre esperienze. Donaci, invece, di diventare piccoli come te affinché possiamo esserti vicini e ricevere da te umiltà e mitezza in abbondanza. Noi e il mondo tutto non troveremo né salvezza né pace, se non torniamo a incontrarti di nuovo nella mangiatoia di Betlemme (particolari della tela di Giuseppe Grimaldi nella chiesa del Gesù in Tropea (VV).

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