Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Natale è sempre Natale.
-Anche quest’anno celebriamo il Natale. A molti può sembrare, ma è così. Natale è sempre Natale, il Natale del Figlio di Dio. «Egli viene e con Lui viene la gioia», scriveva don Primo Mazzolari.
– Mai come oggi, seppur tra mille difficoltà e sofferenze, questo è il «tempo di credere». Anche quest’anno, infatti, celebriamo la Speranza che si è fatta carne in un’umile grotta di Betlemme e ha attraversato «i mondi».
– La pandemia sembra aver sospeso ogni ambito della vita, ma il Salvatore continua a nascere per noi e in noi: Dio non ci lascia da soli.
– Scrive il cardinale Bassetti: “Sono convinto che l’esperienza della malattia, che anch’io ho affrontato, e sto superando per grazia di Dio, ci permette di dare valore a ciò che veramente conta. Il Natale c’interpella profondamente. Ci rimanda all’essenzialità dell’esistenza, a ciò che dà senso alla quotidianità, alla bellezza della vita familiare, alla qualità delle relazioni, alla capacità di accogliere Cristo nel nostro cuore”. – Perciò ha senso farci gli auguri dal profondo del cuore.
Dopo un anno di sofferenze, la speranza.
♦ Nel corso del 2020 molte persone sono state visitate da sorella morte, altre sono rimaste sole, altre ancora hanno perso il lavoro e vivono in una condizione di grande precarietà. Questa sofferenza innocente c’interroga e ci aiuta a meditare sul dono della vita.
♦ Sostiamo con i pastori davanti alla grotta, accogliamo nel silenzio adorante della preghiera il mistero di un Bimbo indifeso e povero che ci è stato consegnato dal Padre senza condizioni. Ci è stato donato perché, attraverso la sua incarnazione, potessimo scoprire, come afferma Sant’Ireneo, che «la gloria di Dio è l’uomo vivente».
♥ Fermandoci davanti alla grotta, adorando Gesù Bambino nato per noi, possiamo scoprire che questo è il tempo propizio perché ognuno s’impegni non solo a custodire la vita ricevuta dal Padre nella gratuità, ma anche a donarla.
Ogni giorno, con la nascita di Gesù, c’impegniamo a far vedere con la nostra vita la presenza del Signore nella storia e a testimoniare l’amore per i nostri fratelli, soprattutto se poveri.
Sì, Dio vuole che noi siamo felici e che condividiamo la nostra gioia con gli altri.
♥ Il mondo ha bisogno di sperimentare la fiducia e noi cristiani, soprattutto in questo tempo, siamo chiamati a osare, come i pastori, ad addentrarci nel buio della notte senza temere, perché Dio è con noi. L’Emmanuele, nella sua piccolezza, nella sua scelta di essere servo per amore, ci consegna un messaggio di speranza da annunciare a tutto il mondo.
♦ Per adempiere il mandato del Cristo nato per noi, siamo chiamati a diventare «fratelli tutti», figli dello stesso Padre. Non ci può essere, infatti, una vita cristiana, vissuta in pienezza e nella fedeltà, se non riusciamo a stabilire relazioni profondamente umane. «Nessuno – ci ricorda continuamente papa Francesco – può sperimentare il valore della vita senza volti concreti da amare. Qui sta un segreto dell’autentica esistenza umana».
♥ Buon Natale a tutti: a chi è nella sofferenza, a chi è ammalato, a chi è solo, agli anziani, ai medici, agli operatori sanitari, alle famiglie, ai bambini, ai giovani, a chi è alla ricerca di un lavoro, a tutti gli uomini e alle donne che si donano nella gratuità. Maria, Madre di Dio e Madre nostra, ci guidi sui sentieri della speranza perché «c’è sempre un posto per la Speranza».
Gualtiero Bassetti,
cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve
e presidente della Conferenza episcopale italiana
(fonte: Avvenire.it, mercoledì 23 dicembre 2020)
L’importanza del cuore.
♥ «Molti Cristiani sogliono per lungo tempo avanti preparare nelle loro case il presepio, per rappresentare la nascita di Gesù Cristo; ma pochi son quelli che pensano a preparare i loro cuori, affinché possa nascervi in essi e riposarvi Gesù bambino.
♥ Ma tra questi pochi vogliamo essere anche noi, acciocché anche noi siamo fatti degni di restare accesi da questo felice fuoco, che rende l’anime contente in questa terra e beate nel cielo» (S. Alfonso da “Novena del Santo Natale”, 1758).