Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Musulmani in visita alla Sindone.
Dialogo interreligioso in azione: Musulmani in visita alla Sindone in occasione della sua ostensione: “Ci invita a essere fratelli”. – Presenti nel gruppo il presidente della Lega imam, Mohamed Bahreddine, e il portavoce del Centro interculturale Mecca, Amir Younes.
Tra i numerosi pellegrini giunti a Torino, in visita alla Sacra Sindone esposta in Duomo, c’è stato anche un gruppo di musulmani. Della delegazione – informa L’Osservatore Romano – facevano parte il presidente della Lega imam e predicatori delle moschee in Italia, Mohamed Bahreddine, e il portavoce del Centro interculturale Mecca, Amir Younes.
“Abbiamo deciso di venire per dare un segnale, per dire che siamo tutti cittadini di questo Paese e di questa città“, ha spiegato il gruppo, “la Sindone avvicina cristiani e musulmani e, nel mondo dilaniato dalle divisioni, invita a essere fratelli“.
Inoltre, hanno affermato gli ospiti islamci, “bisogna essere forti e insieme dire no a ogni forma di violenza e di terrorismo e sì alla convivenza: oggi ne abbiamo davvero bisogno”, ricordando che “anche alle nostre feste per la fine del Ramadan ci sono sempre rappresentanti della Chiesa”.
Bahreddine — riferisce invece l’Ansa — ha descritto i minuti trascorsi di fronte alla Sindone “un viaggio nel tempo e nella storia, in cui abbiamo visto la figura di Gesù nella visione dei fratelli cristiani”. “C’è qualcosa che tocca l’anima — ha fatto eco Younes — e quando succede questo è perché sei nell’ambito della religione. Abbiamo visto come sia un momento che raggruppa le persone verso la pace, un momento di cui oggi abbiamo molto bisogno ed è quello che speriamo accada anche nei nostri territori dove si fa la guerra per niente”.
A commentare la visita, nel segno del dialogo e della pace, è stato don Augusto Negri, direttore e presidente del Centro diocesano per il dialogo cristiano-islamico ‘Federico Peirone’, che ha detto: “Sono contento di questa partecipazione”, in quanto dimostra “una volontà di integrazione e accoglimento delle differenze religiose e culturali”.
(fonte: Zenit.org – Torino, 22 aprile 2015).