Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Morto di Covid il missionario “banchiere” dei poveri.
– Il missionario del Pime padre Giulio Berutti, è morto l’11 agosto a causa di complicanze dovute al Covid-19 contratto mentre si trovava in Bangladesh. Da Dinajpur era stato trasferito nella capitale per ricevere cure migliori.
– Giulio Berutti era originario di Busto Arsizio ed è scomparso a 77 anni per le complicazioni del Covid. Il vescovo locale, monsignor Sebastian Tudu, ha riferito che l’uomo era stato dimesso dall’ospedale e aveva soggiornato per tre giorni nella casa del Pime, a Dhaka, salvo purtroppo ammalarsi nuovamente.
– Suo il progetto di microcredito che ha permesso a milioni di persone di uscire dall’indigenza nel Paese asiatico dove riposerà per sempre. – «La “banca dei poveri” fa prendere coscienza del valore di ogni uomo — spiegava padre Giulio Berutti, missionario esemplare che con la sua vita ha ispirato molti a migliorare la loro vita familiare e sociale.
Tra vulnerabili ed emarginati.
♦ I vulnerabili e gli emarginati erano la sua vita, fratelli meno fortunati che lui si sentiva in dovere di aiutare perché, diceva, l’evangelizzazione passa anche e soprattutto attraverso la testimonianza della carità.
♦ Padre Giulio Berutti, 77 anni, missionario del Pontificio istituto missioni estere (Pime), è morto l’11 agosto a Dhaka, in Bangladesh, a causa di complicanze sorte dopo aver contratto il covid.
D♦ a Dinajpur, nella cui cattedrale è stato sepolto, aveva raggiunto la capitale per ricevere cure migliori, ha spiegato il vescovo Sebastian Tudu. Un nuovo triste capitolo della diffusione pandemica nel Paese asiatico dove altri quattro missionari del Pime hanno contratto il covid: due sono guariti, gli altri sono stati ricoverati in ospedale.
Una vita con i fedeli.
♦ Originario di Busto Arsizio e ordinato sacerdote il 27 giugno 1970, padre Berutti era arrivato in Bangladesh l’anno successivo, subito dopo la guerra di indipendenza, in un Paese al terzo posto nel mondo per popolazione musulmana e al 133° posto, su 189, nella classifica delle Nazioni Unite sullo sviluppo.
♦ Dopo gli anni svolti come parroco a Mariampur, Nijpara e Pathorghata e dopo aver ricoperto la carica di direttore della Novara Technical School gestita dal Pime a Dinajpur per i giovani del posto, ha prestato servizio al Centro per i lebbrosi di Dhanjuri e all’ospedale diocesano St. Vincen».
♦ È stata sua inoltre l’iniziativa di fondare la prima struttura infermieristica cattolica del Bangladesh, il Saint Vincent Nursing Institute, e di introdurre l’assicurazione sanitaria.
Le banche di micro-credito.
♥ L’esperienza maturata e la visione quotidiana delle gravi condizioni di povertà diffuse sul tutto il territorio, che affliggevano soprattutto le minoranze tribali spesso costrette a entrare in circuiti usurari perché escluse da quelli economici ordinari, lo spinse a creare le Credit unions, banche di micro-credito a favore degli indigenti, in ogni parrocchia della diocesi di Dinajpur, molto prima della Grameen Bank ideata dal premio Nobel Muhammad Yunus e fondata nel 1976.
♥ Si tratta di vere e proprie cooperative dove le persone possono rivolgersi per chiedere prestiti con un tasso di interesse annuale non superiore al 12 per cento, praticamente la metà di una banca tradizionale. Tali istituti sono rivolti soprattutto alla popolazione tribale, ma non solo.
♥ Grazie a queste “banche per i poveri”, molte persone sono riuscite ad «avviare una piccola attività, comprare casa o pagare gli studi superiori ai figli», ha spiegato il vescovo di Dinajpur. In tutta la diocesi oggi ci sono venti cooperative di credito di questo tipo.
♥ «Padre Giulio pensava a come migliorare la condizione socio-economica della gente, era un missionario esemplare che con la sua vita ci ha ispirato», ha aggiunto monsignor Tudu.
♥♥ Spiegava padre Giulio Berutti «La “banca dei poveri” fa prendere coscienza del valore di ogni uomo. Grazie a essa nascono i nuovi leader che stanno guidando le comunità tribali, non più orientati alla conservazione del passato, ma all’evoluzione della propria cultura per entrare nel mondo moderno».
♥ Un traguardo che completa l’avvio della protezione economica dei più disagiati avvenuto negli anni Quaranta, sempre a opera dei missionari del Pime, con la Banca cristiana di credito cooperativo del Bangladesh che, è stato calcolato, ha cambiato la vita a circa dieci milioni di persone nonostante la quasi totalità di esse fosse scarsamente alfabetizzata.
♥ Grazie alle cifre prestate dalle Credit unions, tanti poveri hanno recuperato la dignità perduta e, in varie occasioni, usato le competenze acquisite per avviare meccanismi di sviluppo a favore di tutta la comunità.
(fonte: cf L’Osservatore Romano, 27 agosto 2021).