Fede e dintorni

Morire per portare frutto

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Morire per portare frutto.

-«Se il chicco di grano, caduto in terra, muore, produce molto frutto». Gesù affronta la morte per portare la vita e prega il Padre di glorificare quello che fa. Venne una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!»
– Il Padre glorificherà pienamente il Figlio fattosi obbediente fino alla morte in croce. – Gesù stesso oggi ci parla della propria glorificazione: il mistero della sua croce e risurrezione, usando l’immagine del chicco di grano che, proprio quando sembra morire, produce molto frutto.
– La passione del Signore con tutte le sue sofferenze diventerà vera gloria per Gesù: «Io, quando sarò innalzato da terra (sulla croce) , attirerò tutti a me». – Nella passione salvifica di Cristo l’umanità può riconoscere il senso della sua gloria che sta nella potenza ineffabile della croce. – Dio Padre, che ha ascoltato il grido del suo Figlio, obbediente fino alla morte di croce, conceda a coloro che nelle prove della vita si associano alla sua passione, la fecondità del seme che muore per portare frutto. 

Dal Vangelo di questa domenica (Gv 12,20-33).
♦ In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
♦ Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».
♦ Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

Un’alleanza scritta nel cuore.
♦ Ad alcuni Greci che vogliono vedere Gesù con un’immagine. Parla di un chicco di grano che cade nella terra e muore, portando molto frutto. Quel seme viene poi dalla terra innalzato, per attirare tutti a sé.
♦ Il mistero pasquale disegna così una grande croce, che incrocia in sé un braccio verticale e uno orizzontale. Il braccio verticale tende Gesù verso il Padre; le braccia distese sulla croce disegnano, invece, una linea orizzontale che, in un abbraccio d’amore, ci attira tutti a sé.
♦ Gesù viene esaudito nella sua preghiera, non perché gli venga risparmiata la morte, ma perché quella morte divenga fonte di salvezza per noi tutti che, abbracciati dal Crocifisso, veniamo introdotti nel mistero di una vita nuova.
La vita eterna non è solo ciò che ci attende dopo la morte; la possiamo già gustare nell’alleanza con Dio, cioè una comunione attraverso la quale giungiamo a conoscere pienamente e sperimentare la potenza del suo perdono che opera nella nostra vita trasformandola.
Il Padre glorifica il Figlio e in lui glorifica tutti noi, rendendoci partecipi della sua vita nell’amore.
(Fr. Luca Fallica, Comunità Ss. Trinità di Dumenza, in ladomenica.it).

Vogliamo vedere Gesù.
♦ Forse i greci si aspettavano qualcosa di diverso da Gesù. Abituati ai loro grandi filosofi, forse desideravano ascoltare un grande discorso o, dopo aver sentito gli echi delle grandi imprese del maestro, coltivavano segretamente la speranza di vedere un segno portentoso della sua divina maestà.
Ma Gesù sorprende tutti e si presenta parlando della Croce. Lui è il seme che sprofonda nell’oscurità della terra per marcire e portare frutto. La potenza di vita nascosta nel seme è sottratta alla vista, così come la fecondità della Croce è scambiata per sterilità e follia da chi non si abbandona alle parole del Maestro: “Chi ama la sua vita la perde, chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna”.
Lui, innalzato sulla Croce e glorificato dal Padre, svela che l’amore è l’unica forza dell’universo che neppure la morte può sconfiggere. (don Roberto Seregni).
♦ Tutto questo è un richiamo anche per noi: se non siamo pronti ad ascoltare la parola di Dio, anche noi resteremo insensibili. Tutti coloro che vogliono seguire Cristo, che accettano questa nuova via, scelgono di porsi al servizio di Cristo e di camminare al suo fianco: servire Cristo significa essere onorati dal Padre.

Per la preghiera.
♦ O Dio, tu hai posto la tua Parola nel nostro cuore, scrivendola non più su tavole di pietra, ma di carne. Donaci di conoscere il tuo mistero, per annunciarlo a tutti i cercatori di verità e di giustizia
♦ Padre misericordioso, ti preghiamo per la passione del tuo Figlio, perché tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità.
♦ Padre santo, tua è la grazia, e nelle tue mani sono le sorti dell’uomo: insegnaci a ritrovare l’umiltà della mente e la sapienza del cuore.
♦ Padre buono, vieni in nostro aiuto perché con la tua grazia possiamo camminare sempre in quella carità che spinse il tuo Figlio a consegnarsi alla morte per la vita del mondo.
♦ O Signore, benedici il tuo popolo, che attende il dono della tua misericordia, e porta a compimento i desideri che tu stesso hai posto nel suo cuore.

Dice Gesù: “Io,quando sarò innalzato da terra (sulla croce), attirerò tutti a me». – Nella passione salvifica di Cristo l’umanità può riconoscere il senso della sua gloria che sta nella potenza ineffabile della croce. – Dio Padre, che ha ascoltato il grido del suo Figlio, obbediente fino alla morte di croce, conceda a coloro che nelle prove della vita si associano alla sua passione, la fecondità del seme che muore per portare frutto.

Condividi l'articolo