Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Montagano, alberi e peccati.
Montagano oggi è un paese di 1.168 abitanti della provincia di Campobasso, in Molise. Un paese assai caro alla tradizione redentorista, perchè, oltre al patrimonio naturale di rara bellezza, è patria di diversi Missionari Redentoristi con i cognomi di Muccino e Jacovino. Uno di essi, P. Antonio Jacovino, è stato a lungo a Tropea, lasciando un bel ricordo di sé. – Ma la storia bella di oggi, che riguarda questo paese, è una singolare vicenda del ‘700, raccolta e descritta da Giuseppe Maria Galanti, economista e riformatore napoletano illuminista decisamente laico, allievo dell’abate Antonio Genovesi, che trascorse le estati del 1779-1780 viaggiando per il Molise per la preparazione dell’opera, in cui c’è appunto questa storia.
♦ «Io non scrivo questo articolo che per render giustizia alla memoria di un uomo grande e che per la bizzarria delle cose umane è sconosciuto.
♦ Montagano è una bella terra sei miglia lontana da Campobasso. Quando io vi giunsi trovai il paese tutto coperto di alberi e di frutti, e di un genere il più squisito. Io ne restai sorpreso e fui istruito che di beneficio così singolare per questo paese, è stato opera di un suo arciprete chiamato Damiano Petrone.
♥ Egli non dava altra penitenza a peccatori che di piantare un numero determinato di certi arbori ne fondi loro propri, e quando non ne aveano, negli altrui, e le piantagioni erano in proporzione del numero e qualità dei peccati. Si era obbligati talvolta a portarsi in regioni lontane a farne l’acquisto.
Quando i peccatori si scusavano di essere poveri e di non avere strumenti né modo il nostro parroco era colui che di suo denaro gli uni e l’altro somministrava.
♦ Io fui curioso di sapere, se il nostro Petrone era stato uomo di dottrina. Egli, felicemente, non consultava che il suo buon senso naturale».
(fonte: Osservatore Romano 20 settembre 2016).