Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Monaco per otto giorni, anzi per uno.
Una simpatica iniziativa vocazionale annunciava “Monaco per un giorno!” – Questa storia di San Bernardino su come vivono (forse sarebbe meglio dire: vivevano) i monaci sfata qualche luogo comune. Infatti il modo di vivere dei frati sembra ingannare la fantasia: mangiare, dormire e… pregare. Ancora oggi, c’è chi dice: “Beato voi, padre! siete senza preoccupazioni, avete il piatto assicurato… mentre noi soffriamo il peso della vita!” – Ebbene, ogni stato di vita ha le sue difficoltà e le sue gratificazioni: la vita in famiglia, la vita in comunità, la vita da eremita. Basta saperla vivere con fedeltà e pazienza.
♦ C’era un uomo vicino ad un nostro convento che spesso andava a parlare con i nostri frati.
Diceva loro continuamente:
– La vostra vita è veramente beata! Noi ogni giorno andiamo a lavorare, chi ai campi, chi in officina; d’estate e d’inverno; con il tempo bello e con quello brutto; abbiamo mille preoccupazioni per la vita, che non ci risparmia affanni. Invece voi siete qui belli e riposati, sempre al riparo, senza noie; se volete da mangiare, ce ne avete; da bere ancor meglio. Siete veramente fortunati!
Gli replica il guardiano:
– Voi provare la nostra vita, per vedere se è veramente più bella della tua?
Gli rispose quell’uomo:
– Si, sì, ben volentieri!
E il guardiano:
– Ti aspettiamo questa sera. Proverai la nostra vita per otto giorni.
♦ La sera quell’uomo tutto contento giunge al convento.
All’ora di cena, gli danno quel poco che si usa.
Poi fu condotto a dormire, vestito, solo sul vecchio pagliericcio.
♦ A mezzanotte bussano alla sua camera e gli dicono:
– Su, su andiamo a Mattutino [preghiera notturna], o compagno, su!
Si alza malvolentieri e scende in chiesa con gli altri. Il guardiano gli ingiunge:
– Poiché tu non sai il Mattutino, per tutto il tempo reciterai il Padre nostro. Quando noi ci sediamo, anche tu ti siedi; quando noi stiamo ritti, tu fai altrettanto.
♦ Appena incominciato il Mattutino, quegli incomincia a pendere sonno. Gli dicono:
– Su, su sveglio; di’ il Padre nostro!
Egli si desta trasognato; riattacca la preghiera, ma subito dopo per il sonno si piega all’indietro.
Lo svegliano una seconda e una terza volta.
♦ Non era ancora finito il Mattutino che, svegliato un’altra volta, chiede al frate vicino:
– Voi fate così tutte le notti?
Rispose il frate:
– E si, questa è la Regola!
Allora quell’uomo esclamò davanti a tutti:
♥ – Vada in malora tutto! Apritemi il convento, perché voglio uscire!
E così in una sola notte rinunciò alla bella vita che facciamo noi frati!
(fonte. S. Bernardino da Siena, Le prediche volgari).
♦♦♦ E’ segno di maturità cristiana saper considerare i sacrifici e le fatiche di ogni stato di vita; apprezzarli e condividerli senza malignità. Anche la vita dei religiosi, non soltanto di quelli dediti alle opere benefiche, ma anche di quelli votati alla contemplazione e alla preghiera.