Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Missionari da premio in Indonesia.
Indonesia: importante riconoscimento dato dallo stato a due missionari gesuiti. A padre Zoetmulder, deceduto nel 1995, e al suo confratello padre von Magnis-Suseno, è stato conferito il prestigioso premio Mahaputera 2015, nonostante abbiano di frequente criticato lo Stato per difendere la povera gente nei suoi diritti.
A due padri gesuiti, il defunto p. Peter Joseph Zoetmulder, olandese d’origine, e il tedesco p. Franz Magnis-Suseno, è stato conferito il premio Mahaputera 2015, tra i massimi riconoscimenti dello Stato indonesiano.
L’annuncio, ripreso da AsiaNews, è stato dato dal presidente dell’Indonesia Joko Widodo, il quale ha sottolineato l’importante contributo dato nel preservare la ricchezza della cultura javanese, da parte del primo missionario, e nella produzione intellettuale, da parte del secondo.
♦ Padre Zoetmulder, nato a Utrecht e deceduto nel 1995 all’età di 89 anni, è arrivato nell’isola di Java quando era ancora un novizio, a soli 19 anni. In Indonesia ha studiato letteratura classica javanese e l’antica lingua che si parlava nell’isola. Ha anche insegnato lingua e letteratura javanese presso l’ateneo Gadjah Mada a Yogyakarta.
♦ Padre Franz Graf von Magnis, di origine tedesca, è arrivato a Java per continuare la formazione gesuita e ha studiato filosofia e teologia a Yogyakarta e lingua javanese, iniziando fin da subito ad apprezzare la ricchezza culturale delle tradizioni dell’isola.
Ha conseguito il dottorato sul marxismo in Germania ed è tornato in Indonesia per insegnare filosofia ed etica al liceo gesuita di Driyarkara, nella capitale. Nel 1977 ha poi cambiato il cognome in “Suseno”, come omaggio al burattino Werkudara famoso tra la popolazione locale (soprannominato “Seno”).
“Quello che veramente apprezzo – afferma il missionario gesuita ad AsiaNews – è che nonostante io abbia di frequente criticato lo Stato, [oggi] vengo comunque premiato dalle autorità”. Egli infatti divenne noto nel 2007 per aver rifiutato in maniera pubblica il premio “Bakrie”, intitolato al magnate Aburizal Bakrie, perché tale riconoscimento “va contro la mia coscienza”. Una compagnia mineraria della società Bakrie infatti, che operava a East Java, aveva portato alla miseria migliaia di famiglie inondando il territorio con colate di fango e costringendo la popolazione ad abbandonare le proprie case.
(fonte: zenit.org 14 Agosto 2015).