Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Mezza maratona per una Pace intera.
Domenica 17 settembre a Roma si è corsa la semi-maratona per la Via Pacis: mezza maratona per una piena Via Pacis, con un percorso simbolico che ha toccato cinque punti diversi per cultura, religione e storia. Hanno partecipato tremila runner, rappresentanti di quarantadue Paesi. Tra loro anche famiglie, anziani e bambini. Non pochi erano i passeggini spinti da genitori podisti, disabili e anche un gruppo di rifugiati che hanno animato la corsa non competitiva. Una parte da leone l’ha fatta la comunità colombiana in Italia che si è mobilitata per dire «grazie al Papa» per il recente viaggio nel loro Paese. Spettacolo di una nuova umanità.
- Hanno corso a perdifiato per le strade di Roma per testimoniare «amicizia e solidarietà» con il linguaggio universale dello sport: trenta dipendenti vaticani hanno partecipato domenica mattina 17 settembre alla Via pacis, la prima mezza maratona interreligiosa, con partenza e arrivo in via della Conciliazione.
♦ Spalla a spalla con i «maratoneti del Papa», con la loro canottiera giallobianca, hanno corso i rappresentanti dello storico club ebraico Maccabi e duecento giovani podisti della comunità islamica, oltre ai top runner africani e atleti italiani di primo livello.
♦ Gli uni accanto agli altri hanno macinato ventuno chilometri incitandosi a vicenda. E scambiandosi anche le borracce d’acqua ai rifornimenti, su un percorso simbolico che, nel centro della città, è passato davanti alla sinagoga, alla moschea e alle chiese ortodossa e valdese. Un abbraccio culminato a mezzogiorno in piazza San Pietro con la partecipazione all’Angelus.
♥ «Auspico che questa iniziativa culturale e sportiva possa favorire il dialogo, la convivenza e la pace» sono state le parole di Papa Francesco, applauditissime dagli oltre tremila runner, rappresentanti di quarantadue Paesi.
Tra loro anche famiglie, anziani e bambini — non pochi i passeggini spinti da genitori podisti — disabili e anche un gruppo di rifugiati che hanno animato la corsa non competitiva. Una parte da leone l’ha fatta la comunità colombiana in Italia che si è mobilitata per dire «grazie al Papa» per il recente viaggio nel loro Paese.
Papa Francesco in Piazza San Pietro nell’ Angelus: “Saluto i partecipanti alla corsa podistica Via Pacis, che ha toccato luoghi di culto delle diverse confessioni religiose presenti a Roma. Auspico che questa iniziativa culturale e sportiva possa favorire il dialogo, la convivenza e la pace”.
♥ Con queste parole Papa Francesco ha voluto salutare i numerosissimi partecipanti alla Rome Half Marathon Via Pacis, la mezza maratona promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura, Dicastero della Santa Sede, e da Roma Capitale in collaborazione con la Fidal e con il patrocinio di Coni e Cip.
Il percorso.
I maratoneti, tra loro anche L’Athletica vaticana, un gruppo di podisti laici e consacrati, dipendenti della Santa Sede, hanno corso lungo cinque tappe che simboleggiano le diverse confessioni religiose: dalla partenza, dinanzi la Basilica di San Pietro in Vaticano, sono passati alla Sinagoga, poi alla Moschea, quindi alla Chiesa Valdese e alla Chiesa Ortodossa. Due i percorsi podistici dalla distanza equivalente a una mezza maratona di 21,097 Km per la competitiva e di 5 km per la non competitiva.
I commenti,
“Il mondo ha bisogno di ponti e non di muri – ha spiegato monsignor Melchor Sanchez de Toca Sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura – la pace va perseguita non semplicemente attesa”. - Alla manifestazione era presente anche Omar Camiletti portavoce della Grande Moschea, che ha sottolineato l’importanza di dare segnali di pace al mondo: “Come musulmani, a un mese dai tragici fatti di Barcellona, vogliamo riaffermare la condanna per ogni terrorismo in uno spirito olimpico di unità della città in tutte le sue componenti plurireligiose”.
- Per la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, anche lei sul posto, questa maratona “è una bellissima iniziativa in cui Roma si fa promotrice di un messaggio di pacifica convivenza, ispirato al rispetto reciproco della legge, nella legge. Correre insieme è il modo migliore per abbattere le barriere”.
(fonte: Osservatore Romano, 18 settembre 2017).