Fede e dintorni

Mercoledì Santo, il prezzo del tradimento

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Mercoledì Santo, il prezzo del tradimento.

– Durante la cena, Gesù rivela il tradimento di Giuda. Giuda prende accordo capi dei sacerdoti e accetta di vendere Gesù per trenta monete d’argento.
– Il valore di un servo era di trenta sicli d’argento (Es 21,32). Ed è questa somma che il sinedrio dà a Giuda per consegnare Gesù.
– L’azione dell’uomo (Giuda) era prevista, ma non predeterminata. Ed è per questo che Gesù non toglie la responsabilità a colui che lo consegna, poiché egli ha utilizzato male la sua libertà. – “Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!”
– Il tradimento di Giuda in cambio di 30 denari è proprio il simbolo contrario a quello della Croce: l’amore di Gesù è senza misura, è sacrificio per gli altri, mentre il gesto di Giuda è bieco e materialista. – Mettiamo attenzione: anche noi possiamo tradire Cristo, vendendolo per qualche moneta.

Dal Vangelo del giorno (Mt 26,14-25).
♦ In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse:
«Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
♦ Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”».
♦ I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
♥  Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!».
 Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
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Per la riflessione.
♦ Nel terzo giorno della Settimana Santa, il mercoledì, si ricorda una triste vicenda, il tradimento di Gesù da parte di uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, si approfondisce questa parte del Vangelo già accennata il giorno precedente.
♦ Mentre sono a cena tutti assieme, Gesù annuncia l’imminente tradimento da parte di uno di loro, e risponde a chi gli chiede chi sia : “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”
♥  Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?” Gli rispose: “Tu l’hai detto”, quasi come a lasciargli una scelta, la possibilità di ripensarci.
Ma cosa ha portato Giuda a questa decisione?
♦ Non solo perché Gesù non abbia accettato le sue critiche su quanto successo giorni prima, la sua osservazione sullo spreco che fa la donna dell’olio profumato che ha usato per lavargli i piedi…
♦ L’ipotesi di Benedetto XVI suggerisce che Giuda si sentisse deluso, tradito da Gesù, perché essendo uno “zelota”, Giuda voleva un Messia vincente che guidasse una rivolta contro i Romani. Gesù aveva deluso queste attese, e Giuda decise che lo avrebbe tradito per “vendicarsi”.
♥ La colpa più grave di Giuda che tradì Gesù per 30 denari, resta quella della “falsità”, un vero e proprio “marchio del diavolo”Giuda seguiva Gesù con cuore falso.
♦ Nel gruppo degli Apostoli, Giuda aveva il ruolo di tesoriere, cioè amministratore del denaro del gruppo. Il Vangelo di Giovanni sottolinea come egli approfittasse dell’incarico, rubando dalla cassa comune.
La tristezza di questo tradimento è resa da Gesù con le parole “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto”. Perché questo è un gesto che indica espressione di intimità e fiducia.
♦ Infine, il racconto ci ammonisce che chiunque di noi potrebbe comportarsi come Giuda, chiunque, pur affermando di amare il Signore, potrebbe tradirlo con le proprie azioni, i compromessi. Ma nonostante tutto, l’amore di Gesù supera il tradimento e la negazione, perché è immenso e gratuito, non dipende cioè da quello che facciamo per lui: questa è la sua grandezza.

Indubbiamente il peccato di Giuda è il suo grande tradimento. Anche Pietro ha rinnegato Gesù, ma noi lo riteniamo santo, perché ha pianto amaramente e non ha disperato.
Giuda invece ha disperato del perdono. E si è suicidato, non dando a sé stesso né a Dio nessuna altra possibilità.
Allora forse il peccato di Giuda, il più grave, non è l’essere caduto. E’ il non aver mai creduto che veniva data, anche a lui, la possibilità di rialzarsi.

Per la preghiera
♦ 1. Signore Gesù, ti preghiamo: perdonaci. Rendi i nostri cuori capaci di sfruttare le infinite “seconde possibilità” che ci offri nel tuo immenso Amore, affinché sappiamo amarti ed esserti amici, cominciando ad amare il fratello accanto a noi.

♦ 2. O Padre, guarda il tuo Figlio morto in croce per me.
In Lui, con Lui e per Lui ti presento il mio cuore, pentito di averti offeso e pieno di ardente desiderio di amarti, di meglio servirti, di fuggire il peccato e di evitarne tutte le occasioni.
♦ Non rigettare un cuore contrito ed umiliato; e per la tua immensa misericordia io spero, con viva fiducia di essere esaudito. Amen.

Il peccato di Giuda è aver tradito Gesù… Anche Pietro ha rinnegato Gesù, ma ha pianto amaramente il suo peccato e non ha disperato. Giuda invece ha disperato del perdono. Si è tolta la vita, non lasciando a sé stesso né a Dio nessuna altra possibilità. Allora forse il peccato di Giuda, il più grave, non è l’essere caduto, ma quello di non aver mai creduto che veniva data anche a lui la possibilità di rialzarsi.

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