Tropea ancora lo scenario. Il palcoscenico dei manifesti che continuano a tappezzare la città. Ancora contro l’amministrazione, e questo è il terzo. Dopo un primo, fatto affiggere dai gruppi di Pasquale Orfanò e di Alfonso Del Vecchio, ed un secondo, dal gruppo “Identità in Progress” di Nino Macrì, ecco quest’ultimo manifesto, che non reca alcuna firma in calce. I polemici autori di questo manifesto si sono infatti nascosti dietro un anonimo “Comitato di Cittadini”. Facile lanciare parole pesanti quando non si corre il rischio di esporsi personalmente, come invece hanno fatto i rappresentanti politici dei vari gruppo di opposizione, eppure, se si vuole cogliere qualcosa di positivo in questo atto, bisogna riconoscere che qualcosa di nuovo sta accadendo i questo periodo a Tropea. Si respira infatti, finalmente, aria di democrazia. La democrazia vera, quella in cui ognuno ritiene di dover (e di poter) difendere i propri pensieri. Peccato che gli autori del manifesto non abbiano voluto dichiarara la propria identità, visto che nel messaggio pubblico non c’è un attacco ad personam, ma il testo è ricco di rimpianti per ciò che, a loro dire, non è stato ancora fatto. La prima nota di rammarico vuole ricordare quanto avvenuto un anno fa, quando Agazio Loiero in persona, Gaetano Ottavio Bruni e Lidio Vallone salirono sul balcone dal quale veniva pronunciato il discorso elettorale di chiusura di Antonio Euticchio. «Siamo abbandonati dalle autorità sia Regionali che Provinciali» quelle autorità viste «sorridere ed applaudire a coloro che oggi ci disamministrano».
Viene poi fatta una descrizione apocalittica in cui Tropea starebbe versando. «Nei vicoli del centro storico – si legge ancora – non si può camminare, ovunque c’è cattivo odore o tavolini improvvisati. Le strade sono dissestate e piene di erbacce, il lungomare e le spiagge sono fatiscenti, diciamo che rasentiamo uno scenario apocalittico. Noi non possiamo sicuramente sopportare tutto ciò. Dobbiamo renderci conto che viviamo di turismo, e così facendo ci stiamo buttando la zappa sui piedi». E dopo aver notato che dove manca l’ordinario, a causa della mancanza di progettualità, non è possibile pretendere qualcosa di straordinario, il “Comitato di Cittadini” ritiene «che sia arrivato il momento di metterci tutti insieme e lottare affinché la nostra piccola perla che nulla ha da invidiare ad altre località turistiche altrettanto rinomate, possa emergere in modo degno e rispettabile qual’è il suo “nome”».