Accolta da una folta rappresentanza dell’amministrazione
Presenti i sindaci, di Spilinga Barbalace e quello del comune di Ricadi Laria
La visita di Madame Ingrid Betancourt nella nostra cittadina ha avuto inizio con una bella passeggiata lungo corso principale.
L’ospite d’onore è stata accolta dal Vice Sindaco dottor Rodolico, da una folta rappresentanza dell’amministrazione comunale e dai rappresentanti delle forze dell’ordine, della protezione Civile e i Sindaci del comune di Spilinga Franco Barbalace e quello del comune di Ricadi Laria.
L’incontro con l’Istituzione comunale, con gli operatori della stampa, con i rappresentanti della Consulta delle Associazioni si è svolto nei locali dell’antico Sedile.
In ritardo rispetto agli orari prestabiliti, a causa di un’ indisposizione della stessa Betancourt, il vice sindaco ha preso la parola porgendo i saluti del Sindaco Repice e dell’intera cittadina onorata nel ricevere ed ospitare una Donna, che ha fatto della libertà e della rivendicazione per i diritti civili, la sua ragione di vita.
Di seguito l’avvocato Sandro D’Agostino, con delega alla cultura, ha rinnovato il suo benvenuto a quella persona che in tutto il mondo è diventata simbolo di coraggio e libertà.
“Nella nostra terra la passeggiata, pocanzi fatta, assume un valore simbolico, un valore di libertà da ogni sopruso e da ogni violenza.
Questo piccolo gesto, per la terra di Calabria, deve smuovere le coscienze”.
Madame è stata omaggiata di alcuni doni tra cui una targa ricordo dell’evento, dei libri sulla cultura tropeana e di alcune litografie offerte dalla Consulta delle Associazioni create dalla stessa Presidente della consulta, la prof.ssa Vittoria Saccà. La Signora Betencourt ha voluto prendere la parola ringraziando tutti i presenti e quanti si sono adoperati per la sua visita: “E’ stata una passeggiata speciale fatta a nome di tutte le persone che nel mio Paese non la possono fare in libertà; a volte non ci rendiamo conto del valore di essere liberi, fin quando questa libertà viene persa.
La libertà è essenziale per essere se stessi; durante la mia prigionia dovevo avere il permesso per ogni cosa: mangiare, parlare, lavarsi, stare in piedi e anche dormire”.
E poi ha continuato: “L’unica libertà che nessuno può toglierci è quella di decidere di essere ciò che si vuole. Oggi tutti possiamo scegliere se stare dalla parte dell’odio o della pace, dalla parte del bene o del male. Voi, oggi, siete qua per un segno d’amore così come me; l’amore rompe tutte le catene anche quelle che ognuno si pone da solo. Difendere la libertà e la pace significa difendere l’umanità”.
Con modi gentili e garbati si è congedata dall’incontro per essere trasferita nel vicino comune di Spilinga dove era attesa per un ‘altra testimonianza delle sue battaglie, dei suoi valori e di quello che l’omonima Fondazione sta costruendo nel mondo.
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