Il consigliere comunale bacchetta il sindaco
“Stia più attento all’uso delle parole”
Polemica finita sul caso Milanese? Macché! Alla risposta data ieri dal primo cittadino di Tropea Adolfo Repice al consigliere e capogruppo Pdl ialla Provincia Giovanni Macrì, segue oggi una nota stampa di quest’ultimo ancor più pepata. «Trovo la replica del dott. Repice fortemente contraddittoria – scrive Macrì – rispetto alla delibera di giunta n. 19 del 3 maggio 2009» nella quale viene specificato che «suddetto incarico è a titolo gratuito», anche se, immediatamente dopo, si esclude da questa prestazione gratuita «il rimborso delle spese degli accessi effettuati».
Spiegando i termini della delibera con la quale la Giunta ha conferito al presidente dell’Ordine dei commercialisti di Torino, Aldo Milanese, l’incarico di verificare le situazioni di interesse del Comune all’interno della “Porto di Tropea Spa”, il primo cittadino ha però rassicurato i cittadini allarmati e preoccupati di dover rimborsare costosi alberghi al noto professionista e a suoi eventuali collaboratori, dichiarando infatti di aver «provveduto a consegnargli personalmente tutta la documentazione necessaria», e spiegando inoltre che Milanese «non intende venire a Tropea». A seguito di queste dichiarazioni e tenendo presente la precedente frase contenuta nella succitata delibera, Macrì risponde allora: «Se il dott. Repice voleva dire qualcosa di diverso avrebbe fatto bene ad usare una maggiore attenzione nell’impiego delle parole».
Riguardo poi alle parole del sindaco, che lo ha invitato «a fare il consigliere provinciale», Macrì afferma di essere ancora più convinto che il suo «intervento ha evitato ai cittadini tropeani di doversi fare carico della vacanza del professionista piemontese» e invita Repice «ad essere meno equivoco per il futuro», pur aggiungendo che «una simile richiesta è incompatibile con la sua personalità – uomo bipartisan, del PD, ma anche del Pdl e, perché no, dell’UDC – tuttavia se vuole evitare fraintendimenti nell’immediato futuro farà bene a tenerne conto». Infine, Macrì non risparmia una stoccata finale al suo interlocutore: «Nel comprendere la sua preoccupazioni per il mio interessamento alle vicende comunali – conclude infatti il politico – e nel rassicuralo sul mio impegno come Consigliere provinciale e non solo, lo invito ad un maggior senso di responsabilità, concretezza e presenza su