Il rilancio deve passare dagli investimenti mirati nel marketing
Secondo il politico, la gestione del Borgo Incantato è un campanello d’allarme per la comunità: preoccupa che parte dei commercianti, per convenienza o paura, non comprenda la gravità della situazione e la necessità di investire sul marketing per continuare a raccogliere i risultati del quinquennio trascorso
Macrì: Nulla si ottiene per caso. Dal 2018 lavoro straordinario
Tropea era in stato di degrado amministrativo e infrastrutturale. Con narrazione autentica abbiamo trasformato limiti in opportunità. Dalla Bandiera Blu al Progetto 10 Comuni, risultati non scontati. Milioni di euro in fumo: quando l’improvvisazione distrugge il valore. Partecipare a una fiera: un lavoro, non una vacanza. Investire in marketing – una strategia per il futuro. Un appello alla passione e alla competenza.
Giovanni Macrì, già Sindaco di Tropea dal 2018 al 2024, ripercorre le fasi del cambiamento che hanno visto Tropea diventare la destinazione turistica che è oggi. Un cambiamento nato non dal caso – sottolinea – ma da strategie chiare, umiltà e condivisione e, soprattutto, da un impegno straordinario costante e quotidiano, che ha sopperito alla totale assenza di risorse finanziarie nei primi anni del mio mandato.
Tropea, con la sua bellezza ineguagliabile, è stata raccolta in uno stato di degrado amministrativo e infrastrutturale che ne soffocava le potenzialità. La città “galleggiava”, vivacchiava incapace di esprimere il suo valore unico. È stato grazie a un lavoro incessante, silenzioso e competente che è iniziato il suo riscatto.
Quando il 22 ottobre 2018 ho assunto la guida dell’Amministrazione Comunale, Tropea – aggiunge – si trovava in una situazione di grave difficoltà. Non c’erano risorse finanziarie da investire e quelle umane, nella migliore delle ipotesi, erano del tutto demotivate, ma non per questo ci siamo arresi. Anzi, è stato proprio in quel contesto che ho deciso di metterci tutto me stesso: tempo, energia, dedizione, professionalità e quella passione che nasce solo dall’amore autentico per la propria terra. Tutto questo a scapito della mia vita personale e professionale, ma ne è valsa la pena e non ho alcun rimpianto. Quotidianamente, mi sono trovato a lavorare su tutto, dalla questione più piccola e apparentemente insignificante al progetto più ambizioso. Non c’erano budget per grandi campagne promozionali, ma abbiamo trasformato questo limite in un’opportunità. Abbiamo puntato tutto sul valore umano, sull’impegno diretto e sulla costruzione di una narrazione autentica della nostra città.
La Bandiera Blu, l’ingresso nel Club dei Borghi più Belli d’Italia, il trionfo al contest Borgo dei Borghi, il Progetto 10 Comuni in Costa Azzurra e le 5 Vele di Legambiente, sono solo alcune delle conquiste che dimostrano come l’impegno e la passione possano fare la differenza. Ogni risultato è stato frutto di notti insonni e di un lavoro instancabile per raccontare la nostra Tropea a chi non la conosceva o a chi, da lontano, sognava una Calabria diversa, finalmente all’altezza delle sue potenzialità. Ricordo ancora con emozione – prosegue Macrì – i collegamenti radio e tv con l’Australia, il Canada, l’Argentina, dove le comunità italiane e calabresi attendevano con trepidazione di ascoltare la storia di una Tropea che si stava rialzando, una Tropea che avevo contribuito, assieme al mio straordinario team di collaboratori, a far rinascere. Quella storia, frutto di passione e dedizione, ha toccato il cuore di molti e ha acceso un riflettore mondiale sulla nostra città, trasformandola in un simbolo di riscatto e bellezza.
Questo approccio, fatto di impegno personale, visione e strategie precise, si contrappone nettamente – aggiunge – alla superficialità ed approssimazione cui spesso ho assistito in questi anni. Ho visto milioni di euro letteralmente gettati alle ortiche, investiti in iniziative senza anima, senza strategia e senza alcuna visione di lungo termine. Non è difficile individuare i responsabili di questo spreco. Chi vede il marketing come una lista di spese da approvare senza capire il valore del lavoro che c’è dietro non fa altro che vanificare risorse preziose, trasformando opportunità in fallimenti. L’improvvisazione e l’assenza di competenza non sono tollerabili quando in gioco ci sono la reputazione e il futuro di un’intera comunità, oltre che le sue risorse.
L’evento, la fiera, la campagna di marketing non sono una scusa per una vacanza o un ritrovo tra compari. Partecipare a una fiera è un lavoro vero, impegnativo, che richiede preparazione, dedizione e una profonda conoscenza del territorio. Non basta esserci: bisogna raccontare la propria terra con gli occhi lucidi dell’emozione, trasmettere il senso di appartenenza e coltivare contatti strategici che possano trasformarsi in opportunità concrete. Penso, ad esempio, alla nostra presenza ormai svanita come ospiti d’onore nel padiglione del Giappone per l’Expo Osaka 2025. O al volo EasyJet dalla Costa Azzurra, un’opportunità che si è concretizzata grazie al lavoro continuo e alla determinazione di chi ha saputo mettere i tasselli giusti al posto giusto. Un’occasione, quest’ultima, che, se non sapremo gestire, rispettando le altissime aspettative dei viaggiatori che arriveranno dalla Costa Azzurra, potrebbe trasformarsi in un micidiale boomerang. Questi risultati non sono casuali: sono il frutto di un lavoro costante e mirato, che ora rischia di essere vanificato da una gestione approssimativa e dalla mancanza di amore e competenza specifica.
La lezione è chiara: investire in marketing senza solide basi e senza consapevolezza è controproducente. Ecco perché – suggerisce il Sindaco dissolto – in una fase così critica, suggerisco di utilizzare le risorse comunali nel modo più semplice possibile. Una scorciatoia, per esempio, potrebbe essere l’impiego di una parte della tassa di soggiorno per l’abbattimento della TARI, come previsto dal comma 493 della Legge 213/2023. Si offrirebbe così un aiuto concreto ed immediato ai cittadini e non si butterebbe al macero il loro denaro.
Questa non è una critica sterile, ma un invito a riflettere e a costruire. Come tecnico e piccolo operatore economico, credo fermamente che sia necessario tornare alle basi, riscoprire quella passione e quell’impegno personale che hanno segnato il successo di Tropea negli anni scorsi. Quando mancavano risorse, c’era il lavoro quotidiano, il sacrificio personale, la passione e l’amore per la città. C’era una valida guida affiancata e sostenuta da collaboratori capaci e da una comunità che aveva ritrovato l’orgoglio della tropeanità. Questo è ciò che ha permesso a Tropea di rinascere. Solo ritrovando quello spirito e quella dedizione potremo ridare vita a quella narrazione che ha emozionato il mondo e che, con gli occhi lucidi di chi ama profondamente la propria terra, ci ha resi un faro di speranza e bellezza. Tropea ha già dimostrato di potercela fare. Ora, però, serve la volontà di continuare a crederci. Tutto questo, probabilmente, non potrà avvenire ora, ma – conclude Macrì – teniamoci pronti e, soprattutto, non smettiamo di sognare.