Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
L’unico scettro giusto.
La Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’Universo a conclusione dell’anno liturgico: un riconoscimento che tutti siamo soggetti a Lui ed Egli ci governa in maniera diversa da come usa il mondo: offre la sua vita e il suo sangue per assicurarci la vita che non ha fine. Il Cristo crocifisso non ha cariche onorifiche, né dignità, né segni particolari, né potere umano di nessuna sorta. Eppure egli ha un potere infinito, quello sulla vita e sulla morte. – La significativa storia di oggi può esse occasione di riflessione su come l’Europa sta trattando il Crocifisso oggi.
Germania, cattedrale di Aquisgrana 1273.
♦ Dall’arcivescovo Engelberto di Colonia il conte Rodolfo di Asburgo, fu incoronato imperatore dei Germani, alla presenza di tutti i principi dell’impero. Dopo che l’Arcivescovo gli ebbe unto d’olio il capo, il petto e le spalle, i principi gli cinsero la spada e gli posero addosso il manto imperiale, mentre l’Arcivescovo gli posava sul capo la corona.
♦ Finita questa cerimonia l’imperatore doveva investire i principi dei loro domini; ed a questo scopo era necessario lo scettro; ma, per quanto lo si cercasse, non si riusciva a trovarlo.
♥ Allora l’imperatore salì i gradini dell’altare, prese il crocifisso di argento e disse ad alta voce: «Ecco il vessillo di Colui che versò tutto il suo sangue per noi: ecco il segno per cui tutto il mondo fu redento, la fonte di ogni pace e di ogni diritto: questo sarà pure il mio vero scettro, contro tutti gli avversari miei e dell’impero».
♦ Tali solenni parole, che erano anche una intrepida professione di fede, fecero una grande impressione sui principi e su tutto il popolo presente, ed accrebbero assai la venerazione e il rispetto per il nuovo imperatore .
Dalla Bibbia. Vangelo di Matteo.
Sul Tabor. Pietro stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo” (cap. 17,5-6).