«Vallone ha respinto le nostre dimissioni»
Il capogruppo torna sul tormentone di questi mesi
Dopo il silenzio delle ultime settimane, torna a farsi sentire la lista “Uniti per la Rinascita e lo fa per mezzo del suo capogruppo Lucio Ruffa, il quale accusa la minoranza di condurre «una boriosa e quanto mai velenosa campagna denigratoria nei riguardi della maggioranza, utilizzando strumentalmente ogni vicenda, anche non direttamente attinente a questioni politico-amministrative».
L’assessore alla Cultura torna sull’argomento tributi, vero tormentone delle ultime settimane: «I quattro assessori comunali, additati dal Repice come evasori, altro non sono stati che dei ritardatari nel pagamento dei tributi comunali, perché tutto quanto il dovuto è stato saldato da alcuni di noi prima della sua interpellanza, da altri, in parte prima e in parte dopo. Questo è il dato ufficiale e non quanto pretestuosamente affermato dal Repice».
Ruffa prosegue ribaltando le accuse rivoltegli: «Si interroghi invece, lui per primo, che ha saldato i suoi debiti col comune di Tropea solo il giorno prima del consiglio comunale nel quale ha posto il problema, e dia una risposta chiara, univoca e precisa su quanti dei suoi consiglieri ed ex assessori erano in regola col pagamento dei tributi comunali. Le credenziali politico amministrative che il signor Repice vanta di possedere, avrebbero dovuto dettare, più a lui che al sindaco Vallone, la stessa solerzia e la stessa determinazione nel sollecitare il pagamento dei tributi ai suoi consiglieri e ai suoi ex-assessori durante il suo mandato».
Il capogruppo svela poi un retroscena: «Noi tutti debitori nei confronti del Comune, subito dopo l’accertata evasione tributaria e quindi la sopravvenuta incompatibilità nella quale inconsapevolmente ci siamo trovati, abbiamo avvertito il dovere di rassegnare le nostre dimissioni per iscritto nelle mani del sindaco e dopo aver estinto completamente il nostro debito non sapendo che le stesse dimissioni andassero consegnate personalmente all’Ufficio di Protocollo. Ringraziamo il sindaco Vallone che ha compreso la nostra buona fede e da galantuomo qual è non ha voluto accettarle perché l’omissione del pagamento dei tributi non costituiva per noi motivo di incompatibilità».
L’assessore chiude il suo sfogo scagliandosi nuovamente contro Repice: «Si faccia un esame di coscienza e verifichi quanto male ha fatto alla città nei suoi sedici mesi di malgoverno e quanti danni la sua politica ha prodotto. Non accettiamo lezioni da chi nei suoi giorni a guida della città a tutto ha pensato meno che a seguire i dettami della buona amministrazione che ricordo essere quelli della pubblicità e trasparenza degli atti amministrativi, dell’economicità e dell’efficacia dell’azione amministrativa».