Presto la struttura verrà messa a norma
La sala operatoria in questione necessita di piccoli interventi
L’ospedale di Tropea riavrà presto la sua sala operatoria. Stando a quanto affermato dal dottor Salvatore Accorinti, Direttore sanitario facente funzione del presidio ospedaliero di Tropea, non bisogna allarmarsi, poiché «i problemi per i quali è stata ordinata la cessazione delle attività nella sala operatoria sono di semplice soluzione» e quindi ci vorrà poco perché la struttura venga messa a norma e, quindi, possa ricevere l’idoneità.
Accorinti ha spiegato che ha già provveduto a mettersi in contatto con Mario Tarabbo, Direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp), per «richiedere l’intervento di un tecnico». Se ciò ancora non è avvenuto, insomma, è dovuto semplicemente al fatto che si attende il rientro dell’ingegnere aziendale che si dovrà occupare degli interventi alla sala operatoria.
Queste affermazioni giungono quindi a tranquillizzare sia l’ambiente ospedaliero, sia i tanti cittadini che iniziavano a vedere la chiusura come una mossa per depotenziare l’ospedale “Ignazio Toraldo di Francia” in favore dello “Iazzolino” di Vibo Valentia.
La sala operatoria in questione necessita di piccoli interventi, quali la realizzazione di un passaggio dedicato al transito degli ammalati e della biancheria sterile, uno spogliatoio differenziato per uomini e donne, la predisposizione affinché il lavaggio e la relativa sterilizzazione dei ferri chirurgici avvenga in un ambiente appositamente adibito e, infine, l’istallazione di un dispositivo di indicazione per monitorare il microclima in tutto l’ambiente, attraverso il controllo del ricambio dell’aria e dell’umidità. Alla porta tra la sala e i vari ambienti dovrà inoltre essere applicata una fotocellula per evitare che gli operatori debbano essere costretti ad aprire e chiudere le porte manualmente.
Questi, insomma, i motivi dell’ordinanza di cessazione delle attività, già contenuti in una lettera del 15 dicembre scorso, che l’allora direttore sanitario Tino Mazzitelli aveva inoltrato al capo dipartimento dell’Area chirurgica Francesco Miceli e all’ex commissario Asp Alessandra Sarlo. Tale nota sta alla base della disposizione di Tarabbo del 14 aprile, a seguito della quale Accorinti ha comunicato la chiusura della sala a tutti i responsabili delle Unità operative (Urologia, Chirurgia, Ortopedia, Pronto soccorso e al capo della Sala operatoria), e ha invitato il dirigente del Pronto soccorso a trasferire presso altri presidi ospedalieri, e prima del ricovero, tutti i pazienti che necessitano interventi chirurgici. Quattro giorni dopo, il direttore del Dipartimento di chirurgia Francesco Micieli ha disposto l’utilizzazione temporanea presso la Chirurgia generale di Vibo Valentia del dottor Raffaele Pagano. Micieli ha anche stabilito che il coordinatore infermieristico della sala operatoria Michele Pontoriero rimanga in servizio a Tropea «per non perdere gli standard operativi»; gli otto infermieri professionali in servizio a Tropea, invece, sono stati temporaneamente trasferiti presso il blocco operatorio di Vibo, dove il coordinatore Nicola Altieri «provvederà ad utilizzarli a tutti gli effetti nella turnistica del blocco operatorio».
Nel frattempo, venerdì scorso, la Fials (aderente Confsal), ha richiesto il rilascio di tutti gli atti riguardanti la questione – in vista di una eventuale vertenza sindacale con il management aziendale – ed ha infine indetto per sabato 30 la convocazione del direttivo per discutere della cessazione provvisoria dell’attività della sala operatoria e soprattutto degli avvisi interni per gli incarichi.