Il libro di Corrado Landolina, edito da Aramoni.
“Il canto del pettirosso. Morti bianche a Zambrone. Le testimonianze dei familiari”.
Domenica 25 marzo, alle ore 17,00 presso la palestra scolastica di Zambrone verrà presentato il libro “Il canto del pettirosso. Morti bianche a Zambrone. Le testimonianze dei familiari”. L’autore è Corrado L’Andolina studioso di storia locale, mentre l’editore del testo è il Centro studi umanistici e scientifici Aramoni che ha anche organizzato l’iniziativa.
Questo libro intende raccontare il dramma che continua ad essere tragicamente attuale, nonostante si definisca il nostro Paese civile e moderno: gli incidenti che avvengono sul posto di lavoro. Una volta il termine utilizzato era “omicidi sul lavoro”, oggi se ne utilizza un’altro più soft “morti bianche”, quasi a far dimenticare da quale parte stiano le responsabilità. Migliaia di lavoratori muoiono ogni anno nel mondo a causa delle scarse condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro; per non parlare delle malattie professionali legati all’attività lavorativa che invalidano gli operai di vari settori dell’economia.
Il libro di cui parliamo, racchiude due testimonianze per ogni caduto del capoluogo tirrenico: la prima è fornita da un familiare, la seconda o da un altro familiare o dallo stesso autore. L’arco temporale oggetto di indagine spazia dal 1932 al 2010. Sedici i caduti sul lavoro zambronesi accertati per tale periodo.
L’incipit della prefazione spiega il senso della ricerca: «Il canto del pettirosso è diverso da tutti gli altri. É un segnale per l’anima, un’armonia che raccoglie i suoni più misteriosi della natura e li riverbera sul cuore umano con mille vibrazioni arcane. E ognuna di esse racconta qualcosa a ciascuno di noi. Perché tutti abbiamo qualcosa da ascoltare da noi stessi e quel canto è un medium tra noi e la nostra coscienza, tra noi e la profondità del nostro io. E tutti abbiamo un ricordo che ci riporta ai momenti straordinari della vita: il dolore, il patimento, il sorriso, la sconfitta, la vittoria e ciò che avremmo potuto evitare e non abbiamo evitato e ciò che avremmo potuto realizzare e non abbiamo realizzato».
Infatti ciò che si potrebbe evitare, ma ancora non si riesce ad evitare, sono proprio queste tragiche morti spesso causate dalla negligenza dei datori di lavori che, complici di un intero sistema economico e politico, guardano alla categoria degli operai solo come fonte di profitto: eserciti di precari da sfruttare e da ricattare senza alcuna prospettiva di tutela o riconoscimento dei diritti.
L’iniziativa sarà moderata dal giornalista Salvatore Berlingieri, parteciperanno oltre all’autore Landolina, tre familiari dei caduti (Paolo Caia, Gabriella Tedesco e Domenico Varrà), la sindacalista Donatella Bruni, il sindaco Pasquale Landro e il ricercatore dell’Unical Francesco Lesce che ha anche scritto la postfazione del libro. L’attore Gianni Colarusso sarà la voce recitante di alcuni brani del testo, la talentuosa Greta Medini accompagnerà la recitazione con il violino.