Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
L’ipocrisia nella vita.
Viviamo in un mondo inquinato dalla ipocrisia, a tutti i livelli; nessuno può ritenersi esente. E’ un inquinamento che parte dal cuore e non si può guarire se non scendendo con sincerità nel proprio cuore.
– Se la lotta all’inquinamento fisico e la cura dell’igiene è un segno di progresso e di civiltà al quale non si può a nessun costo rinunciare, lo stesso impegno deve manifestarsi nell’inquinamento del cuore.
– Gesù nel vangelo di questa domenica ai farisei non nega che bisogna lavarsi le mani o lavare i bicchieri e tutto il resto. Dice loro, e anche a noi, che questo, da solo, non basta, se non si va alla radice del male. Dal cuore escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
– E’ urgente realizzare davvero un’opera di bonifica del cuore, conducendo una lotta senza quartiere alla nostra abitudine di scendere al pettegolezzo, a riferire critiche, a partecipare a mormorazioni contro persone assenti, a trinciare giudizi avventati. Tutto questo diventa veleno, difficilissimo da neutralizzare, una volta diffuso. Ma attenzione: “L’umile sente che sbaglia e lo ammette; l’ipocrita sente che sbaglia e lo nasconde!”
Dal Vangelo di questa domenica (cf. Mc 7,1-8.14-15.21-23)
♦ In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
♥ Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
♥ Dio è vicino a noi, purtroppo siamo noi a essere spesso lontani da Lui, come dice il profeta Isaia: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me».
A rendere possibile la vicinanza o, al contrario, a creare distanza, è il nostro modo di relazionarci con la parola di Dio. Il Signore si fa vicino a noi con il dono della sua parola, che ci istruisce su come camminare nelle vie di Dio, per custodire la grazia di questa prossimità.
♥ Se, anziché ascoltare e obbedire alla parola di Dio, la sostituiamo o vi sovrapponiamo le nostre parole e le nostre tradizioni, come fanno gli scribi e i farisei descritti dal Vangelo, ecco allora che le nostre vie divergono da Dio e noi ci allontaniamo da lui.
♥ È per noi fondamentale, allora, recepire l’invito dell’apostolo Giacomo: «Accogliete con docilità la Parola… Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto».
Parole di Papa Francesco contro l’ipocrisia
- L’ipocrisia non è il linguaggio di Gesù”, né deve esserlo dei cristiani, giacché “l’ipocrita è capace di uccidere una comunità”. L’ipocrisia uccide le comunità, fa tanto male alla Chiesa.
“Quanto male fa alla Chiesa l’ipocrisia”. Papa Francesco mette in guardia da “quei cristiani che cadono in questo atteggiamento peccaminoso che uccide”: “L’ipocrita è capace di uccidere una comunità. Sta parlando dolcemente, sta giudicando bruttamente una persona. L’ipocrita è un uccisore e usa la tattica e il linguaggio del diavolo che semina veleno nelle comunità per distruggerle. - Chiediamo al Signore che ci custodisca per non cadere nel vizio dell’ipocrisia, di truccarci l’atteggiamento, ma con cattive intenzioni. Che il Signore ci dia questa grazia: ‘Signore, che io mai sia ipocrita, che sappia dire la verità e se non posso dirla, stare zitto, ma mai, mai, un’ipocrisia’”.
- Papa Francesco torna ad ammonire “quelli che si credono giusti per le apparenze”, quelli ad esempio, che nella Chiesa Cattolica sanno fare la “faccia di immaginetta”, come “se fossero santi”. Sono gli ipocriti. Dentro di loro “è tutto sporco”, ma esternamente vogliono “apparire” giusti e buoni, facendosi vedere quando digiunano, pregano o danno l’elemosina. Ma dentro il cuore non c’è nulla.
“Gesù ci chiede coerenza di vita, coerenza fra quello che facciamo e quello che viviamo dentro.
La falsità fa tanto male, l’ipocrisia fa tanto male, è un modo di vivere. - Col Salmo 31 chiediamo la grazia della verità davanti al Signore. E’ bello quando possiamo dire con sincerità: ‘Signore, ti ho fatto conoscere il mio peccato, non l’ho nascosto, non ho coperto la mia colpa, non ho truccato la mia anima. Diciamo: “Confesserò al Signore le mie iniquità e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. La verità sempre davanti a Dio, sempre. E questa verità davanti a Dio è quella che fa spazio perché il Signore ci perdoni”.
- La via che indica Papa Francesco per uscire dall’ipocrisia è quella di non accusare gli altri ma imparare “la saggezza di accusare se stessi”, senza coprire le nostre colpe davanti al Signore”.