Attualità Politica

L’intervista al neo consigliere di minoranza Giuseppe M. Romano

«Per quanto riguarda il problema della Rupe è necessario intervenire al più presto»

Sul mancato accordo della lista “Rinascita per Tropea” con “L’altra Tropea” di L’Adolina: «Noi avevamo da tempo individuato delle priorità e c’eravamo posti il problema delle alleanze, non la sostituzione del capolista, del sindaco. In questo senso ci siamo mossi sin dall’inizio. Quindi cercavamo convergenza sul programma, sulla disposizione dell’esecutivo e non su chi dovesse fare il sindaco, perché era già stato tutto definito»

«Alcuni giovani sono vecchi, mentre tanti vecchi sono giovani. Ciò che conta è lo spirito e la voglia di fare». Non possiamo che essere d’accordo con queste parole. Se poi a dirle è una persona che quando era sindaco di Tropea tu non eri neppure nato, sicuramente acquistano un altro valore. Immaginate uno che ha intenzione di porre alcune domande sulle ultime elezioni tropeane del 21 ottobre scorso e se ne torna a casa con la sensazione di aver assistito ad una lectio magistralis sulla politica nostrana. Ebbene sì, le domande che avevi preparato le fai comunque, ma non hanno più il valore di prima, sono gocce che cadono in mare, insomma ti bastano pochi minuti per capire che di fronte hai un politico di una certa caratura che risponderà anche alle domande che non hai preparato, lo farà in modo chiaro e senza tanti giri di parole.
Questa non voleva essere una presentazione ma solo una premessa all’intervista in questione, perché per uno come Giuseppe Maria Romano basta e avanza il nome. Di seguito l’intervista, o parte di essa, del neo consigliere di minoranza capolista di “Rinascita per Tropea”. La prima domanda è stata: «Si ricandiderà alle prossime elezioni?». La risposta l’avete già letta sopra, nel virgolettato.

Ha fatto un’analisi sulla sconfitta elettorale? Pensa di non essere riuscito nell’intento di creare un gruppo vincente oppure il risultato finale è dipeso da altri fattori?
«Abbiamo avuto una grande affermazione, nel senso che i numeri sono dalla nostra parte rispetto alle ultime comunali, pur essendo stavolta diminuito il numero degli elettori. La realtà è questa: le due liste guidate da L’Andolina e Cricelli non hanno confermato le aspettative. Noi pensavamo che tutt’e quattro le liste avrebbe ottenuto un minimo, diciamo una base di 700-800 voti. Sostanzialmente questo non si è verificato, perché le liste di L’Andolina e Cricelli non hanno raggiunto questi numeri e hanno, a mio avviso, favorito Macrì».

Vista la sua esperienza politica, da ex sindaco e consigliere, con quale spirito affronterà il nuovo incarico di consigliere di minoranza?
«Nell’interesse della città. Abbiamo sempre detto che o da maggioranza o da opposizione, essendo un momento molto difficile e delicato per la nostra città, siamo tenuti a seguire una linea fondamentale nel senso civico del termine: che si esca da questa emergenza e che si assicuri l’ordinario. Se la maggioranza intende portare avanti progetti non condivisibili, faremo la nostra parte, ci opporremo e troveremo soluzioni alternative. Noi siamo cittadini eletti nel consiglio comunale a difesa della città».

La consigliera Virginia Saturno è la giovane new entry della politica tropeana. Lei, durante i comizi e gli incontri con la cittadinanza, ha detto di aver sempre “corteggiato” i giovani. Come vede il futuro della politica tropeana?
«Siamo stati fortunati perché, come nella passata competizione elettorale, in queste comunali nella lista abbiamo avuto dei giovani. Questa volta Saturano ha ottenuto una bella affermazione, lei è davvero una ragazza brillante e solare. È vero che la politica negli ultimi tempi a livello nazionale, regionale e locale ha offerto brutti esempi. I giovani si sono allontanati, ma la politica non è solo quella dei disonesti, perché molti politici vogliono l’interesse della collettività, vogliono onestamente offrire il proprio contributo alla collettività. I giovani devono puntare sulle persone oneste e capire che fare politica significa mettersi al servizio della propria cittadinanza, risolvere i problemi dei cittadini. In questo senso mi sono sempre rivolto ai giovani, perché si vuole un rinnovamento, certo. I giovani, anche se sono sfiduciati, devono impegnarsi nella politica perché il futuro è nelle loro mani».

Ha vinto l’avvocato Nino Macrì. Nella sua ultima intervista a Tropeaedintorni.it il neo sindaco ha dichiarato di volere il suo aiuto in particolare sulla questione della Rupe. In che modo può aiutare la maggioranza?
«Noi abbiamo detto durante la campagna elettorale e lo ribadiamo anche oggi, che sui problemi da risolvere dobbiamo trovare necessariamente dei punti di contatto. Se si deve collaborare nell’interesse della città, penso che nessuno possa tirarsi indietro. Quindi, da parte nostra, se si vuole fare l’interesse della città e risolvere i problemi noi siamo pronti a dare il nostro contributo. Laddove dovessimo riscontrare una visione diversa o un modo diverso di approcciare alle problematiche, in quel caso saremo contrari e inviteremo la maggioranza alla discussione. Per quanto riguarda il problema della Rupe, non ci sono dubbi e l’abbiamo già detto, perché già dal 2016 abbiamo affrontato la problematica con L’UNESCO e oggi la situazione è precipitata, quindi è necessario intervenire al più presto. Su questo punto penso che non ci saranno ostacoli: tutti remeremo nella stessa direzione per il bene di Tropea».

Le criticità da risolvere a Tropea sono tante. Quali, secondo lei, dovrebbero avere la priorità? Su quali altri punti, oltre la questione della Rupe, l’opposizione terrà i riflettori accesi?
«Bisogna garantire l’ordinario: avere una città pulita, con le strade sistemate, con un arredo urbano degno di Tropea e con una viabilità che sicuramente dovrà essere rivista sia a livello locale sia a livello provinciale e regionale».

Il dottor L’Andolina, come lei, farà parte dell’opposizione. Vi alleerete oppure prenderete strade parallele?
«Penso che la minoranza avrà la possibilità di confrontarsi con la maggioranza. Può esserci divergenza o convergenza. Anche nella minoranza si può marciare insieme oppure prendere strade parallele. Su un problema da risolvere possiamo essere d’accordo tutti, su un altro problema possiamo essere d’accordo due o tre consiglieri. Vedremo».

Cesella Gelanzé, del coordinamento provinciale della Lega, ha confermato alla nostra testata giornalistica quanto già detto dal neo consigliere L’Andolina, vale a dire che la lista da lei guidata, “Rinascita per Tropea”, ha cercato di fare un accordo con la lista “L’altra Tropea”. Perché quest’ accordo non è andato a buon fine?
«C’era stata un’iniziativa non solo l’ultimo giorno, ma anche in precedenza. Personalmente anch’io avevo incontrato L’Andolina ma non avevamo trovato un accordo. Poi, come lei stesso sta ricordando, Piserà ha avuto un incontro ma l’accordo è saltato».

Se l’accordo fosse andato in porto, forse avreste vinto le elezioni… Col senno di poi, chi avrebbe dovuto fare un passo indietro?
«Noi avevamo da tempo individuato delle priorità e c’eravamo posti il problema delle alleanze, non la sostituzione del capolista, del sindaco. In questo senso ci siamo mossi sin dall’inizio. Quindi cercavamo convergenza sul programma, sulla disposizione dell’esecutivo e non su chi dovesse fare il sindaco, perché era già stato tutto definito».

Nelle elezioni del 21 ottobre scorso sono stati 400 gli elettori che non si sono presentati alle urne e 98 che non hanno espresso un voto utile, quindi circa 500 in meno confrontando l’ultima tornata elettorale. A che cosa è dovuta questa disaffezione al voto?
«Il comune era stato sciolto per infiltrazioni mafiose e ha sicuramente creato nella nostra collettività dissapori, incomprensioni e alcuni cittadini hanno preso le distanze. Dal 2000 Tropea vive continue crisi politiche. Alcune amministrazione sono rimaste in carica un anno, un anno e mezzo. C’è stata una disaffezione di taluni che comunque non comprendo perché i cittadini devono esercitare questo fondamentale diritto. Votando si sceglie e non possono essere in pochi a farlo. A Tropea è venuta meno una forte base elettorale, come dice lei, circa 500 persone. Noi abbiamo preso circa 250 voti in meno rispetto a “Forza Tropea”. Bisogna comunque sensibilizzare la collettività, far capire che la politica è una cosa seria. I giovani devono scendere in campo, devono assumersi le proprie responsabilità e quindi fare in modo che la gente acquisti fiducia e vada a votare».

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Redazione
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