«Non ho mai fatto politica attiva e non mi reputo un politico, sono solo un tecnico»
«Tropea ha bisogno di una manifestazione fuori stagione che faccia parlare di sé. Non è poi così difficile, tante volte non è questione di soldi ma di idee»
“Per realizzare grandi cose, non dobbiamo solo agire, ma anche sognare; non solo progettare ma anche credere”. La massima di Anatole France potrebbe cucirsela al petto Francesco Monteleone, ma lui non è tipo da mettersi al centro della scena, anche se avrebbe tutte le carte in regola per farlo. Tropeano di nascita, milanese d’adozione, preferisce usare il noi all’io. Nella conversazione è garbato e, ancor prima di iniziare l’intervista, sono bastate poche parole per capire chi avevamo di fronte. Dopo i convenevoli, quando gli è stato chiesto del nuovo corso politico di Tropea e delle problematiche da risolvere, ha detto: «Io sono stato sempre un positivo, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno». Professionista nel campo della comunicazione a Milano – lavora in una società che organizza eventi – ha collaborato per l’organizzazione di eventi nella sua Tropea, ma dal 22 ottobre scorso il suo ruolo nella Perla del Tirreno è decisamente cambiato. 142 preferenze con la lista civica “Forza Tropea” vincitrice dell’ultima tornata elettorale, nominato presidente del Consiglio comunale, consigliere con delega al turismo e responsabile per i rapporti con le associazioni. Se il vicesindaco, Roberto Scalfari, è considerato da tutti il braccio destro del neo primo cittadino, Avv. Nino Macrì, Francesco Monteleone non avrà nulla da ridire se ci permettiamo di definirlo il suo braccio sinistro. Persona competente, probabilmente l’uomo giusto al posto giusto – questo sta a lui dimostrarlo – ha un profilo basso, ha tante idee ed è sempre alla ricerca di nuove proposte che ruotino tutte intorno alla Perla del Tirreno. Chi lo ascolta nota subito che guarda in grande, che le sue parole accarezzano il futuro. Con le dovute proporzioni, confrontandoci con lui abbiamo ricordato la massima di Eleanor Roosevelt: “Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone”. Senza nulla togliere a Monteleone, non è nostra intenzione complimentarci con lui ancor prima di aver visto i frutti del suo lavoro, eliminiamo anche solo per il momento dall’aforisma l’aggettivo “grandi”, che vuole essere, a nostro avviso, una forma di rispetto nei suoi riguardi. Per il resto le idee sono tante, il lavoro c’è ed il futuro è alle porte. Abbiamo ascoltato cosa aveva da dirci, abbiamo voluto conoscere meglio il pensiero di chi dovrà occuparsi di un settore strategico della capitale del turismo calabrese. Idee, progetti, aneddoti e sogni. L’Amministrazione Macrì ha nella sua progettualità quella di riportare La Perla del Tirreno ai fasti di un tempo. È stato scelto un uomo competente per un settore delicato come il turismo. Ascoltiamo cosa ha da dire, c’è ancora tempo per giudicare il suo operato. Ma in cuor suo ha certamente la consapevolezza che l’estate 2019 sarà la prova del 9. Iniziamo.
Alla fine ha vinto “Forza Tropea”, ha vinto Macrì come nelle previsioni. Secondo lei perché?
«Abbiamo raggiunto questo obiettivo per una sorta di praticità che abbiamo dimostrato durante la campagna elettorale. Siamo stati molto semplici, molto d’impatto; il nostro sindaco è stato molto preciso su alcune questioni da affrontare che sono piaciute ai cittadini».
Un aspetto positivo e uno negativo della campagna elettorale tropeana. Cos’ha apprezzato? Cosa, invece, non le è piaciuto?
«Devo dire che questa è stata una campagna elettorale positiva da parte di tutt’e quattro le squadre. È stata una campagna elettorale ironica, bella. Poi la presenza della lista di Nicola Cricelli ha sdrammatizzato un po’ tutto. Non nascondiamoci, perché dobbiamo sempre ricordare che Tropea usciva da un lungo commissariamento. Quindi io ho visto una campagna elettorale positiva. Sì, forse mi hanno dato fastidio dei “piccoli” rancori che si sono verificati lì, durante la campagna elettorale. Una cittadina tropeana ma non di nascita, che ci ha incontrato dopo le elezioni, ha detto: “Sapete perché vi ho votato? Perché avete detto cose positive e siete stati pratici”. A differenza delle passate campagne elettorali è stato tutto positivo».
Oltre al consigliere di minoranza Romano, avrete quindi modo di coinvolgere Nicola Cricelli nell’organizzazione di qualche evento?
«L’ho visto proprio ieri e gli ho rinnovato la mia stima. Credo sia una persona utilissima per la città, e sicuramente lo coinvolgeremo nell’organizzazione di alcuni eventi. In città ci dovrebbe essere un partito unico e si dovrebbe chiamare “Tropea”. E te ne accorgi quando sei fuori. Te ne accorgi quando la gente per fare 15 giorni di vacanza risparmia per 6 mesi. Te ne accorgi quando la gente all’estero ti fa domande su Tropea, sul suo mare, sulla cipolla. Allora è lì che ti rendi conto dell’importanza della città, ed è forse una cosa che sfugge a chi vive a Tropea».
È stato molto apprezzato questo nuovo lessico usato dall’Amministrazione targata Macrì, questa voglia di cambiamento che parte principalmente dall’uso di parole nuove. Il sindaco ha fino ad oggi dimostrato di essere vicino alla persone e ha sin da subito cercato di risolvere i problemi più urgenti della città. Lei, che è un professionista nel campo della comunicazione, cosa ne pensa di questo nuovo lessico e questa comunicazione quotidiana su fb con i cittadini da parte del sindaco Macrì?
«È importante questo nuovo lessico. Alla Bit (Borsa Italiana del Turismo) la domanda più frequente dei giornalisti e delle Tv presenti è stata: “Ma cosa sta succedendo nel Principato di Tropea?”. Io ho spiegato che il Principato di Tropea sta lavorando soprattutto sul decoro, poi miglioreremo la viabilità. Niente è improvvisato. Questa storia del Principato di Tropea è una bella comunicazione, è un modo di parlare ai propri cittadini in maniera differente».
La Rupe è un problema da risolvere per la sopravvivenza stessa della città. L’intervento è importante. Come è pure importante intervenire sul Lungomare. Non trova?
«Per quanto riguarda la Rupe è stato assegnato uno studio all’Università di Cosenza e se ne sta occupando il consigliere Romano con il Club UNESCO. Per il Lungomare a giorni dovrebbero iniziare i lavori».
Lei, consigliere con delega al turismo, presidente del Consiglio comunale e responsabile dei rapporti con le associazioni, è tropeano?
«Sì, sono nato a Tropea, ma all’età di 9 mesi i miei genitori si sono trasferiti a Milano. Questo grande amore per la città di Tropea me lo ha trasmesso mio nonno materno Giuseppe Toraldo che da bambino andavo a trovare a Tropea spesso e volentieri… con la città ho un forte legame affettivo. Quando venivo da ragazzo e portavo i miei amici milanesi, che ancora ci vengono in vacanza, loro rimanevano incantati da Tropea. Quindi mi sono reso conto del valore della nostra città da quand’ero adolescente».
Ha un ruolo importante di consigliere con delega al turismo. Con quale spirito lo affronterà? Se Scalfari è il braccio destro del sindaco Macrì, si può dire che lei è il suo braccio sinistro?
«Sono onorato di avere questo ruolo perché sento anche la responsabilità della delega al turismo. Ho già iniziato ad affrontarlo. Da anni, come molti sanno, a Tropea cerco di portare idee e proporre manifestazioni. Questa grande responsabilità l’ho sentita in questi ultimi giorni alla BIT di Milano allo stand della Regione Calabria quale rappresentante del turismo tropeano. Alcuni mi hanno avvicinato e mi hanno ricordato il valore e l’importanza di Tropea, la sua bellezza perché è la destinazione più richiesta della Calabria. Te ne accorgi al di fuori di Tropea del valore che ha. Senti ancora di più questa responsabilità, senti il bisogno di fare bene».
La bellezza di Tropea è indiscutibile, però per raggiungerla bisogna percorrere la provinciale 522, una strada in condizioni pessime. Il Lungomare della cittadina non si può considerare all’altezza della Perla del Tirreno, e poi, ancora le condizioni critiche della Rupe, e altri problemi che ritornano immancabilmente d’estate, come ad esempio quello della mancanza d’acqua in alcuni quartieri della città. Non ci sono soldi, ma allora come si devono risolvere questi problemi strettamente legati alla mission della delega al turismo?
«Partiamo dalla 522. Proprio in questi giorni è passata sotto la gestione dell’ANAS, e questo è un fatto positivo. L’Anas è molto più snella ed ha disponibilità economiche superiori alle Province, che esistono ma in una forma diversa. Per tutto il resto sta a noi far trovare ai nostri ospiti una città sotto l’aspetto del decoro urbano gradevole, seducente. E questo lo sta facendo il nostro sindaco perché si sta impegnando personalmente. Questo apprezzamento sono riuscito a coglierlo anche al di fuori di Tropea. In programma chiaramente ci sono altri interventi e, soprattutto, quello delle strade. Non nascondiamoci dietro un fiammifero, perché a breve le strade andranno sistemate in base alle disponibilità economiche del Comune».
In passato lei ha portato delle idee, ha ideato manifestazioni per la Perla del Tirreno. Oggi ricopre un incarico sicuramente più impegnativo. Cosa pensa della politica tropeana e provinciale? Cosa la politica, a suo avviso, avrebbe potuto fare e non ha fatto? Quali le problematiche da risolvere nel nostro territorio?
«Io ho avuto pochi rapporti con la politica. Però per quanto riguarda il settore del turismo a Tropea, l’amministrazione Rodolico ha lavorato bene, coinvolgendo le associazioni del territorio. Anche l’amministrazione storica dell’ex sindaco Gaetano Vallone è stata sempre vicina a chi voleva promuovere la città. Io ho un bel ricordo di Gaetano Vallone, il quale mi diceva sempre: “Tutto quello che è il bene di Tropea, fallo”».
La vostra “Forza Tropea” è una lista civica che sposa il programma politico del senatore Mangialavori, quindi Forza Italia. Alcuni consiglieri della vostra lista probabilmente non sono “politicizzati”. Alcuni non hanno avuto esperienza politica né come amministratori né all’interno di un partito. Lei in passato ha avuto esperienza di politica attiva?
«Non ho mai fatto politica attiva e non mi reputo un politico, sono solo un tecnico. In campagna elettorale ho conosciuto il Senatore Giuseppe Mangialavori, che considero una persona straordinaria per la sua umanità e che darà un forte aiuto politico non solo a Tropea ma a tutta la Costa degli Dei».
Il 24 novembre scorso è stato a Tropea Bin Li, ministro della Repubblica Popolare Cinese. Una visita importantissima. Com’è andata?
«Il ministro della Repubblica Popolare Cinese è venuto in Calabria per siglare degli accordi con la Regione ed era in visita al museo dei Bronzi di Riace di Reggio Calabria. Il giorno prima aveva visitato il Porto di Gioia Tauro con in programma di siglare altri accordi commerciali. Poi ha manifestato l’intenzione di visitare Tropea. Siamo stati contattati da un Dirigente regionale ed il Ministro Bin Li ha voluto conoscere e assaggiare i prodotti del territorio. Abbiamo preparato dei banchetti con cipolla, ‘Nduja e il pecorino del Monte Poro. Il ministro ha degustato e gradito i prodotti e poi ha voluto recarsi all’affaccio a vedere l’Isola. Guardando l’Isola si è chiesto quanto avesse fatto Dio e quanto avesse fatto l’uomo. Poi ha visitato il porto, e da lì si vedeva chiaramente sia lo scoglio di San Leonardo che l’Isola e ha fatto una domanda che mi è rimasta impressa: “Quante città così ci sono in Calabria?”. Gli ho risposto: “Solo Tropea”. E lui ha detto: “Tropea allora è unica”. Naturalmente questo per noi è motivo di orgoglio. Poi ha voluto visitare Capo Vaticano e anche lì è rimasto felicemente impressionato».
Mi ha ricordato il festival della cipolla rossa di Tropea, un altro evento importante già annunciato nel corso della campagna elettorale e fortemente voluto dall’amministrazione Macrì. Si farà?
«Sì, in fase di allestimento ci sono tanti eventi. Nel mese di aprile ci sarà il “Tropea Cipolla Party”, un evento che vuole assumere la caratteristiche internazionali. Sarà organizzato da Paolo Pecoraro, tropeano doc, che vive a Londra ed è a capo di una struttura internazionale di gestione di eventi, la AMCK Models, e porterà cuochi di fama internazionale come Francesco Mazzei e tante altre sorprese. L’evento è previsto per il 26-27-28 aprile. È un modo per promuovere nel migliore dei modi la nostra città.
Il 19 marzo a Santa Chiara ci sarà un festeggiamento per i 50 anni del complesso bandistico Vincenzo Bellini di Tropea e contestualmente la prima esibizione della ricostituita banda, che è stata fortemente voluta dal maestro Antonio La Torre, vice direttore del Conservatorio di Vibo Valentia, e dall’amministrazione comunale. L’evento era stato preannunciato in occasione del concerto natalizio, quando è stata ricordata l’importante figura del maestro Antonio Sirignano. Poi, riprenderanno i consueti mercatini di via Regina Margherita per Pasqua e pasquetta, che hanno portato tanta gente e tanto movimento in città. Inoltre ci saranno tutti gli eventi istituzionalizzati: Culture a confronto dal 19-21 agosto; gli eventi di Tropea Musica, circa 10 eventi di musica classica di qualità da maggio a settembre; auspico che ci sia e sia sempre un evento di livello il “Blues festival”; ci sarà sicuramente la stagione teatrale di LaboArt e mi auguro che ritorni in città il “Festival Tropea Nazionale Letterario”, evento organizzato dall’Accademia degli Affaticati. È da due anni che manca ma, a mio avviso, è stato un premio importante e di qualità notevole. Colgo l’occasione per invitare gli amici e dare uno sprone, in particolare l’editore Giuseppe Meligrana e l’avvocato Michele Accorinti, che avevano fatto negli anni scorsi un bellissimo lavoro ed è un peccato perderlo, e riproporre l’evento. Ci sarà il premio “L’Isola”, giunto alla sesta edizione, il secondo sabato di luglio, il premio nazionale Raf Vallone in settembre, organizzato in collaborazione con Cinecittà studios e il ministero dei beni artistici e culturali. Volevo approfittare per complimentarmi con tutte le associazioni, perché sono tutte attive e con pochi contributi riescono a fare molto. Noi siamo pronti a sposare nuove idee, nuovi progetti per valorizzare il territorio, per rivalutare gli angoli della città. Il rapporto con le associazioni è splendido. Abbiamo fatto oltre 20 eventi nel mese di dicembre, l’avevamo promesso e l’abbiamo fatto. E non ultimo ci sarà la società Porto di Tropea che quest’estate proporrà nuovi eventi».
Sì, a dicembre tanti eventi molto belli, ma i locali di Tropea tutti o quasi erano chiusi. La gente anche d’inverno visita Tropea, la Capitale del turismo calabrese, ma molti non riescono a viverla come vorrebbero. È un obiettivo di questa amministrazione creare le condizioni perché Tropea viva di turismo tutto l’anno? Il nostro turismo può ancora essere solo quello estivo?
«Questa dei locali chiusi è una nota dolente. Anch’io l’ho vissuta in prima persona nel mese di dicembre. Alcune persone mi chiedevano dove andare a cena. Purtroppo non sapevo cosa rispondere. Lo stesso discorso vale per i negozi chiusi. Io ho parlato con alcuni titolari, i quali mi hanno risposto che fare degli acquisti ad esempio sull’abbigliamento invernale ha un costo elevato, sono delle grandi spese. La lamentela di chi gestisce i negozi è che anche qualche concittadino anziché andare nei centri commerciali potrebbe acquistare in città. Per quanto riguarda i ristoranti si verifica lo stesso problema. I gestori dei ristoranti si lamentavano di dover acquistare alimentari che poi non vendevano. A mio avviso i turni vanno fatti. E purtroppo dobbiamo sfatare una voce che circola da 10-15 anni, che è sostanzialmente questa: “Che andiamo a fare a Tropea se è tutto chiuso?…”. La gente se trova i negozi aperti e le luci accese ci viene, e poi bisogna sfatare anche con la comunicazione questo fatto che a Tropea è tutto chiuso. Infatti perché a dicembre abbiamo avuto successo con gli eventi natalizi? Anche grazie ad alcune Radio regionali calabresi abbiamo mandato degli spot che dicevano in sostanza che “Tropea c’è anche in dicembre, veniteci a trovare”. E poi la società Porto di Tropea ha fatto un bel lavoro di comunicazione e quindi quel mese ha funzionato, e dopo l’epifania siamo ricaduti nel buio commerciale… Tropea ha bisogno di una manifestazione fuori stagione che faccia parlare di sé. Non è poi così difficile, tante volte non è questione di soldi ma di idee».
Quindi, praticamente, come si può cambiare questo trand?
«È il cane che si morde la coda. Bisogna invogliare con campagne promozionali comunicando che a Tropea succede qualcosa. È un discorso di comunicazione. Il mio pallino è di portare a Tropea un grande evento legato alle attività produttive calabresi e Vibonesi, coinvolgendo le eccellenze regionali e radunare i produttori per un evento a Tropea che lasci il segno, e stiamo lavorando in questo senso, un evento che abbia una risonanza nazionale. Questo può essere un progetto che può portare grande promozione a Tropea, e magari realizzarlo fuori stagione. Una nota di merito quest’anno: nel contesto natalizio ha funzionato la manifestazione “Tropea in luce” ideata dall’associazione OspitiAmo Tropea, che proponeva ai cittadini di abbellire con le luminarie natalizie i luoghi privati e i luoghi pubblici. Un particolare plauso per Natale va all’”Associazione commercianti” che si è tanto data da fare ed all’Associazione Giovani Tropeani. Abbiamo iniziato a fare le prime riunioni tre giorni dopo le elezioni e abbiamo raccolto i frutti del lavoro organizzando un bel Natale e confido in queste collaborazioni anche per il futuro più immediato».